𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟖

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"Sei nervosa?"
"Un po'."
"Si vede. Prova a fare dei bei respiri, quella faccia preoccupata non ti dona. Potresti essere uguale a me, saresti bellissima."

Mi disse mio fratello, cercando di tirarmi un po' su prima dello spettacolo, osservandomi attraverso lo specchio, con il mento appoggiato alla mia spalla, guancia contro guancia. Se si guardava soltanto il viso, io e mio fratello eravamo due gocce d'acqua. Soprattutto perché Hari aveva sempre avuto lineamenti molto femminili, veniva persino preso in giro a scuola.

Mi stava aiutando a prepararmi nel camerino che avevo a disposizione, aveva finito di legarmi i capelli e stava cercando di farmi rilassare un pochino i nervi, massaggiandomi le spalle o cercando di farmi ridere.

Quella che sarebbe iniziata solo cinque minuti dopo, sarebbe stata l'esibizione più importante che avrei mai fatto. In quelle che facevo prima, se andava bene, c'erano forse uno o due talent scouts. Ma in questa, il teatro era pieno di gente rilevante. Eroi, celebrità, ballerini famosi e un'infinità di talent scouts. E ci sarebbe stata anche la piccola bambina che speravo con tutta me stessa di stupire e non deludere.

Sarebbe stato uno spettacolo natalizio, dato che era il 21 dicembre, e sarebbe stato anche il compleanno della piccola Eri, un motivo in più per danzare meglio che mai.

"Ah, ho un regalino per te."
"Ah si?"
"Aspetta."

Frugò nelle tasche dei suoi pantaloni eleganti ed estrasse una piccola scatolina nera, con sopra stampato il simbolo della Shie Hassaikai in bianco.

"Che cos'è?"
"Aprila se vuoi saperlo no?"

Aprii lentamente la scatola, al suo interno c'era un piccolo ferma capelli elegante, pieno di perle e decorazioni nere e argentate.

Aprii lentamente la scatola, al suo interno c'era un piccolo ferma capelli elegante, pieno di perle e decorazioni nere e argentate

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"È bellissima. Ma ti sarà costata tantissimo!"
"L'ho rubata a una signora poco prima che il boss ci trovasse, avevo in mente di venderla ma poi, non ne ho più avuto l'occasione. Così ho pensato, di regalartelo per questa occasione. Se ci fai caso, è uguale ai tuoi capelli, sopra neri e sotto argentati, come i miei."

Disse Hari, sembrava quasi che avesse il magone.

"Grazie Hari, ma così sembra che questa sia la mia ultima esibizione."
"No, tutto il contrario invece! Questa sarà la prima di una lunghissima serie! Oh non guardarmi così, dai un abbraccio al tuo fratello preferito!"

Ci stringemmo forte, senza voler mai staccarci. Certo, bisticciavamo anche noi quando eravamo piccoli, ma dopo quello che ci era successo, non ne avevamo neanche il tempo. Ero troppo legata a mio fratello, troppo, e questo valeva anche per lui. Era come se fossimo la stessa persona a volte, io mi fidavo ciecamente di lui, e lui di me. Quando sapemmo che non eravamo nella stessa classe, fu abbastanza devastante, eravamo cresciuti insieme, sopravvissuti insieme, e per anni dovevamo condividere la stessa camera e a volte anche il 'letto'.

Lui rinunciava al cibo per lasciarlo a me, aveva ucciso tre persone per proteggermi a soli 13 anni. Il boss a volte si riferiva a noi con il nome di Yin e Yang, per via dei nostri capelli, e anche perché, per stare entrambi sul piccolo letto che ci era stato dato, dormivamo in un incastro quasi perfetto, inconsciamente.

𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐥𝐚𝐠𝐮𝐞.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora