t h i r t e e n

53 7 36
                                    


Sadie's pov

Così frettolosamente ci allontanammo da quella sala, maestosa, immensa, particolare, per immetterci tra i lunghi corridoi di cui gode codesta dimora.

Porte semplici, ma che davano all'occhio. Su ognuna di esse l'incisione "Schnapp" 

così giusto per farmi ricordare ancora di più chi è che ho accanto.

Una si mostra ancor più delle altre. Blindata, grande, ad arco. 

Ci fermiamo davanti a quest'ultima, lascia la mia mano per quel che è stato un attimo, il tempo di aprire quel che sembrava il varco verso tutt'altro mondo.

Mi riprende la mano, velocemente, con forza si, ma non da far in modo che mi possa sentir pizzicare.

Si vede una casa, semplice, ma perfetta, ogni cosa è al suo posto, non c'è un colore che stoni.

Lui continua a camminare. Inizio a non vedere più, è lui, mi ha coperto gli occhi.

La sua mano è abbastanza grande da far in modo che io non riesca a vederlo. 

Ma riesco a sentirlo ugualmente. 

Mentre una mano è impegnata, l'altra mi tocca il collo, lo accarezza, poi cambia posizione lasciando il posto alle sue labbra.

Dopo un attimo, breve ma intenso, breve ma desiderato e tanto. La sua mano che nei miei capelli passava, ora ha fatto di nuovo a cambio con le labbra, che invece di essere nei miei capelli, sono sulle mie. 

Un matching perfetto, di solito così viene detto. Le sento muoversi, ma io non sto ricambiando. Cerco di trattenermi, ma non potrò per molto. 

Il suo toccarmi, il suo modo di fare, il suo dannato respiro sul mio corpo. 

Mi erano mancate queste sensazioni, ho pensato solo a questo per mesi, solo a lui per quei settanta giorni.

Inizio a tirargli delle ciocche di capelli, dalla radice, lui emette un suono.

So quanto possa farlo impazzire. 

Lui sa come far impazzire me in ogni modo.

Alzo la gamba e cerco di attorcigliarla a lui, alle sue. 

Inizio a ricambiare il bacio, con calma.

Toglie la mano dai miei occhi e passa entrambe dal mio collo, per la schiena, fino ad arrivare al fondoschiena, per poi con una pressione, riuscirmi a prendere in braccio. 

Portarmi dallo stare in piedi, in mezzo ad una stanza, a me sconosciuta, allo stare sdraiata, su qualcosa di morbido, profumato, profuma di lui.

L'amo quella giacca che ha indosso, ma gliela tolgo lo stesso. Iniziava a sudare ad avere caldo.

Il colore del suo viso si abbinava perfettamente a quello dei miei capelli rossi. 


<<oh mrs. Heaven Sink>> emette, tra un bacio e l'altro

<<è Hell>>

<<sei troppo perfetta per far parte dell'inferno>>

<<dovrei accettare il paradiso duque?>>

<<e se invece la creassimo noi? un'altra realtà dove tutto questo non esiste>>

<<dove noi non esistiamo?>>

<<poi sarebbe una realtà dove io non saprei come vivere, senza di te>>

<<una realtà nostra>> continua lui

<<dove non ci sono regole, dove non esistono queste fottute aziende>>

dove il noi, esiste anche la fuori>>

a quest'ultima frase, l'ho iniziato a baciare, di nuovo.

Il <<noi>> esiste.






I have no idea | SoahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora