Propositi

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"Mamma, perché non posso dire a nessuno di quello che so fare?"

"Non tutte le persone sono buone. Molti hanno paura delle tue... capacità, potrebbero farti del male."

"Non posso dirlo nemmeno a Lily? Lei è la mia migliore amica!"

"No, nemmeno a lei".

Jane guardò in basso, le prime lacrime si affacciarono sul suo viso di bimba di cinque anni. La stavi ferendo, ma non potevi fare altrimenti.

"Amore, guardami.".

Se la debolezza fosse stata un colore, avrebbe abitato il nocciola dei suoi occhi. Le prendesti il viso tra le mani: "Sei speciale, quello che hai non è qualcosa di cui vergognarti, è chiaro?"

"Sì".

"Ti prometto che appena potremo farlo, lo urleremo a tutti!"

"Davvero?"

"Davvero! E sai che ti dico? Metteremo un cartello sulla porta di casa!"

"Sì?" La tua piccola cominciò a ridere.

"Ci puoi contare!" smettesti di sfiorarle il viso solo per mimare il contenuto di un testo, con una voce ridicolmente altisonante: "Qui abita Jane, una bambina che sa spostare le cose con il pensiero! Ci abita anche la sua mamma, che è molto fiera di lei, anche se le tocca togliere di mezzo tutto il disordine!"

"Ci puoi contare!" smettesti di sfiorarle il viso solo per mimare il contenuto di un testo, con una voce ridicolmente altisonante: "Qui abita Jane, una bambina che sa spostare le cose con il pensiero! Ci abita anche la sua mamma, che è molto fiera...

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Sei di nuovo in ascensore, l'eco del ricordo di queste risate ancora riecheggia sulle fredde pareti di durasteel, al tuo fianco c'è Jane, giunta insieme a un profondo sollievo. Il tuo corpo è ancora dolorante per i trattamenti ricevuti oggi da Snoke e dal suo apprendista, ma per come si stavano mettendo le cose, sei più che contenta. Sei di nuovo con tua figlia.
Non sai come comportarti, dal momento che hai questo impiastro di cavaliere di Ren a farvi compagnia: pertanto, non ti avvicini a lei, non sai se una tua manifestazione d'affetto verso Jane possa scatenare la rabbia di quest'uomo, non vuoi che la bambina subisca vessazioni a causa tua. Lentamente, è la piccola ad accostarsi al tuo fianco, sul quale poggia la sua testolina color bronzo scuro. Istintivamente le cingi la spalla con il tuo braccio, promettendole silenziosamente di non lasciarla mai più, le accarezzi i capelli, così simili ai tuoi, seppur molto più corti. Temi che Kylo Ren vi stia guardando di sottecchi, ma se lo sta facendo non lo dà a vedere, e gliene sei grata. Ti rammarichi per essere stata così poco capace di proteggerla, forse hai fatto male a fidarti di Tavistock. Se fossi stata a conoscenza dei suoi legami col Primo Ordine, probabilmente non ti saresti mai rivolta a lui.

"Mi è stato detto che lei può aiutarmi..."

"Dipende da cosa posso fare per lei, signorina." Un Cereano di una certa stazza ti valutò attentamente. L'espressione del viso, per quanto severa, non ti parve per nulla intimidatoria.

Revenant - a Star Wars FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora