Capitolo 9.

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Dopo che mi ripresi, le risposi.

C'era una certa di distanza tra di noi, una distanza che non conoscevo.

Ci scrivemmo per parecchio tempo, finché non rispose più, probabilmente si era addormentata.

Poggiai il telefono sul comodino e mi addormentai con uno strano formicolio.

I giorni seguenti trascorsero abbastanza tranquilli, visitammo i miei genitori, i quali si stavano preparando per partire. Mancavano ancora due settimane per le vacanze estive e i miei genitori avevano deciso di tornare in Libano , insieme a Ziad, Rima e i miei zii.

Mia madre iniziava sempre molti giorni prima e così anche questa volta, Hayat l'aiutò.

"Rima!" Urlò mia madre e mia sorella si alzò lentamente, era seduta accanto a me e stuzzicava Ziad.

"Yallah jahche, ti vuole mamma!" (Muoviti asina)

"Ho due orecchie sane, la sento." Rispose lei dolce e scomparve dietro la porta.

"È sempre così lenta e sfacciata, avrebbe bisogno di un bel schiaffo, così sa con chi parla." Si lamentò mio fratello e scosse la testa incredulo, al che mio padre lo fulminò.

"Non essere così severo con tua sorella, è ancora giovane." Lo ammonì mio padre è ancora una volta, dimostrò quanto erano importante le sue figlie.

Ziad alzò gli occhi al cielo, senza farsi vedere da mio padre e mi guardò.

"Ora capisco perché ti sei sposato così presto. Potevi,eh...beh.. Potevi anche rifiutare." Mormorò silenziosamente, così che mio padre non potesse sentirlo.

Sospirai rumorosamente. 'Potevo anche rifiutare.' Non avevo mai pensato a quest'opzione e non me la potevo immaginare. Che tipo di persona sarei adesso? Con chi trascorrerei il mio futuro? Con chi sarei sposato? Con un'altra donna? O forse anche con Leil-

Hayat entrò in salotto ed io mi vergognai per i miei pensieri. Quegli occhi... Il suo sguardo così intensivo, come se cercasse di leggere i miei pensieri.

"Andiamo?" Chiese silenziosa e sorrise a mio padre.

"Yallah, Bilal alzati. Domani si lavora. E Hayat è pallida, dovevi restare a casa." Disse mio padre amorevole. Ero d'accordo con lui e subito mi alzai, salutammo e tornammo a casa.

Hayat aveva di nuovo iniziato a lavorare, dopo aver trascorso una settimana a casa.

La mattina si alzava di nuovo presto e preparava la colazione , impedendomi di incontrare Leila al panificio.

Ma continuavamo a scambiarci messaggi e ad Hayat non passò inosservato, usavo spesso il cellulare e , anche se non lo diceva, le dava fastidio.

Il giorno successivo era il mio giorno libero e anche quello di Hayat, la quale si era incontrata con Nancy, per procurare alcune cose per il nostro viaggio.

Io, invece, sfruttai il mio giorno libero per andare in palestra.

Dopo essermi allenato, decisi di passare al McDonald's, che si trovava vicino a casa nostra.

Ero in file e mi guardai intorno, fino a quando non mi persi in due occhi verdi. Oggi era la mia giornata. Dopo un lungo e duro allenamento, avevo anche incontrato Leila.

Quando mi vide sorrise e io rimasi incantato, era destino che dovevamo incontrarci? Si alzò e venne verso di me, ci salutammo.

"Cosa ci fai qui?" chiesi e le sorrisi."Ho finito di lavorare e avevo fame, così sono venuta qui." spiegò, con un sorriso.

Era arrivato il mio turno,mi ordinai da mangiare e mi sedetti di fronte a Leila, la quale non sembrava esserci da molto, il suo Big Mac era ancora impacchettato. Iniziammo a mangiare e parlammo di molte cose, le chiesi se avesse un fidanzato e lei, per mia fortuna, disse di no, stava ancora aspettando quello giusto.

Mentre parlava e raccontava del passato, le si illuminavano gli occhi. Incantato mi persi nei suoi occhi, finché non abbassò lo sguardo sul tavolo e solo allora, mi accorsi che ci stavamo fissando in silenzio. Non sapevo cosa ci fosse tra di noi, ma mi faceva stare bene, ero felice di essere con lei. Mi sentivo libero. Ero libero e spensierato. Silenziosi finimmo di mangiare e , quando uscimmo, le offrì di accompagnarla ma lei rifiutò, finché non riuscii a convincerla. Ci avviammo verso la mia macchina e ci sedemmo. Quando ci trovammo in macchina, l'atmosfera tra di noi cambiò. c'era una scintilla. Respirai profondamente e partii. A volte si incrociavano i nostri sguardi, altre volte la osservavo di nascosto, con la coda dell'occhio, e ammiravo la sua purezza. Quando arrivai davanti al suo appartamento, mi ringraziò ed uscì di fretta, senza voltarsi un'ultima volta verso di me. Chiusi gli occhi e afferrai il voltante, respirando profondamente ed inalando il suo profumo. Cosa mi stava succedendo?

..

Determinata, Hayat chiamò Bilal e lui, dopo il terzo squillò , rispose. Lei respirò profondamente: "Bilal?" "Sì?" sentì la sua voce.Questa voce dura e roca, che amava così tanto. Questa voce profonda e riservata, che le ricordava sempre come stavano le cose tra di loro.

"Cosa stai facendo?" chiese lei timidamente. Temeva che potesse infastidirlo e infatti aveva sempre paura di chiamarlo. Non voleva che la odiasse, perché voleva sapere cosa faceva o dove si trovava.

Bilal rispose sospirando: "Ero in palestra e poi sono andato a mangiare qualcosa ora sto tornando a casa, tu?"

"Volevo sapere se hai fame, ma se hai già mangiato, mangio senza di te.", disse Hayat e i due si salutarono, Bilal era quasi arrivato.

Hayat, prima di sedersi a mangiare qualcosa, si guardò allo specchio e accarezzo la pancia inesistente. Desiderava così tanto un bambino. Voleva qualcosa per non dover più vivere con la pura di perdere Bilal. Da due anni cercava di rimanere incinta, senza alcun risultato. Nessuno era a conoscenza di tutto questo e detestava tutte queste visite, ogni tre settimane andava dalla ginecologa, senza mai ricevere buone notizie. Ma lei voleva continuare a provarci. Voleva così tanto un bambino e avrebbe fatto di tutto.

..

Dopo che Hayat finì di mangiare, andammo da Khaled e Nancy, dove trovammo anche altri amici. Restammo molto e quando parcheggiai davanti a casa, vidi Hayat dormire. Per non svegliarla, la presi in braccio e la portai in camera nostra. Cambiai i suoi vestiti con il pigiama, la coprii e mi avviai in bagno, dove mi lavai e mi cambiai. Quando tornai in camera, mi avvicinai al nostro letto e mi coricai stanco.Mi girai sul lato sinistro e osservai Hayat, i suoi capelli biondi erano così belli e morbidi. La sua pelle era così delicata e le sue labbra così invitanti. Accarezzai delicatamente il suo labbro inferiore e due occhi verdi mi guardarono stanchi, l'avevo svegliata. Mi sorrise con un aria stanca.

"Sei così bella.", sussurrai e poi la baciai. Quando aprii di nuovo gli occhi, vidi due occhi scuri. Questa è Hayat, mi riprese la voce dentro di me e subito mi sentii in colpa. Chiusi gli occhi e cercai di dormire, Hayat si accoccolò a me e si riaddormentò.

Una volta chiuso gli occhi, rividi l'immagine di Leila davanti a me e il mio cuore batteva forte contro il mio petto, cosa mi stava succedendo?

Lei, il mio destino. (meldib)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora