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Yujin's POV
Era sera tardi, e me ne stavo tranquilla in camera mia. Quella sera avevo invitato a casa mia anche le altre, Suji, Rosé e Ara. Avevamo passato una giornata intera insieme, un po' per liberarci da tutti i pensieri stressanti e per stare anche insieme.
Ara e Suji ci raccontarono a me e a Rosé quello che gli era successo con Jungwon e Sunoo. Eravamo tutte e due molto felici per loro, ma mentre ci raccontavano tutto ciò, io e Rosé le guardavamo con occhi sognanti: era da un po' di tempo che ci eravamo confidate, e parlandone molto, avevamo capito di esserci tutte e due innamorate.

Le altre, essendo molto stanche per la giornata, si misero subito a dormire. Rosé ed io rimanemmo ancora un po' sveglie, a pensare a tutto ciò. Dopo un po', anche lei si mise a letto. Ma io non riuscivo proprio a chiudere occhio. Quello che ci avevano detto Suji e Ara era come se avesse suscitato una strana emozione dentro di me, come se qualcosa nella mia vita mancasse. Non ero ancora arrivata a capirlo.

Tutto quel pensare mi fece venire una fame incredibile, ma non avevo nulla in frigo, così decisi di andare ad un supermercato lì vicino, che stava sempre aperto, 24/7.
Presi la giacca, i soldi e uscii di casa. Fuori, a Seoul, nonostante fossimo a maggio, la notte tirava sempre un leggero venticello.

Guardai l'orario.
Si era fatta quasi mezzanotte, e non avevo fatto bene ad uscire a quell'ora, ma la fame mi stava uccidendo, così decisi di uscire comunque.

Entrata, girai un po' per le corsie, ed arrivai alla mia preferita: i gelati.
Presi vari gusti, fra cui pistacchio e yogurt, i miei preferiti, e anche fragola, nocciola, limone, cioccolato alla menta e fior di latte.
Sì, a casa avevo finito la scorta.

Mentre mi stavo dirigendo verso la cassa, notai un volto familiare nella mia stessa corsia.
Vidi bene chi fosse, e il che mi lasciò senza fiato.

Park Sunghoon.

Lui mi notò, ed iniziò a salutarmi, cosa che feci leggermente imbarazzata anche io.
Lo vidi avviarsi verso di me, e un pensiero mi passo per la mente:
"Ok Yujin, o scappi di corsa, o affronti la realtà e ci parli, tanto prima o poi lo dovrai fare, nel senso, vai praticamente tutti i giorni a casa sua..."

Poi però i miei pensieri furono interrotti da un altro pensiero alquanto terrorizzante per me. Abbassai lo sguardo e notai quello che stavo indossando: dei pantaloncini neri coperti dalla gigantesca felpa color verde scuro, con sopra una giacca. I capelli lasciamo stare.
"Ma come cacchio sono combinata, anche io un minimo potevo sistemarmi, ma non avrei potuto sapere che avrei incontrato proprio lui... ok ormai l'opzione di scappare non è più fattibile, in quanto è praticamente davanti a me. Yujin, fai la donna. Affrontalo."

Sunghoon: "ehi Yujin! Come stai?" Venni catturata dalla sua voce, che potevo stare ad ascoltare per ore e ore.

Io: "ehi Sunghoon... io sto bene, e tu?" Stavo tremando.

Sunghoon: "bene bene, grazie. Ascolta, che ci fai a quest'ora qua, tutta da sola?"

Io: "potrei farti la stessa domanda."

Sunghoon: "beh, sono venuto qua perché a casa mia e dei miei hyung manca molta roba in frigo, e tu?"

Io: "in realtà avevo voglia di gelato, come puoi ben vedere." Dissi facendogli vedere la pila di scatole di gelati dentro il mio carrello.

Lui ridacchiò leggermente, per poi riprendere a parlare:
Sunghoon: "senti, posso accompagnarti a casa? A quest'ora non so cosa ci sia in giro, e vorrei essere sicuro che tu arrivi a casa tranquilla."

L'idea mi aveva un attimo bloccata: cioè, non c'era niente di male se un ragazzo si offriva gentilmente di accompagnarti a casa, ma in quel caso si trattava del ragazzo di cui ero innamorata.

Io: "ecco... io-"

Sunghoon: "tranquilla, non importa se rifiuti-"

Io: "nonono... cioè, voglio dire, per me va benissimo." Dissi, e lui mi sorrise. Ogni volta, rimanevo incantata da quell'espressione e da quei nei sul suo viso che lo rendevano unico.

Pagammo e uscimmo dal supermercato.

Sunghoon: "allora... cosa pensi di fare una volta passato l'esame?" Mi chiese lui voltandosi verso di me.

Io: "non saprei, non ho pensato a nulla, anche perché le mie aspettative di passare l'esame sono basse." Confessai, e rendendomi conto di ciò che avevo appena detto, mi scusai immediatamente.

Sunghoon: "tranquilla, non c'è bisogno di scusarsi..." Disse sorridendo "...anzi, posso capirti: anche io ero molto agitato quando dovevo tenere quell'esame, ma alla fine non è stato nulla di che. So che questa frase la dicono tutti, ma è la verità, non devi preoccuparti. Una volta che ti sei studiata quello che devi dire, il gioco si fa più semplice. Sii solamente te stessa, dì le cose a parole tue e come vuoi tu."

Io: "io- grazie Sunghoon." Lui mi sorrise solamente.

Io: "bene, questa è casa mia. Grazie mille Sunghoon, mi hai veramente rallegrato la serata." Dissi davanti la porta d'ingresso.

Sunghoon: "non c'è di che Yujin." E detto ciò, lo vidi girarsi per tornare a casa.
Stavo per rientrare anche io, quando sentii urlare il mio nome. Mi girai e lo vidi corrermi incontro.
Cavolo, era bello pure mentre correva.

Sunghoon: "ehmmm mi sono dimenticato di chiederti se potessi darmi... gli a-appunti, si gli appunti per... Jungwon!" Non capivo perché stesse balbettando così, ma comunque acconsentii.
Gli dissi di venire dentro casa, così avrei preso gli appunti.

Io: "non fare rumore, ci sono Ara, Suji e Rosé che dormono." Dissi sottovoce nel mentre che passavamo per il salotto, dove stavano loro addormentate.
Salimmo le scale e arrivammo in camera mia.

Stavo cercando quegli appunti sulla mia scrivania, ma era impossibile trovarli, c'era il caos più totale su quella scrivania. Nel mentre Sunghoon, stava in giro per la camera.

All'improvviso, la luce si spense.
Mi girai di scatto accorgendomi di cosa fosse appena successo, ma vidi il buio totale.

Io: "Sunghoon..?" Ma nessuno rispose. Riprovai un'altra volta:
Io: "Sunghoon? Sung-" Mi bloccai di colpo, sentendo un'alta presenza davanti a me. Potevo sentire il suo calore sul mio corpo e la sua presenza un po' troppo vicina a me.
Ma era come se non riuscissi a muovermi.

La sua mano, toccò il mio viso, e a quel gesto, mi passarono mille brividi per il corpo.
Alzò il mio sguardo, per incontrare i suoi occhi, che riuscivo a vedere a stento a causa del buio, ma che erano leggermente illuminati dalla luce della luna che entrava dalla finestra.

Scoccò un bacio sulle mie labbra, nel cuore della notte.

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태양의 눈빛. || 𝐉𝐀𝐊𝐄 𝐒𝐈𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora