"Che cos'hai?"
"Niente. Solo un po' nostalgia."
"Fattela passare. Non ci torneremo più laggiù.""Hari?"
"Dimmi."
"Non ho capito che cos'è questo posto, come si chiama qui?"
"Questa è un'organizzazione della yakuza, ci hanno inquadrato, e quindi dovremo semplicemente obbedire ai loro ordini. Questa sarà la nostra nuova casa, niente più elemosina."
"Dovremmo lavorare?"
"Non lo so Y/n, ma per adesso devi solo pensare a rimetterti in sesto. Non hai mangiato quasi nulla per giorni."Disse mio fratello maggiore, mentre mi accarezzava i capelli. Lui era l'unico a cui avevo mai permesso di toccarli, e vice versa. I nostri capelli avevano un potere 'mostruoso', così lo chiamava nostra madre.
Quella era la prima notte dove avevamo un vero letto per dormire, e del vero cibo. Dopo giorni passati a vagare per l'immensa isola del Giappone.
Vivevamo con i nostri genitori in un villaggio povero a nord dell'isola, controllato da militari per via dei poteri che avevano invaso il nostro mondo.
Nostro padre aveva il potere di rallentare i suoi movimenti fino a quasi fermarsi, mentre nostra madre non aveva nessuna unicità.
Papà aveva sempre nascosto il suo quirk alla mamma e a tutti gli altri, e perciò tutti credevano che era un senza quirk anche lui.
Quando Hari aveva tre anni, purtroppo per lui, la sua unicità era ben evidente, i suoi capelli erano grigi, come quelli di nostro padre, ed erano a forma di freccia, o meglio di freccia d'orologio.
Quando aveva tre anni, per sbaglio Hari colpì la mamma con una delle sue ciocche, quella lunga, e lei rimase lì a cercare di muoversi alla velocità di una lumaca. La mamma aveva sempre detestato Hari.
Quando io nacqui, Hari aveva 6 anni, io, dal canto mio, sembravo normale agli occhi di mia madre, avevo i capelli del suo stesso colore, nero scuro, come la pece. E non potevo rallentare i miei movimenti, come poteva fare invece mio padre.
Ma un giorno, mentre Hari mi stava pettinando i capelli, gli chiesi di farmi una coda di cavallo, lui mi alzò i capelli e vide che in realtà i miei capelli erano proprio come i suoi, anche io avevo due lancette d'orologio argentate.
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𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐥𝐚𝐠𝐮𝐞.
FanfictionAd oggi, la società è composta da superuomini, l'80% della popolazione mondiale dispone di un potere. In un mondo dominato dal caos, una professione fino ad allora irraggiungibile, si ritrovò sotto le luci della ribalta. Quella del supereroe, che d...