***LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE È IMPORTANTE, GRAZIE***
Colonna sonora: story of my life.*biip* *biip* *biip*
con un leggero mugolio spensi la sveglia la sveglia e poi come un fulmine che squarcia il cielo sereno mi ricordai di mio fratello. Non ebbi neanche il tempo di piangere che la porta si spalancò.
Harry: posso entrare?
Io: ormai lo hai già fatto... che c'è?
Si sedette sul bordo del letto e disse: il prof ha chiamato, dice, che se non ti senti bene puoi rimanere a casa. Lo guardai sbalordita e poi sussurrai: digli che sto malissimo e che non verrò.
Harry: capito capo, io vado.
Passai la mattinata sotto le coperte a dormicchiare o a pensare a quello che non potrò più fare senza mio fratello. La mia mente viaggiava da sola, ripescava momenti di quando avevo 4 anni e giocavo con mio fratello, senza che io lo volessi. Forse sarebbe stato meglio andare con la classe, mi sarei distratta e avrei impegnato la mia mente in qualcosa. Ma la pigrizia aveva sopraffatto il buon senso, l' idea di stare in un letto caldo era qualcosa di unico e speciale alla quale non avevo pensato neanche un secondo di rinunciarci. Un motivo per cui ero rimasta nel letto era indubbiamente il fatto che non avevo voglia di incontrare nessuno, nessuna voglia di spiegare quello che era successo e ascoltare false condoglianze da persone con cui non avevo mai parlato. Dentro di me ringraziai fortemente la signore che ci aveva ospitato per non essere venuta neanche una volta, non so come avrei reagito. Probabilmente scoppiando a piangere e dopo il tremendo pianto della sera precedente non ne avevo la minima intenzione. Presi l' ipod dal comodino e mi misi ad ascoltare la musica, poi decisi che era tempo di alzarsi e sedendomi sul letto iniziai a leggere. I libri per me erano la possibilità di scappare dalla vita odierna, li potevo rifugiarmi e fuggire da tutto. I libri non mi criticavano, non mi isolavano solo perchè non ero bella ed ero infinitamente grata ad essi. Erano i miei migliori amici, sempre disponibili ad aiutarmi e farmi sorridere. Spesso quando finivo di leggere un libro ero così presa dalla storia che avrei voluto parlare con i personaggi, chiamarli, andare a prendere un gelato con loro, o trasferirmi nel loro mondo, ma purtroppo questo non era possibile. Mi sarebbe piaciuto saper scrivere come i più grandi scrittori, ma il mio cervello riusciva a comporre solo frasi simili a quelle dei bambini di 3 anni. Quanto avrei voluto scrivere canzoni e consolare gente che non si sentiva accettata, ma sfortunatamente non ne ero capace. Durante l' estate avevo deciso di frequentare un corso di scrittura, ma quando avevo notato che la mia classe era composta da anziani e gente ben esperta avevo mollato tutto solo dopo tre lezioni. Quando ero bambina ero davvero testarda, se mi ponevo un obbiettivo nessuno poteva impedirmi di riuscire ad arrivarci. Ora le cose erano cambiate, ero diventata più passiva, lasciavi che il mondo mi scorreste addosso senza fare niente, senza tentare di fermarlo e ripartire con me. Si, ogni tanto mi ponevo obbiettivi ma era difficile che li raggiungessi; quando finalmente stavo per arrivare alla fine accadeva quel qualcosa che mi faceva fermare. Qualcuno bussò alla porta, mi sistemai e poi andai ad aprirla.
X: ciao.
Vidi una piccola bambina dai capelli neri e ricci, dietro l' angolo c'era la signora di casa che sussurrò un gentile scusa, le sorrisi e salutai la bambina.
Io: ciao, come ti chiami?
Mi misi in ginocchio per essere alla sua altezza e poi mi persi nei suoi occhi.*** Spazio Autrice***
Buonasera ragazze, innanzitutto volevo ringraziarvi per i 1k lettori. Poi volevo avviato che scriverò un altra ff sui one direction e che poster il prologo questa sera o domani pomeriggio.♥♡♥
Ragazze grazie ancora per i 1k. Votate, commentate e seguitemi e ci vediamo al prossimo capitolo.