3

11 2 2
                                    

Il bar dell'ospedale era situato vicino l'ingresso principale e altro non era che un enorme stanzone pieno di tavoli bianchi e sedie arancioni, con un bancone marrone di fronte  la porta e la teca dei dolci in bella vista di fianco la cassa. Sulla destra, vicino ai bagni ed isolati dalla calca, un ragazzo ed una ragazza sembrano assorti nei loro pensieri ed intendi a rigirarsi tra mani una tazzina oramai vuota.

- ...beh! Questo è tutto.-
Il sospiro che riceve di rimando sa tanto di sollievo misto ad esasperazione, non è esattamente una bella notizia quella che ha ricevuto, ma meglio di una pessima sicuramente. Era pronto al peggio, a tutte le novità funeste che quella ragazza poteva rifilare, tanto non ce fine al peggio
Ed invece, quel miscredente di Luigi ha dovuto ricredersi ed accettare la piccola mano che gli veniva tesa.
La afferra con tutto se stesso e sorridendo  -ciao Silvia! È un piacere, sono Luigi e non è successo nulla, un piccolo incidente che poteva capitarmi ovunque e con chiunque-
Beh! Poteva non succedere proprio, sarebbe stato una Vittoria strepitosa...pensa il ragazzo continuando ad allargare le due labbra neanche fosse un ebete.

Ora è Silvia a sorridere sollevata, non riusciva a credere d'aver investito un persona e senza neanche guidare. Che razza di persona ne investe un'altra con una bicicletta, devi essere proprio uno sfigato per beccare l'unico stronzo in una strada di 5 metri.
Beh quella sfigata era lei.
Non che lui fosse messo meglio, lui era lo stronzo nel mezzo della strada.
Che accoppiata vincente, se non fosse patetico sarebbe quasi divertente, ma chi siamo noi per dividere ed etichettare il genere umano?

Ma agli occhi della gente quei due ragazzi vengono giudicati per i loro vestiti, per i capelli, per le loro amicizie nulla resta al caso e tutto è fonte di ispirazione...inutile e del tutto meschina.
Il bello della vita sta nel superare tutto e non assecondare le manie di persecuzione della gente frustrata.

-Non mi aspettavo un perdono così veloce. Pensavo di dover faticare-
-che senso avrebbe avuto portare rancore.-ribatte solevando il capo nella sua direzione
-allora...grazie e mi dispiace ancora...grazie anche per aver rinunciato a farmi causa- disse lei piena di gratitudine.
Il sorriso che le regala Luigi è cosi sincero che lo diresti finto, ma lui è un uomo di poche parole,  capace di regalare emozioni con quel che possiede. E lei che può fare se non sorridere di rimando catturata da quello sguardo che di meschino non ha nulla.

Ma tutto si azzera per colpa del telefono, che squilla inesorabile sempre nei momenti più inopportuni
-scusami  devo rispondere- proferisce mentre afferra l'aggeggio e striscia il dito verso l'alto per accettare la chiamata.
La telefonata non dura molto, qualche monosillabi da parte di lei e urla assurde da parte di lui. Cavolo siamo in un bar pieno di gente e Luigi è riuscito a percepire chiaramente le minacce di morte che provenivano dall'altro capo del telefono, ma quanto è incazzato sto tizio! Il perché è chiaro a mezzo bar, oramai.
-tutto ok?- chiede tranquillamente alla giovine che ha deciso di martoriare le sue mani oltre il consentito.
-era mio fratello! Non è contento dell'incidente -
" chi lo è" pensa sarcastico Luigi, ma deve tacere e cosi si limita a guardarla sereno,  in fondo ha deciso di perdonarla non può tirarsi indietro così per una semplice telefonata.
- sta arrivando, viene a prendermi-
- allora ti lascio andare- le dice piano Luigi, l'ultima cosa che vuole è ritrovarsi il fratello rompi coglioni
- no!- lo sguardo che la ragazza riceve in cambio è più un attacco alla potenza straniera che un'alleanza.
- nel senso...avere te qua mi metterebbe in buona luce-
Deve trovare una via d'uscita se non vuole ritrovarsi a far l'ambasciatore tra i due fratelli in disoccordo.
- non saprei Silvia, cosa potrei mai dire a tuo fratello- deve svincolarsi da quella situazione,  da questa tizia che pretende il Nilo a quest'ora assurda.
Ora che ci pensa non ha chiamato nessuno per farsi venire a prendere, potrebbe...perché no! In fondo tutta questa situazione è colpa sua, chiederle con un passaggio sarebbe il minimo.
Silvia lo guarda speranzoso e quasi lo supplica con lo sguardo, farebbe di tutto per togliersi il fratello di torno.
Non è una cattiva persona, non odia nessuno né spinge gli altri a farlo anzi lo ama alla follia, ci lavora anche insieme...ma suo fratello sa essere insopportabile e pesante quando pensa di aver ragione. E questa volta ha davvero tutte le ragioni per essere nero.

Quando palesa la sua presenza, i due ragazzi, hanno finito di parlare da tempo e sono intenti ognuno a salvarsi il contatto telefonico dell'altro ed a ripromettersi amicizia reciproca. Il povero avventore del momento non può che guardarsi intorno è notare lo schifo di gente che pullula quel posto. È un dannato bar dell'ospedale, con gente in pigiama e cateteri che ne spuntano fuori, culminanti in sacche piene di urine e sti qui parlano come se fossero ad un chiringhito sulla spiaggia immersi nel sole. Lui odiava gli ospedali.
-bene, i quindicenni l'avete fatti...avete entrambi il numero dell'altro!...Andiamo Silvia!-
- aspe Rosario. Gli ho promesso un Passaggio-
Luigi scorge la bile venire fuori dal presunto fratello, perché qui non si è presentato nessuno, ed ha la forte tentazione di scavalcarlo ed allontanarsi da questa famiglia assurda. Ma lui ha bisogno di un passaggio e diciamolo chiaramente, può far finta di scorrere la rubrica telefonica quando vuole, ma gli amici si contano su di una manciata di dita.
- non voglio arrecare disturbo, chiamerò un taxi-
-eddai Ro...che ci costa-
Ma Rosario non la sta ascoltando, sta asservando quel Luigi che cerca di recuperare una scatola dal pavimento piena di ciarpame inutile con un braccio malconcio ed una gamba fasciata, dio che scema pietosa!
-si si, ho capito Silvia, falla finita...e tu molla sta roba prima di mettermi in condizione di doverti recuperare dal pavimento-

Allibito da quello slancio di infinita dolcezza, cede la scatola e si rimette in piedi aiutato Silvia, pronto per approfittare di quel passaggio che ancora non è stato accettato.
- ti hanno licenziato e Silver?-
- se quella è una battuta ti è uscita male...e si mi hanno licenziato-

Ti va un caffè!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora