"Posso entrare?"
"Vieni."
"Come stai?"
"Io bene, e tu? Sei nervosa per domani?"
"Un pochino."Dissi io posizionandomi dietro di lui, appoggiandomi sulle sue large spalle, mentre lui se ne stava nella vasca.
"Non esserlo, dopotutto, tu sei la migliore fra tutti lì, no?"
"Si, certo. Ma questo non significa che io non possa sbagliare un passo."
"Sai perché sei brava a danzare?"
"Perché mi alleno."
"Certo, ma anche perché ogni tuo movimento, è leggero, dolce, delicato, perfetto. Anche quando sbagli, o inciampi, lo fai quasi sembrare voluto, e bellissimo."Gli diedi un bacio dietro la nuca dopo aver sentito quelle belle parole. E mi lasciai sciogliere sulla sua schiena.
"Grazie Kai."
"Di niente piccola.""Sai, stavo pensando a una cosa."
Disse lui di nuovo, muovendo le bolle di sapone nella vasca, accennando una risatina, sorridendo sornione.
"A che cosa?"
"La bambina, Eri, ieri mentre eravamo soli mi ha detto che il suo papà le aveva spiegato che tutti noi eravamo un animale, o che ci assomigliamo."
"Ah si?"
"Si, e quando le ho chiesto che animali le ricordavamo, lei mi ha detto che le sembro uno squalo."
"Tu?"
"Si! Te lo giuro!""Ma dai, smettila, tu uno squalo? Con quali pinne? Sei più un pesciolino!"
"Ma che vuoi? Sai cosa mi ha detto che sembri tu?"
"Cosa?"Risposi a lui, che intanto si era girato verso di me. Mi guardò per un attimo e allungò le braccia, prendendomi per la vita, mi sollevò, e mi buttò dentro la grande vasca insieme a lui, ridendo.
"Ma che fai?! Sono vestita!"
Dissi io, ridendo come un ebete, come al solito. Rimisi le mie braccia intorno al suo collo, per tirarmi su, e mi sedetti sulle sue gambe.
"Che animale ha detto che sembro?"
"Una coniglietta."Disse lui, trattenendo le risate.
"Come quelle di playboy?"
"Per Eri probabilmente no, ma quando l'ha detto, io me lo sono immaginato. Dovrei comprarti un costume così."
"Sei disgustoso."
"Oh dai, falla finita e dammi un bacio.""Chisaki- Oh, scusate."
"Cazzo. Irinaka! Aspetta! Y/n, rallentalo."Subito, feci partire una delle due ciocche verso l'omino. Lo presi sulla schiena, proprio con la punta della lancetta lunga. Mi levai subito da Kai, lasciandolo uscire per prendersi un asciugamano da mettersi in vita, e andare da Irinaka.
"Mimic? Y/n, non risponde."
"Dovrebbe muoversi alla velocità di una lumaca, controlla se respira."
"È vivo, è solo svenuto."
"Distruggilo e ricostruiscigli il cervello."
"E io che mi ero appena lavato, che fastidio. La prossima volta ricordami di chiudere a chiave."
"Ma è stata colpa mia, sono io che non l'ho chiusa."
"Non fa niente."Disse Kai, mentre posò una mano sul corpo di Mimic, facendolo a pezzi un una frazione di secondo, per poi ricomporlo subito. Intanto io mi alzai dalla vasca e gli andai in contro.
"Tu finisci pure di lavarti, io lo porterò via."
"Hai i vestiti fradici, coniglietta."
"Adesso inizierai a chiamarmi così? D'accordo, allora distruggili e ricostruiscili senza acqua."
"Posso?"
"Fa pure."Mi mise una mano sulla spalla e una sul fianco, distruggendo il kimono corto che avevo addosso, i pezzi ci volarono un po' intorno, per poi tornare su di me, ricostruendolo come nuovo.
"Grazie. Io vado."
Mi chinai e raccolsi il povero piccolo Irinaka, che se ne stava lì inerme. Mi voltai verso Kai, che si chinò per raggiungere il mio viso, sul quale ci stampò un bacio, proprio sulla guancia.
"Ciao."
"A dopo."E me ne uscii. A quell'ora mio fratello si allenava sempre con il sacco, non molto lontano da dove c'erano i bagni, e lui sicuramente avrebbe saputo che fare.
"Bro?"
"Si?"Mi rispose, fermando il sacco con le braccia, era tutto sudato, davvero disgustoso.
"Disturbo?"
"No no macché, che c'è?"
"È Mimic. L'ho trovato privo di sensi nelle scale, deve essere caduto."
"Oh Dio, dammelo, lo porto in camera sua."
"Okay."
"Aspetta."
"Cosa?"
"Perché non presenta nessuna ferita apparente? Mi hai detto tutta la verità Y/n?""Beh prima di venire qui ho incontrato Kai, e visto che Irinaka perdeva molto sangue l'ha ricostruito."
"E perché non l'ha portato lui in camera sua."
"Ha detto che doveva andare di corsa dal vecchio."
"Ah, okay allora."L' avevo scampata per un pelo, per fortuna se l'era bevuta.
Erano le 20:00 'l'ora della nanna' di Eri, che mi stava già aspettando nella sua cameretta.
"Buonasera principessa!"
"Sorellona! Sei venuta! Non ci speravo più. Credevo che lui ti sostituisse."
"Nessuno potrebbe sostituirmi, neanche Chisaki, lo squalo."Dissi io, lanciando un'occhiata sospettosa a Kai, che se ne stava seduto beato su una sedia di fianco al letto da regina di Eri. Mi sedetti sul letto di fianco alla piccola, cominciando ad accarezzarle la fronte in modo leggero.
"Sorellona?"
"Dimmi tesoro."
"Domani posso venire anche io?"
"E dove?"
"Allo spettacolo! Quello dove ci sei tu! Me l'ha detto Chisaki che c'è uno spettacolo! Per favore!"
"Ma certo, che bella idea, e al nonno va bene?"Dissi io, guardando Kai, che annuì.
"Okay, benissimo, allora adesso devi risposare tanto, perché domani dovrai stare sveglia fino a tardi se vuoi vedere lo spettacolo."
"Okay, buonanotte sorellona, ti voglio bene."Disse la bimba sbadigliando.
"Sogni d'oro piccolina, anche io ti voglio bene."
"Buonanotte Eri."Disse Kai, un po' offeso. Prima che potesse continuare a borbottare lo presi per mano, e lo portai via dalla stanza.
"Che carino che sei stato."
"Grazie, adesso vai a riposare, domani dovrai risplendere."
"Buonanotte allora."
"Buonanotte, ah e Y/n?"
"Si?"Kai si abbassò la maschera nera, scoprendo la sua bocca, con la quale sussurrò un leggerissimo 'ti amo' in modo che solo io potessi vederlo. Di tutta risposta io sorrisi e gli risposi con un 'anche io' silenzioso.
Quanti bei momenti passai insieme a Kai, e alla Shie Hassaikai, era stata un' era davvero felice quella. Peccato che tutte le cose finiscono, e io quello lo sapevo bene, infatti cercai di vivere bene ogni momento passato con lui, l'unico vero amore della mia vita.
Peccato che, proprio questo qui che vi ho appena raccontato, fu l'ultimo.
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𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐥𝐚𝐠𝐮𝐞.
FanfictionAd oggi, la società è composta da superuomini, l'80% della popolazione mondiale dispone di un potere. In un mondo dominato dal caos, una professione fino ad allora irraggiungibile, si ritrovò sotto le luci della ribalta. Quella del supereroe, che d...