Supremacy

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ATTENZIONE: tenere questo capitolo fuori dalla portata dei bambini.

Se lo avessi sentito da qualcun altro non ci avresti creduto. Quello che stai facendo sarebbe parte di una storia da raccontare in qualche taverna fetente, in uno sperduto pianeta fetente del fetentissimo Orlo Esterno. Sai che a sentirla rideresti a crepapelle, incoraggiata dai fumi dell'alcool. Invece questa è la tua storia, tue sono pure le azioni, tuo è il bisogno di guardarti dall'esterno, mantenere questo stato di dissociazione folle che ti vede in una taverna, ridente e incredula di fronte alle tue stesse imprese. Per non impazzire. Per non cedere al terrore. Per riportare indietro Jane... Tiri un sospiro e sputi un po' d'acqua che ti è entrata in bocca mentre riprendi a insaponarti: le docce sono sempre state un ottimo appuntamento con i piani d'azione.

Questo, in particolare, hai bisogno di ripassarlo in mente diecimila volte.

Quando esci dalla doccia e controlli un insolito outfit che da qui a tra poco dovrai indossare, rabbrividisci e speri che tutta questa assurdità possa servirti a qualcosa.

Ci pensa la giovanissima Twi'lek a riportarti al presente, una volta pronta: "Perché diavolo indossi quella roba?"

"Non sono affari che ti riguardano." La piccoletta tira un sospiro. Le metti una mano sulla esile spalla: "Quello che ti ho detto a Takodana vale ancora! Abbi cura di te e di quell'altra peste di tuo fratello."

"Se ci lasciassi venire potremmo aiutarti." Ribatte Zhora.

"Non se ne parla nemmeno!" esclami inorridita.

"Ci hai salvato la vita! Te lo dobbiamo, Hurrem!"

"Vuoi davvero ripagarmi?" Le chiedi. La ragazzina annuisce. "Bene! Fai buon uso della vita che hai davanti. Ok?" La dolcezza che traspare dalle tue parole lascia il segno, per quanto cerchi di ricorrere a tutto il tuo senso pratico. La caparba Twi'lek abbassa la testa, realizzando che sei più testarda di lei. Per un momento vorresti ammirare la forza con cui Zhora e Jonas stanno affrontando questa realtà terribile. Alla loro età eri tutt'altro che matura, gli echi di una nuova guerra sempre più imminente si facevano sentire, ma non ti riguardavano più di tanto o forse, non volevi che ti riguardassero. Sei cresciuta da un giorno all'altro, strappata a forza da quel continuo sogno ad occhi aperti dettato dal tuo breve ma intenso matrimonio, troppo simile a quelli delle favole, dove lui e lei trovano la loro oasi di felicità.

Un lieve beep di V-17 ti avvisa che sei praticamente giunta a destinazione. Sei nella loro orbita, impossibile che non ti abbiano già vista. Ti avvicini a Brutus nella piccola sala comandi. Sei colpita dalla strana generosità di quel Barabel così sui generis, dettata un po' dalla filantropia, un po' dalla straordinaria quantità di crediti che hai elargito a lui e alla sua complice.

"Ci siamo, fanciulla!" il Barabel ti guarda divertito.

Sollevi le sopracciglia: "Mi raccomando, non mangiare i ragazzi!"

"E tu non farti ammazzare!"

Con buona pace della vostra spavalderia, ve la fate sotto dalla paura quando udite la tanto attesa intimazione: "Qui è la Supremacy, nave ammiraglia del Primo Ordine! Identificarsi!"

"Qui è la nave T-4 Mk, codice autorizzazione LX-4853 per l'hangar 9."

Bum.

Bum.

Bum.

Hai dimenticato come respirare, stordita solo da quella cosa fastidiosa e rumorosa che ti batte nel petto, il cui suono ti prende fino alle orecchie e che vorresti zittire. Idiota di una donna, fino all'altro ieri correvi spericolata in fuga dalla morte, o lottavi agguerrita come una fiera che combatte per la sopravvivenza. Fino all'altro ieri era diverso, però. Fino all'altro ieri la posta in gioco la vedevi in lontananza, adesso ti irrompe nel petto in tutto il suo terrore, insieme al tuo rinchiuderti volontariamente in una trappola per topi. Tutto l'equipaggio della T-4 di Brutus osserva dall'interno della sala comandi, intimorito dalla gigantesca nave che si staglia contro il buio della galassia. Vorresti ribadirti che sai cosa fare. Devi aver sentito da qualche parte la stessa voce di prima tuonare finalmente: "Autorizzazione concessa!", perché il tuo corpo si è automaticamente avviato verso una capsula di espulsione: una volta dentro e lontano dalla nave di Brutus, vedi dal suo interno quanto sia enorme un solo hangar del Primo Ordine, non vuoi immaginare come sia il resto e, soprattutto, non vuoi indugiare ancora nel tuo avvilimento, che preferisci lasciare sommerso.

Revenant - a Star Wars FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora