𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔

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"Ciao piccolina."

Dissi io dolcemente, non volevo spaventarla, la bambina non rispose, alzò la testolina di qualche centimetro. Mi avvicinai lentamente a lei, a passi leggeri e mi inginocchiai per essere alla sua stessa altezza.

"Io mi chiamo Y/n, ma tu puoi chiamarmi come vuoi. Come ti chiami?"

Dissi io prendendo la sua manina tremolante nella mia, per darle un qualche minimo sostegno. Lei mi guardò dritta negli occhi con i suoi bellissimi occhietti rossi, avrà avuto forse sei anni al massimo, era così piccola.

"Eri."

Sussurrò lei.

"Eri? Ma che nome carino che hai!"

Stavo per provare a dirle qualcos'altro ma lei, con mia sorpresa mi batté sul tempo.

"Tu.."
"Si?"
"Tu, sarai la mia, sorellona?"
"Certo, puoi chiamarmi così, sarò la tua sorellona, e non ti farò del male, okay? Andrà tutto bene."
"Davvero?"
"Te lo prometto."

Le tesi il mio mignolo, e lei fece lo stesso. Poi, sempre con mia sorpresa tese le braccia in avanti verso di me. Voleva essere presa in braccio.

"Oh vieni qui piccola."

La presi e la strinsi contro il mio petto, e lei sembrò affondarci dentro con piacere.

"Eri, ti va di conoscere una persona?"
"Mi sgriderà?"
"No, tranquilla, è bravo. Vieni?"
"Okay."

Mi avvicinai alla porta e ci bussai sopra due volte, segnalando a Kai che poteva entrare. Mi allontanai di qualche passo dalla porta sempre tenendo la piccola tra le mie braccia.

Kai aprì la porta lentamente, ed entrò nella stanza, per mia sorpresa, senza maschera, probabilmente per non spaventarla.

"Lui è Chisaki, è una specie di 'dottore' sai che cos'è?"
"Si."

Annuì la bimba, e io, feci segno a Kai di avvicinarsi con il dito, sussurrando 'presentati' in modo che Eri non lo sentisse.

"Sono Chisaki, e tu?"
"Eri."

Gli rispose la bambina, leggermente intimidita dalla figura davanti a lei.

"Okay piccola, Chisaki ha bisogno di vedere il tuo dito per un attimo."

Le dissi io, mentre Kai andava a prendere l'aghetto di nascosto, disinfettò tutto e si sedette su uno sgabello posizionandone un altro di fronte a lui, dove mi sedetti io, tenendo Eri sempre salda in braccio.

"Che cos'è quello?"

Mi chiese la bambina.

"Quello? Non è niente, è solo una penna, non ti farà niente."

Kai si alzò a prendere la crema anestetizzante.

"Eri."

Cominciò Kai, intanto che io spalmavo la crema sul ditino di Eri.

"Adesso devi stare buona e ferma per me per favore, hai capito?"
"Si."

Kai appoggiò il coso spara-aghetti sul dito di Eri, e premette il pulsante, il coso fece un sonoro 'click' bucando il dito di Eri in un millisecondo.

"Ha fatto male?"
"No, non tanto."

Mi rispose la bimba, che sembrava quasi di non essersi accorta di nulla. Kai intanto tolse l'ago dal dito della bimba, cominciando a pressare per far uscire abbastanza sangue, mentre io la distraevo facendole guardare i topini per i test nella gabbia.

𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐥𝐚𝐠𝐮𝐞.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora