Capitolo 23 (ultimo)

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Colonna sonora: the a team

Aprii gli occhi lentamente, confusa guardai i volti di Niall e Louis. Erano lì di fronte a me, mi sorrisero e avrei fatto lo stesso anche io, se avessi avuto la certezza che Liam fosse lì fuori ad aspettarmi.

Louis:buongiorno bella addormentata

Io: d-d-dove è L-L-Liam?

La mia voce era cambiata, il suono dolce e gentile di un tempo si era trasformato in un ammasso di suoni lenti e spenti senza una vita ad animarli. Notai come lo sguardo di Louis si spense, come Niall si avvicinò lentamente al mio letto e mi strinse la mano. Preferii capirlo dai loro gesti che dalle parole tristi e piene di compassione che stavano per dire. Affondai il viso tra le mani, le lacrime scesero come gocce d'acqua durante un temporale, veloci, fredde e infinite.

Io: n-n-non dite n-niente.

Lasciai che i singhiozzi aumentarono sempre di più. Non mi era mai piaciuto piangere in pubblico, non mi piaceva mostrarmi debole, ma negli ultimi giorni era l' unica cosa che avevo fatto.

Io: voglio vederlo, adesso! Fatemi uscire da questo letto.

Urlai quelle parole per farmi sentire dai dottori, ma nessuno arrivò.

Niall: Elly, adesso andiamo noi da un medico. Tu aspettaci qui.

Aspettai che fossero usciti dalla stanza e mi alzai con fatica dal letto. I muscoli delle gambe, fermi da non so quanto non sembravano pronti a reggere il mio peso, ma tentai. Appoggiandomi al muro riuscii a fare un passo, poi acquistando sicurezza afferrai l' asta a cui era attaccata la flebo ed uscii dalla stanza. Mi avvicinai ad un bancone, dietro era seduto un' infermiera. Incerta mi asciugai le lacrime e poi sussurrai

Io: la camera di Liam Payne perfavore.

Infermiera: in fondo al corridoio a destra.

A passo svelto raggiungei la stanza, prima di aprire la porta respirai a pieni polmoni. Non volevo vedere la cosa che mi teneva in vita sdraiata su un letto d'ospedale tenuta in vita da delle stupide macchine, aprii la porta e mi preparai al peggio. Si, ero pronta a vederlo con un volto spento pieno di aghi collegati a delle macchine infilati nel suo corpo, ma non di certo me lo sarei aspettata così. Il suo volto era bianco, spento e senza il solito sorriso che mi aveva fatto andare avanti, niente fili legati a delle macchine per farlo respirare o segni che il suo cuore non aveva smesso di battere. Lo avevano staccato da tutte le attrezzature, non gli avevano permesso di vivere, era come se avessero tagliato le ali ad un giovane uccello pieno di vita. Sarei potuta scoppiare a piangere se in quell' istante non fosse entrata Victoria. Mi guardò negli occhi, con un leggero tono di sfida e odio mi disse: è solo colpa tua!! Sotto quella macchina dovevi venire te schiacciata!! Nessuno ti ama, nessuno ti vuole in vita!! Neanche lui ti voleva!! Stava con te solo per una stupida scommessa!! Lui amava me, solo me!! Come hai potuto credere che lui ti amasse davvero? Oddio, non ti credevo così ingenua. Ti sei mai vista allo specchio? Sei una palla di grasso, una bambina cicciona per cui la gente non prova compassione, ma non riuscirà mai ad amarla!! Rassegnati la tua è una vita di merda e ha rovinato quella di molte altre persone!! Spero che questo lutto ti faccia smettere di mangiare, così potrai finalmente assomigliare ad un umano. E poi beh, le macchine le ho staccate io, preferivo morisse senza vederti, tanto a lui non fregava niente di te. Gli occhi mi si appannarono, aveva ragione, una fottuta immensa ragione. Ero un disastro, un aborto mancato, un fiore non degno di essere chiamato così, un umano che non poteva vivere su questa terra. Il mondo si spense piano piano. Avrei voluto dire di essermi rialzata da quel pavimento di ospedale, ma non è successo. Un angelo.

*** Spazio Autrice***
Questa storia è finita. Questo era l' ultimo capitolo. Non so se scriverò altre fanfiction forse più avanti. Come al solito mettete like e commentate questo capitolo. ❤ volevo ringraziare @wannahugthem_ per la bellissima copertina. Ti voglio bene😘

-MARTINA ❤

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2016 ⏰

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