Capitolo otto

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Quando mi svegliai, infatti, scoprii che quella notte la luna era stata piena e sorrisi pensando che tutto potesse essere collegato. Quando anche Martha fu sveglia, le raccontai il sogno che avevo fatto e sorrise.

«Ti va di fare colazione ?» Le chiesi dirigendomi in cucina a cercare idee.

«Che ore sono ? Tua mamma è già uscita ?» mi seguì in cucina e mi sembrava confusa.

«Sono le nove e mezza e si, mia madre è a lavoro già da due ore.»

«Ah, okay, pensi che le abbia dato fastidio il fatto che abbia dormito qui ?»

«No, certo che no...» presi due tazze e gliene passai una «come hai dormito?» le domandai mentre assemblavo sul tavolo tutto ciò che potesse piacerle da mangiare, biscotti, marmellata e fette biscottate, succhi di frutta.

«Hey basta cercare cibo in tutti i mobili della cucina, mi vanno bene due biscotti e un bicchiere di latte.» ridacchiò «comunque ho dormito benissimo» squillò il suo telefono interrompendola e catturò il suo sguardo. I suoi movimenti diventarono lenti e rispose con tono già rassegnato. Rimasi a guardare mentre mangiavo qualcosa finché non si alzò per allontanarsi. Non volevo preoccuparmi continuamente di qualsiasi cosa ma era difficile restare nella sua routine senza avere mille domande senza risposta. La chiamata durò poco e quando tornò divenne cupa come il tempo fuori dalla finestra.

«Che brutto tempo che c'è oggi...» parlai per bucare il silenzio.

«Già, ha continuato a piovere tutta la notte e non sembra voler smettere neanche ora» rispose guardando fuori dalla finestra. «Quali sono i tuoi programmi oggi?»

«Non ho programmi, in realtà. Anche se ho tanto tempo fino al prossimo esame, potrei studiare per portarmi avanti.»

«Sei la solita secchiona. Usciamo a divertirci un po'... a meno che tu non voglia un po' di spazio, beh dopo il discorso di ieri forse è anche abbastanza scontato, quindi...»

«No. Cioè, non oggi. Ma dove vorresti andare a divertirci, dal momento che piove ed è tutto grigio?»

«Ci sono così tante cose che vorrei fare con te in un giorno come questo» mi guardò negli occhi e non me l'aspettavo, arrossii e non seppi risponderle, lei scoppiò a ridere con dolcezza e scosse la testa.

«Andiamo a fare una passeggiata sotto la pioggia.» Proposi felice, non so come mi venne in mente una cosa simile. Amavo la natura, amavo starci dentro anche con il brutto tempo, preferivo il sole ma con la pioggia il suo odore diventava più intenso e mi sembrava di viverla di più. Così dopo esserci vestite in tuta e felpa e anfibi, uscimmo dalla porta, sotto una pioggia leggera. Prima che potessimo attraversare il mio giardino fino alla fine per poter uscire di casa, iniziò a piovere più forte e Martha iniziò a ridere manifestando l'intenzione di non mettersi al riparo, la assecondai guardando il suo sorriso che finalmente mi sembrava spensierato.

«Hai freddo?» mi chiese e ovviamente risposi di si. Mi avvicinò a lei con un braccio intorno al fianco. «Così va meglio?» mi chiese di nuovo respirandomi talmente vicino che potevo sentirne il calore.

«Ti prego non baciarmi, non voglio che diventi un gesto smielato visto e rivisto in tutti i film»

«Resisterti è difficile ma d'accordo. In ogni caso sappi che oggi i clichè da film saranno inevitabili, anche questo stare abbracciati già lo è, anche senza il bacio, poi stai tremando quindi dobbiamo rientrare in casa e cosa pensi che faremo ? Guarderemo un film sotto le coperte o ci metteremo a giocare a un gioco di società alcolico... sarà tutto un film romantico e smielato di quelli che non ti piacciono.»

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