Lo schermo spento del telefono riflette il viso stanco e preoccupato di Luigi. Aveva chiesto una semplice cosa a Rosario ed immancabilmente si era ritrovato a desiderarla ed a rimanerci male quando le sue aspettative erano venute meno.
Tutto ciò che Luigi ha fatto nella sua vita, le sue relazioni, le sue amicizie o il semplice parlare con la gente è sempre stato un punto di domanda. Le aspettative giocano un ruolo fondamentale nella vita di ognuno, ed è lecito metterle nel nostro quotidiano, ma non si può vivere solo di queste. Riuscirebbe un essere umano fatto di ansia e sogni a vivere solo di aspettative?
La grande piaga del genere umano è aspettarsi qualcosa anche dal diavolo.
E Luigi si aspettava davvero quel messaggio, quella piccola speranza per sollevare quel rapporto che di fatto non c'era, e come sempre si ritrova a sperare in una cosa che non è accaduta. In un messaggio che non c'è stato, in un invito che non è arrivato o in una proposta che non ha mai visto la luce. Si sta generalizzando certo, perché Rosario col piffero che avrebbe fatto tutto ciò, non era interessato e poi non sapeva neppure di doverle fare.
Però il messaggio gli era stato espressamente chiesto, Luigi l'aveva pregato di tenerlo al corrente, di non farlo preoccupare ...eppure non era arrivato nulla.
Perché è sempre così difficile fare ciò che si chiede o che ci viene chiesto? Cosa scatta in noi il senso di ribellione? O semplicemente siamo degli stronzi latenti che al minimo interesse da parte di un altro essere senziente tiriamo fuori il meglio del peggio di noi?La nostra capacità a complicarci la vita è pari solo alla nostra idiozia.
Idiozia si, perché basterebbe usare quel cellulare e chiamare la persona oggetto dei nostri pensieri e ricordarle che anche noi siamo persone dotate di sentimenti e che premere uno schermo non provoca il tunnel carpale anzi fa bene al cuore.
Invece no, rimuginiamo sulla nostra patetica vita aspettando un miracolo, ritrovandoci così con il cellulare in mano cercando di trovare il coraggio, anche sotto i piedi, per fare quella telefonata o di inviare quel messaggio, per lenire un po la tua anima e la nostra coscienza.-dannato bastardo- pronuncia Luigi lanciando ai piedi del letto il cellulare. Non sarà lui il primo a mandargli un messaggio, non sarà lui ad esporsi, perché lui è solo un cazzo di dipendente con un'enorme cotta verso il suo capo e no...non può esporsi cosi.
Quando si sveglia, la mattina dopo, è praticamente a pezzi. Ha passato gran parte della nottata a lavorare ad un progetto che ha in mente da quanto a messo piede in quella pasticceria. E poi il sonno aveva deciso di dimorare in altri lidi perciò era tutto a sua disposizione.
La sua faccia da zombie però non riesce a passare inosservata a nessuno, ma l'unica a proferire parola fu Silvia, inondando il povero ragazzo di delicatezza e amore.
- spero per te che quella faccia sia il risultato di un festino selvaggio...- ma lo guardo stranito e la bocca aperta che riceve di rimando, porta la ragazza a sospirare sconsolata ed ad evitare persino di commentare una seconda volta, anche se non ne avrebbe la possibilità data la repentina fuga di Luigi.
- io e te non ci conosciamo molto e non abbiamo mai parlato un granché, ma volevo chiederti una cosa...- si sente domandare Luigi mentre cerca di infilarsi un paio di pantaloni neri rimanendo in bilico su di una gamba sola.
-cosa ti serve?- gli è uscita più brutta del previsto, ma non gli sta esattamente simpatico perciò "Amen se si offenderà". Vorrà dire che non gli parlerà più e, per lui, è tutto guadagno
-ho notato certi tuoi atteggiamenti e vorrei che la smettessi. Ho faticato troppo per arrivare fin qui e tu non mi porterai via nulla...nè il lavoro nè l'uomo-
Ora, avete presente quando vi sbattono in faccia una realtà così esatta e vera che voi non riuscite proprio crederci e non potete farlo perché sarebbe come ammettere che tutto quello che la vostra mente ha partorito fosse innegabile e inconfutabile.
- eh-
- non far finta di nulla. Sei meno ingenuo di quello che vuoi far vedere- gli blatera in faccia con così tanto odio che Luigi giurerebbe d'aver visto il viso di Mirko trasformarsi.
Ma esattamente di cosa si sta parlando?
Di Rosario ovviamente, su questo Luigi non ha dubbi, e poi?
Quali sarebbero questi atteggiamenti così scabrosi da indurre Mirko a questa sceneggiata così patetica da sembrare grottesca?
Rosario è via da pochi giorni e Luigi non ha mai osato pronunciare il suo nome...poi non che prima della partenza dell'uomo ci fosse tutto questo rapporto tra i due.
Cosa stava succedendo?
- tu non mi incanti. Ti tengo d'occhio Luigi -Sarebbe stato carino un minimo di difesa, una parola a sostegno della sua verità, una qualunque cosa a sostegno della sua causa...invece il nulla. Occhi straniti e sguardo basito come unica arma di difesa, ma si può essere cosi imbecilli. Luigi può essere cosi ingenuo da non aver capito cosa tutto ciò comporterà?
- mio fratello non è cosi idiota da farsi intortare da lui- dice Silvia entrando nel piccolo bagno sul retro della pasticceria, ma scoppiando subito in una risata fragorosa - hai capito! Intortare...e lui fa le torte- spiega cercando di ritornare in sé.
- ma cosa!-
- intortare...lascia perdere- continua cercando di far capire la stupida battuta al suo avventore, ma rinunciando subito trovando davanti a sé un muro troppo alto.
- Silvia! Cosa fai qui...sto cercando di cambiarmi-
- ma ti pare, tra noi...-ammicca la ragazza cercando di avvicinarsi senza dare nell'occhio
- sarebbe il caso di parlare di una cosa-replica Luigi
-uff, tutti che vogliono parlare oggi...Mirko, Rosario, tu. Tranquillo non serve, so che non potrò mai avvicinarmi a te come vorrei- replica la donna appogiando il braccio sinistro sulla spalla del ragazzo mentre con la mano destra gli accarezza il torace.
- che peccato però- gli sussurra mentre tasta i pettorali del ragazzo, che immobile rimane alla mercé di Silvia
- non ci credo- dice scoppiando a ridere di nuovo- quando lo scoprirà mio fratello- continua allontanandosi da Luigi
- forse Mirko ha ragione, sei da tenere d'occhio- e ridendo lascia il ragazzo solo, con i pantaloni all'altezza delle caviglie e i suoi boxer con le lune.
"cosa è appena successo?" si chiede Luigi toccando il suo torace in cerca di una spiegazione a quello che è appena accaduto. Ma la soluzione è più semplice del previsto e ci arriva anche lui quando tocca i due botticini d'acciaio che adornano il suo capezzolo sinistro.
![](https://img.wattpad.com/cover/266458453-288-k73031.jpg)
STAI LEGGENDO
Ti va un caffè!
RomanceIn una Roma resa bollente dal sole, un ragazzo si ritrova "perso" e senza lavoro... l'incontro inaspettato con una bicicletta stravolgera' le sue priorità? Questa è una storia che vede coinvolti sentimentalmente due persone dello stesso sesso, se no...