Capitolo 6

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"Cosa desidera?" ripeté la ragazza dietro al bancone per la seconda volta, trasalii al suono della sua voce.


"Bilal, sei un'idiota!" gridò una vocina nella mia testa, era di una bambina.


Scossi la testa ed indicai un panino con formaggio, poi presi una lattina di Redbull dal frigo e la poggiai sul bancone.

La ragazza digitò qualcosa sulla cassa e mi porse il panino.

"Desidera qualcos'altro?" chiese educatamente e mi guardò intensamente, cosa significavano questi nostri sguardi?

"No, grazie." Affascinato, guardai nei suoi occhi grigio-verdi e le porsi i soldi.

"Buona giornata." Mormorò la ragazza, dopo avermi dato il resto.


"Bilal deve andarsene!" risentii la voce della bambina, di chi era? Non riuscivo a capire.


La ragazza accolse un altro cliente e mi sorrise un'ultima volta, prima che uscissi dal panificio.

Mi avviai verso la macchina, per poi salire ed andare al lavoro.

..

Delicatamente presi il viso di Hayat fra le mie mani e le accarezzai le guance, ero appena tornato dal lavoro e mi ero sdraiato sul nostro letto matrimoniale, accanto a mia moglie.

"Stai meglio?" chiesi ad Hayat e le baciai la fronte, per vedere se avesse ancora la febbre.

Mise le mani sulle mie e mi guardò profondamente negli occhi, mi salutò e sorrise lievemente, quando vide la mia preoccupazione.

"Avete fame?" Chiesi alle due sorelle, Abir era seduta accanto a sua sorella e aveva il portatile sulle gambe. Entrambe annuirono e io sorrisi, poi baciai di nuovo la fronte di Hayat e chiesi cosa volessero mangiare.

"Mal di gola. Berrò solo una minestra." Rispose stanca e si sdraiò di nuovo.

"E tu, Abir?"

"Puoi prendermi quello che prenderai anche tu."

"Ok, torno subito." Salutai le due sorelle e uscii, mi avviai in un piccolo locale dove fanno kebab e ne comprai uno per me e uno per Abir, insieme ad Ayran.

Tornato a casa, trovai le due ragazze in salotto e Hayat sorseggiava dolorosamente la sua minestra. Consegnai il kebab insieme all'ayran ad Abir e poi iniziammo a mangiare.

"Qualcuno può aprire la porta del balcone.. c'è uno strano odore nell'aria." Chiese Hayat e si alzò di scatto, per poi correre in bagno. Io e Abir la seguimmo. In bagno trovai mia moglie inchinata davanti al water, stava vomitando.

Abir corse da mia moglie e poco dopo fu accanto a lei, le tenne i capelli.

"Ti senti meglio?" preoccupato cercai di entrare nel piccolo bagno e mi inginocchiai accanto a lei. Hayat si appoggiò contro di me e sospirò, mentre io guardai Abir, la quale le stava pulendo la bocca.

"Va via." Gracchiò sommessamente. "è disgustoso."

"No." Decisivo presi le sue mani nelle mie. Dopo che Abir finì di pulirla, la sollevai e la portai in camera nostra, la sdraiai sul letto. La coprii e Abir disse, che avrebbe dormito nella camera degli ospiti. Annuii e mi sdraiai accanto ad Hayat.

Mentre mia mogli dormì, ripensai al passato. Quante cose erano cambiate.

Misi le mani dietro la mia testa e mi immersi nella profondità del passato inesplorato.


Lei, il mio destino. (meldib)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora