Capitolo cinque

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Dopo quel pomeriggio, Martha non si fece sentire per un po', non volevo essere invadente, confidavo nel fatto che se la sapesse cavare da sola contro il fratello e non volevo rischiare un contatto spiacevole tra me e lui andandola a cercare, perché l'episodio del diario era stato abbastanza. Qualche anno prima, quando io e Martha stavamo insieme e iniziammo ad avere problemi sempre più gravi, lui ebbe a cuore la sorella e mi spinse a credere che volesse aiutarla, così mi schierai dalla sua parte senza rendermi conto di essermi messa con il cattivo della storia. Mi riempì di bugie sullo stato di salute di Martha e sulle diagnosi del suo psicologo. Lei effettivamente si dissociava spesso dalla realtà, soprattutto aveva trascinato me ad assistere alle sue crisi. Così io credetti alla buona fede di suo fratello e iniziai a comportarmi esattamente come lui mi consigliava. Martha cercò di avvisarmi quando si accorse dei nostri contatti, ma fu tardi perché io avevo già consegnato a suo fratello il diario in cui scriveva tutte le sensazioni, pensieri, azioni negative per lo più e progressi. Una volta che il diario fu nelle sue mani, accadde tutto molto in fretta: smise di contattarmi e Martha impazzì contro di me. Iniziò una serie di minacce psicologiche verso la sorella, che cercava di ribellarsi inutilmente, essendo lui venuto a conoscenza di ogni suo punto debole. Quando mi resi totalmente conto di quale terribile azione ero stata complice e dei danni causati, fui costretta ad affrontarlo e provai anche a tirar fuori dai guai lei, ma non servì a nulla se non a peggiorare le cose. Con il tempo la situazione migliorò, Martha divenne più forte e sicura contro di lui, ma poi sono passati anni e adesso non avevo idea di cosa fosse successo. Mi sentii impotente e decisi di aspettare sperando in bene.
Videochiamai Flora su Facetime e rispose in aereoporto, non riuscì a mantenere il segreto e mi rivelò che in poche ore sarebbe tornata in Italia per una pausa dallo studio. Non potevo essere più felice, iniziai a pensare a qualcosa di carino da preparare, andai a fare la spesa e riordinai tutta la casa in suo onore.

«Non immagini quanto tu mi sia mancata.» Le sussurrai all'orecchio mentre ci riabbracciavamo forte, dopo mesi.

«Mi sei mancata anche tu e non sai quante cose ho da raccontarti.»

Passammo tutta la giornata a parlare delle nostre nuove vite da universitarie bevendo tè caldo con i biscotti. In realtà ci sentivamo spesso anche a distanza, ma stare insieme dal vivo ci era mancato troppo. Nonostante avessi un'esame da dare dopo un paio di settimane, non riuscii a rifiutare il suo invito di passare due giorni in montagna insieme ad altri suoi amici della nostra età. Così preparai tutto e partii insieme a lei all'avventura, passione che ci aveva sempre legate l'una all'altra. Le raccontai di aver reincontrato Martha lungo il viaggio e le svelai tutte le mie preoccupazioni, che lei ascoltò pazientemente, come fece anche al tempo, e poi raccolse in uno dei suoi preziosi consigli. Erano ormai passati cinque giorni, iniziai a chiedermi se non dovessi chiamarla per sapere come stesse, ma non ce ne fu bisogno, perché appena arrivate io e Flora in cima alla magnifica montagna dove avremmo passato del tempo respirando aria pura, vidi Martha portare dei pezzi di legna per accendere il fuoco della sera. Flora mi guardò trapassandomi corsggio e le andai a parlare.

«Anche tu qui in montagna...» rompere il ghiaccio non era mai stato un mio talento «come stai?» chiesi preoccupata.

«Sto bene. Sono qui da giorni, mi sto divertendo e soprattutto sto respirando un po' la lontananza da casa. Avrei dovuto chiamarti per tranquillizzarti, scusa, è che non ho nemmeno portato il cellulare.»

«Ti sei immersa completamente nella natura. Non preoccuparti, sono solo felice di vedere che stai bene. Io sono qui con Flora, penso che la ricordi» portò lo sguardo dietro di me per salutare Flora facendole un gesto con la mano.

«Certo, beh spero ti diverta. Credo che ci ritroveremo stanotte davanti al fuoco.» Mi disse quasi invitandomi o avvertendomi.

«È okay. Ci sta.» Cercai di farle capire che non avevo intenzione di provare disagio o di farlo provare a lei. Eravamo in montagna e volevo godermela completamente. Le feci un sorriso e tornai da Flora per aiutarla a montare la sua bellissima tenda arancione, in cui ci chiudemmo a mangiare quando si fece sera.

«Più tardi ti va di andare intorno al fuoco o preferisci evitare Martha ? » Mi chiese gentilmente.

«In realtà mi farebbe piacere, non provo sensazioni negative quando sto con lei. Sono solo un po' in pensiero perchè non conosco bene il suo stato mentale attuale. Ma in ogni caso voglio che questi giorni con te siano speciali, siamo in mezzo alla natura e voglio solo sentirmi bene.»

«Sono molto fiera di te, sai ? Hai imparato ad essere forte e felice, nonostante tutto. Non è da tutti circondarsi di energie positive anche quando è difficile. Stai circondando anche me delle stesse energie. E forse è la natura che sta circondando entrambe. Ti voglio un sacco bene.»

Mi commossi un pochino a pensare alle volte precedenti passate in montagna e mi avvicinai per abbracciarla «Ti voglio tanto tanto bene anch'io.»

Quando fu ora, raggiungemmo gli altri intorno al fuoco, ci sedemmo in cerchio con loro e Flora aveva portato la sua chitarra, come altri due ragazzi. Iniziarono a suonare insieme e tutti cantammo e mi sentii spensierata. Martha era seduta poco lontano e ogni tanto ci guardavamo sorridenti, quasi felici per quella situazione di tranquillità mentale. Più passavano le ore, meno persone rimanevano intorno al fuoco, perché tutti iniziavano ad avvertire il sonno e andavano a riposarsi qualche ora. Erano quasi le quattro ed eravamo rimasti in cinque. Due ragazzi iniziarono a fumare una canna e la passarono anche a Martha, che la accettò disinvolta. Dopo poco i suoi occhi si fecero rossi e si socchiusero e uno dei due le sussurrò qualcosa all'orecchio prima di andarsene insieme ad altri. Tutti erano chiusi nelle proprie tende, tranne me, Flora e Martha. Smettemmo di suonare e ci godemmo il fuoco, la notte e le stelle. Martha e Flora stavano conversando del più e del meno e a un certo punto iniziò a cadere una sottile pioggia che in poco tempo si trasformò in temporale.

«Non vai in tenda ?» chiesi a Martha guardandola rimanere sotto la pioggia dopo che io e Flora ci alzammo per correre al riparo. Amavo la pioggia, soprattutto in montagna, lasciava un odore di terra meraviglioso, però era notte e non ci saremmo potute asciugare.

«Storia lunga, ma non ho una tenda.» rispose alzandosi il cappuccio della felpa, Flora dopo aver ascoltato la invitò a venire con noi e dunque ci ritrovammo in una situazione un po' strana ma la verità è che ci divertimmo. Stavo bene con Flora che parlava di meme divertenti e Martha accanto a me.

«Grazie di avermi ospitata» si rivolse a Flora ridacchiando «e grazie di avermi prestato la felpa, è caldissima» poi guardò me sorridendo con gli occhi.

«La tua era gelida e so quanto soffri il freddo.» Risposi, avevo portato una felpa in più perchè immaginavo potesse abbassarsi la temperatura di notte.

Avevamo scaricato un film della Disney prima di partire, così decidemmo di guardarlo, era quasi l'alba e Flora crollò subito. Martha aveva la testa appoggiata sulla mia spalla e si stava godendo l'ambientazione fantastica e il lieto fine del film.

«Ti è piaciuto?» le chiesi sussurrando pianissimo e quando si girò aveva le lacrime agli occhi «piccola» ridacchiai e le asciugai le lacrime.

«Mi dicesti che la natura ti aveva salvata, beh in questi giorni ho capito il significato. E mi ha anche fatto piacere incontrarti. Sei una bella persona Ginevra.» rispose lei sussurrando ancora più piano che quasi non ero sicura di aver capito cosa avesse detto.

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