𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐

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Il giorno dopo quell'avvenimento, andammo a scuola normalmente, come del resto tutti gli altri giorni.

In classe, Kai non partecipava, non alzava mai la mano per rispondere, e parlava solo se interpellato. Però, si classificava sempre nelle prime posizioni in tutti gli esami, e le sue risposte erano sempre impeccabili, anche se fredde.

A scuola a parte me e mio fratello, non parlava con nessun altro. Gli altri ragazzi, erano tutti spaventati da lui, perché non si faceva problemi a pestare chiunque si fosse messo sulla sua strada, o avesse parlato male della Shie Hassaikai.

Alle ragazze faceva semplicemente paura, anche se era considerato di bell'aspetto, quasi nessuna si avvicinava a parlargli. Un paio però, l'avevano fatto: Mizumi Mei e Reiki Akano.

Mizumi era una di quelle ragazze carine, che fa sempre amicizia con tutti e che sta simpatica o indifferente a tutti. Era anche una delle ragazze più ricche della scuola. Bionda ed occhi azzurri, bassina. Il tipo ideale di qualsiasi ragazzo insomma. Io e lei andavamo abbastanza d'accordo, aveva forse un anno in più di me, di solito parlavamo di danza oppure di Kai. Dato che ero l'unica persona della classe a cui sembrava degnare di uno sguardo.

Reiki era una delle ragazze dure della scuola, piaceva ai ragazzi perché era brava negli sport, ma era anche gentile con le ragazze

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Reiki era una delle ragazze dure della scuola, piaceva ai ragazzi perché era brava negli sport, ma era anche gentile con le ragazze. Io e lei eravamo abbastanza legate, spesso ci pranzavo insieme, per cambiare un po' da Hari e quell'altro.

Quando Mizumi provò ad attaccare bottone Kai si limitò a risponderle a monosillabi, in modo abbastanza freddo, per poi uscirsene con un:

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Quando Mizumi provò ad attaccare bottone Kai si limitò a risponderle a monosillabi, in modo abbastanza freddo, per poi uscirsene con un:

"Mizumi-San, dovrei studiare."

Glielo disse con tale freddezza, che lei si limitò a balbettare.

"Ah scusami Chisaki! Non volevo ehm disturbarti! Ciao ciao!"

E scappò via. Reiki non la prese molto bene, lei era la 'protettrice delle ragazze' e quindi a grandi passi si fiondò verso il banco di Kai. Sbattendoci sopra i palmi delle mani cominciò:

"Ma chi ti credi di essere Chisaki! Mei stava solo provando a stringere amicizia! Come ti è venuto in mente di mandarla via così! Non fai altro che studiare e studiare, non parli quasi mai con nessuno. Ma che ti prende a te, eh?!"

Kai alzò per un attimo la testa dal libro e la guardò dritta negli occhi. Non disse nulla, chiuse il libro di chimica che aveva in mano e lo portò con se fuori dalla classe.

"Scusalo Akano. È solo un po' stanco."
"Y/n, quando la smetterai di difenderlo? Lui-"
"È solo che non lo conosci. Fidati ci ho provato a dirgli che bisogna aprirsi con i compagni di classe, ma lui non ne vuole sapere."

Sospirai io, guardando la direzione dove Kai si era diretto poco fa.

"Senti Akano, riporta qui Mizumi, chiederò a Kai di scusarsi, okay?"
"Non capisco proprio cosa ci vedi in lui, dai Y/n-chan, vai a prendere il tuo barboncino arrabbiato."

Io e Akano ridacchiammo e io mi avviai verso Kai. Lo trovai poco dopo sul tetto, a leggere imperterrito quel dannatissimo libro di chimica.

"Kai?"
"Non ho intenzione di scusarmi con Mizumi."
"Kai per favore, non rendere le cose difficili per me, e anche per te."
"Io non ti capisco, perché diavolo parli con quella gentaglia? Sono sporchi e a loro interessano solo le persone per i loro quirk, è come se fossero malati."

"Malati di quirk? Kai guarda che anche io e te abbiamo un quirk."
"Si ma, tu non sei come loro. Tu sei una persona vera. È per questo che mi piaci."

"Ma magari anche alcuni dei nostri compagni di classe sono persone 'vere'."
"Ma a me non interessa conoscerli."
"Va bene. Ma almeno, puoi chiedere scusa a Mizumi-Chan?"

Gli chiesi con la mia voce più dolce possibile, sedendomi di fianco a lui, accarezzandogli la guancia.

"E va bene, se lo desideri tanto ti accontenterò."

Cedette lui, sospirando.

"Grazie Kai."

Dissi io, dandogli un leggero bacio sulla guancia.

"Grazie a te."

Disse lui sorridendomi.

Kai chiese scusa a Mizumi controvoglia, e tutto si sistemò, anche se la reputazione di Kai era rimasta quella di 'ragazzo spaventoso'.

Se Kai era uno dei migliori negli esami, io ero nella media, il boss mi aveva detto che mi bastava prendere voti sufficienti, visto che dovevo concentrarmi principalmente sulla danza. In classe non partecipavo molto, ma per alzare di un po' la mia media mi toccava alzare la mano e rispondere al professore.

O meglio, Kai mi sussurrava la risposta all'orecchio e io la ripetevo a pappagallo, non perché non l'avrei potuta sapere, ma perché dopo tutte quelle ore sulle punte, a girare e girare, saltare ed essere sempre perfetta ero esaurita, e Kai lo sapeva bene. Lui mi aiutava a scuola, e io lo coprivo con il boss.

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