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Sadie's pov


Esco da scuola, saluto Patrik e mi dirigo verso l'auto. Mikey è già qui.


"cos'è questa storia?" chiedo con tono anche un pò troppo furioso

"che intendi?" lui come se non sapesse nulla

"la cena con mio padre"

"l'ha organizzata lui"

"è del tutto fuori dagli schemi, non ci sto"


"senti Sads, è pur sempre tuo padre"

"e da quando?"

"Sads"

"no Mikey, sai benissimo che io con lui non voglio starci"

"è soltanto quel che dici"

"è quel che penso davvero"


"dovresti ascoltare quel che ha da dirti"

"sarà qualcosa di lavoro, di sicuro"

"forse o forse no"

"perché ho come l'impressione che tu già sappia qualcosa?"

"andiamo a casa ora, ti devi preparare"

"sono le tre del pomeriggio"

"e siamo già in ritardo, forza"


Prepararsi per una cena, con papà? non ci sto

Ma son costretta, come ogni cosa della mia vita tral'altro.


timeskip.

"signorina Sads, vostro padre è qui che l'attende"

"Mikey, non far così te ne prego"

"divertiti"

"farò di sicuro il contrario"

"ne dubito"


Eccolo.

"Sadie Hell"

"signor Smith"

"puoi chiamarmi papà"

"non ci tengo, grazie"


Non ha reazioni, diretto arriviamo al ristorante che aveva prenotato.

Un sette stelle, il massimo che ora danno, woah.

Continua a non parlare però.


Seduti al tavolo, iniziamo ad ordinare. 

Neanche una parola.

Siamo per caso venuti qua per perdere tempo?


"beh, cosa dovevi dirmi?" chiedo frustata

"deve esserci per forza qualcosa di cui parlare?"

"altrimenti torno a casa"

"come?"

"anche a piedi"

"piove"

"stare sotto la pioggia è meglio che stare qua"


"senti Sadie Hell, ricordi quella cena con i capi di New York"

fanculo

"la famiglia Schnapp, come dimenticarla"

"perché questa risposta?"

"non facevano altro che domande"


come se fosse solo per questo

sta zitto


"c'è una conferenza stampa il mese prossimo"

"e"

"lasciami completare la frase"

"vada, nessuno la trattiene"


"alla conferenza si tratterà di gossip tra le diverse aziende, come sai io ho deciso di rifiutare la loro collaborazione"

"e così è nata l'ennesima guerra tra famiglie imprenditoriali, si la so a memoria questa storia"

"esatto, ma io ed il signor Schnapp, abbiamo avuto dei contatti negli ultimi giorni e siamo giunti ad un accordo"

"dopo settantasette giorni?"

"portavi per caso il conto?"

"sono brava con i numeri"

"un tempo odiavi la matematica"

"le cose non sono cambiate"

"ma sembri essere più brava, anche con la soluzione di uno degli importanti sette"

"eccello in quel che più odio"

"fai bene, hai preso da me"

"per niente"


non risponde, tipico di lui, non mi sbalordisco 

"va avanti con la faccenda dell'accordo"

"ci sarà un ballo"

"che tipo di ballo?"

"per incontrarsi tra le varie aziende, sai al posto delle solite cene"

"era ora"

"sarà stile prom"

Mi si aprono gli occhi


"in che senso?"

"l'hanno deciso i figli"

ah woah

"so che sembra come se ti stessi chiedendo di fare solo faccende per me, ma avrei bisogno di te per la comunicazione ecco"

"non avevi il tuo traduttore personale?"

"preferisco portare te"


questa cosa mi puzza, ma 

"chi sarà presente?"

"naturalmente la famiglia Schnapp"

"capisco"

"al completo"

per quale motivo l'ha specificato?


"che fai? accetti?"

"ci sto"


SNAPCHAT: SAM

-what the hell sads, sei seria?

SI

CAZZO FINALMENTE

lo rivedrò

DOMANI ANDIAMO A FARE SHOPPING

QUEL COGLIONE DEVE CAPIRE QUEL CHE HA PERSO




I have no idea | SoahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora