capitolo tredici

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Quando anche le altre tornarono a casa e ci preparammo tutte quante, uscimmo di casa per andare a cena fuori. Essendo in inverno una località molto turistica, da un certo punto del centro in poi, c'erano tantissime attrazioni, ristoranti e locali di ogni tipo, infatti tutte ci stavamo divertendo molto. Cenammo in un ristorante che cucinava piatti tipici del posto ed era anche molto carino. Dopo cena andammo in una birreria e incontrammo dei ragazzi molto simpatici, prese dalle risate, non ci accorgemmo di star esagerando un po'. Quando tornammo a casa però nessuna di noi era stanca e non ricordo chi propose di giocare ad obbligo o verità, così ci sedemmo in cerchio, le ragazze avevano comprato altro alcol al supermercato il pomeriggio e varie schifezze. Iniziò il giro, decidemmo di usare un'applicazione per evitare di essere cattive tra di noi ed era anche molto più divertente all'inizio, finché non eravamo tutte un po' brille, Martha un po' meno delle altre, si era controllata a posta per farmelo notare e io avevo un altro pensiero ad annebbiarmi la mente e non le dissi quanto fosse stata brava.
Dopo un'oretta c'erano stati spogliarelli, baci a stampo, verità scomode, uno di tutto, e la serata si faceva interessante. Martha era seduta di fronte a me, accanto avevo Marceline e Carlotta.

«Tocca a Ginevra, speriamo sia finalmente qualcosa di hot, è l'unica a cui non sia ancora capitato» esclamò Valentina sperando esattamente ciò che stessi sperando io. «Uooooooh, devi scegliere qualcuno dalle cui labbra bere uno shot di vodka» Deglutii e tutti guardarono Martha che probabilmente aveva già intuito non avrei scelto lei, infatti puntai gli occhi su Kassidy e mi ci avvicinai con uno shottino pieno di vodka, tutte stettero zitte ma non durarono tanto i loro sguardi dubbi, erano troppo ubriache per pensarci seriamente e anch'io.
Mentre passavo lo shottino a Kassidy, Valentina mi urtò per sbaglio facendolo cadere sul suo top scollato che diventò trasparente. Sorrisi e iniziai a leccare l'alcol dal suo collo, poi mi tolsi la camicia, restando in regiseno e gliela poggiai sulle spalle.

«Così non hai freddo.» le dissi mentre mi guardava imbarazzata e assuefatta allo stesso tempo, accompagnai un sorriso al mio sguardo intenso prima di andare a sedermi. Non appena guardai di fronte a me vidi Martha, che aveva assistito naturalmente a tutta la scena, senza proferire alcuna parola, che ora mi guardava malissimo. Non era incazzata, era piuttosto delusa e sicuramente confusa. Speravo solo non stesse maturando i pensieri che credevo io. Alla fine tutte ridevano e il gioco continuò velocemente, e quando tutte furono stanche, andammo a dormire, Kassidy entrò nella mia stanza e si mise sotto le coperte, Martha mi fermò prima che entrassi anch'io.

«Ti sei divertita?» non era una domanda retorica, era sinceramente interessata, mi feriva percepire il suo sentimento di inferiorità, ed era anche colpa mia.

«Mi gira un po' la testa» risposi tenendo lo sguardo basso.

«Si, sei un po' ubriaca, vai a riposarti così ti passa.» rispose invitandomi ad entrare in camera.

«Okay, buonanotte Martha...» aspettai

«Buonanotte» sorrise forzatamente e se ne andò, entrai in camera e mi infilai un maglione, poi mi stesi sotto le coperte e chiamai Kassidy per scoprire se dormisse.

«Non riesco a dormire» mi confessò girandosi dalla mia parte.

«Tra poco l'alcol farà quell'effetto anche a te, tranquilla, nel frattempo, ti va di parlare un po'?» le chiesi mettendomi per metà seduta appoggiata sullo schienale.

«D'accordo, anche se non mi sembri essere particolarmente interessata ai discorsi attualmente.» rispose avvicinandosi, guardandomi dal basso con uno sguardo che stava rendendo le cose più facili.

«Ah si? E a cosa ti sembro interessata?» abbassai il tono della voce e si morse il labbro. Era la ragazza più timida del gruppo e più innocente che avessi mai conosciuto in generale, eppure si stava trasformando in quel momento nel mio letto.

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