Capitolo 16

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(Non é ancora corretto, ma spero che vi piaccia ...)

I giorni successivi, litigavo sempre più spesso con Hayat. Non lo sopportavo più, il solo pensiero che io e Leila avremo avuto un futuro insieme, se solo avessimo lottato, mi distruggeva. Ma questo era il nostro destino e così eravamo separati.

Erano passati anni e ora avevamo nuove responsabilità, avevamo preso strade diverse.

"Ho finito, possiamo andare." Hayat uscì dalla nostra camera da letto e passò accanto a me, silenziosamente ci mettemmo le scarpe. Avevamo deciso di andare al parco insieme ai nostri amici e così ci avviammo a casa dei nostri migliori amici, dovevamo andare a prenderli, per poi andare tutti insieme.

Hayat aveva passato tutta la mattina in cucina, aveva preparato dolci e marinato e condita la carne, la dovevamo prendere per poi cuocerla al parco.

Era da molto tempo che non facevamo qualcosa tutti insieme e così volevamo trascorrere questa giornata insieme.

L'idea, in realtà, era di Nancy, era stata lei ad invitare tutti.

Come sempre, arrivammo per primi, Hayat era sempre puntuale, odiava arrivare in ritardo.

Scendemmo ed io e Khaled ci occupammo di portare le buste al nostro posto, era ancora presto ed eravamo i primi.

C'era una piccola capanna con panchine che formavano un cerchio su cui ci si poteva sedere e stare davanti al fuoco. Avevamo scelta questa e ci eravamo messi comodi. Poggiammo le buste sul tavolo e lasciammo lavorare le donne.

Notai che la pancia di Nancy era cresciuta, ormai doveva essere nel terzo o quarto mese di gravidanza. Il tempo vola e noi non ci accorgiamo di niente.

Mi girai verso Khaled e gli chiesi: "Sapete già il sesso?"

Mi guardò confuso e poi rise, annuì e rispose: " Volevamo dirlo a tutti, ma non riesco ad aspettare. Sarà una piccola Nancy." Mi congratulai con lui e gli detti una pacca sulla spalle, i suoi occhi si illuminarono e guardò sua moglie.

Questa sentì lo sguardo di suo marito su di lui e si voltò, gli fece l'occhiolino. Khaled sorrise e io guardai altrove, lasciai loro la propria privacy.

Hayat e Nancy distribuirono piatti e bicchieri sul tavolo, dopo di che posate e fazzoletti.

A poco a poco, arrivarono i nostri amici insieme alle loro fidanzate o soli. Poco dopo ci sedemmo sulle sedie pieghevoli, che avevamo messo accanto alla capanna.

Ci passammo le bottiglie di RedBull, finché Nancy non ci obbligò a grigliare la carne Hassan era un professionista e così lasciammo fare tutto a lui, ovviamente gli facemmo compagnia. Le donne, invece, erano tutte sedute al tavolo e ridevano.

Era molto bello qui, c'erano due campi da pallavolo, un parco giochi per bambini e una fontana.

Guardai verso Hayat, accarezzava la pancia di Nancy e le due ridacchiavano.

Come se avesse sentito il mio sguardo su di lei, Hayat si voltò e mi guardò, per poi tornare a parlare con le ragazze, senza sorridermi. Sospirai, beh, dovevo scusarmi, lo sapevo. Aspettai che si alzasse, lo fece dopo un'eternità, e la seguii. Voleva prendere una delle sedie che avevamo portato e andare di nuovo via, ma la fermai. La abbracciai da dietro e poggiai la mia testa sulla sua spalla.

"Sei ancora arrabbiata?" chiesi a voce bassa e dolcemente.

Fece spallucce , facendo sbattere la mia testa al suo orecchio.

"Aia." dissi, fingendo di avermi fatto male. Le afferrai le mani e lei mi guardò con un sopracciglio sollevato, fece il broncio.

Infine, girai il suo corpo verso di me, in modo di poterci guardare meglio.

Lei, il mio destino. (meldib)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora