Capitolo 2

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Parcheggiai nel grande cortile dei miei e insieme a Hayat scesi dalla macchina. Hayat aprì il bagagliaio e,al mio sguardo interrogativo, rispose: "Bilal, oggi è la festa del papà, come possiamo non portargli niente?" Poi mi passò davanti e andò verso il portone, la seguii. Suonammo e mio fratello minore Ziad ci aprì la porta, schiacciando il pulsante. Hayat mi spinse dentro e insieme salimmo le scale. Una volta raggiunto la porta dell'appartamento , Ziad ci salutò. Mi tolsi le scarpe e Hayat si tolse i tacchi, poi si allungò leggermente per abbracciare mio fratello, il quale avvolse il corpo di mia moglie e le baciò la guancia. "Yaay yaay, cognatina, sei bella come sempre." Lecchinò Ziad e le fece fare una piroetta, fischiò e disse: "mashAllah." (che Dio ti protegga.) "Lecchino." Hayat ridacchiò e gli dette una pacca sulla spalla. "Stai andando in palestra?" Ziad andava tutti i giorni in palestra e beveva proteine disgustose, per avere più muscoli. Iniziò a mettersi in mostra e Hayat rise. "Manca poco per l'estate." "resti comunque il brutto anatroccolo." Disse mia sorella minore Rima, venne da me e mi baciò sulla guancia. Ziad sbuffò: "Hai dimenticato che il brutto anatroccolo diventa il più bello." Rima gli passò accanto e i due iniziarono a discutere, mentre Hayat li seguì ridendo. "Un giorno sarò più bello di Bilal." "Continua a sognare." Oltrepassai i due, perché sapevo che la discussione sarebbe stata più lunga, e andai in cucina, per salutare mia madre. Lentamente e con piccoli passi mi avvicinai a lei, notai Hayat dietro di me. Poggiai il dito sulle labbra e le feci capire di non parlare, se voleva seguirmi. Fece come detto e si nascose dietro la cornice della porta. mia madre non ci sentì. Quando fui dietro di lei, l'abbracciai e lei si spaventò, agitò il mestolo in legno. Prima di girarsi disse: "Ziad, figlio mio, quante volte ti ho detto di non farlo." Quando mi vide sorrise: "Bilal.." mi abbracciò. "Quando siete arrivati?" "Proprio ora." Rispose Hayat che si era già messa le pantofole e si mise subito ad aiutare mia madre, iniziando a preparare qualcosa. "Chi deve venire ancora?" "Tua sorella." disse impegnata e aggiunse: "Va da tuo padre, anche noi abbiamo quasi finito." Poi chiamò mia sorella e io capii che dovevo abbandonare la cucina, scomparsi in salotto e salutai mio padre, baciando il dorso della mano e toccando con questa la mia fronte. Mi sedetti sul divano di fronte e iniziai a parlare con mio padre; poco tempo dopo venne anche mio fratello che si sedette accanto a mio padre e iniziò a digitare sul suo telefono. Suonarono alla porta e un piccolo bambino entrò correndo in salotto, dopo che Ziad aveva aperto la porta. Mio nipote di cinque anni corse da mio padre e si sedette accanto a lui, poi entrò mio cognato con in braccio sua figlia di due anni. Salutò tutti e si sedette, mentre Ziad si mise a giocare con nostro nipote e la piccola corse dalla madre.

Hayat entrò in salotto e ci disse di accomodarci in sala, il mangiare era pronto. Ci sedemmo e mia moglie, insieme a mia sorella, riempì i piatti.

Dopo mangiato io, mio fratello, mio padre, mia madre e mio cognato ci sedemmo in salotto, mentre le tre donne ripulirono la cucina. Mezz'ora dopo, Rima versò del tè nelle nostre tazze e Hayat distribuì dei pezzi di torta. Ero troppo pieno per il dessert e decisi di mangiarlo dopo. Nel frattempo parlai con mio cognato di calcio. "Dove guarderai la partita?" "Non so, Khaled mi ha chiesto di guardarla fuori, vieni con noi?" "Andate da Adam?" chiese con la bocca piena e ingoiò tutto, facendo muovere il pomo d'Adamo. "Probabilmente." Adam era un amico di famiglia di mio cognato e aveva un locale , frequentato solo da uomini per guardare le partite. Bevetti l'ultimo sorso del mio tè e Hayat si alzò, per tornare in cucina e versarmi del tè nuovo. "Dove guarderai la partita?" Chiesi e lui fece spallucce. "Ancora non lo so." Hayat tornò con il mio bicchiere e si fermò sulla soglia della porta, mi guardò e sorrise leggermente. Mi persi nei suoi occhi e rimasi senza fiato, fui riportato nel passato.

Lei, il mio destino. (meldib)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora