in questo cupo martedì, il cielo abbellisce la terra con una pioggia leggera, togliendo la sete al terreno. nuvole grigie si diffondono attraverso il blu, l'occasionale rimbombo riecheggia oltre la porta del cielo.
attraversando la strada, le sue converse sciupate sguazzano in diverse pozzanghere lungo il tragitto, avanza lentamente a scatti verso la caffetteria.
non le importa della pioggia - infatti le piace molto; grazie ad essa crescono i fiori, dopotutto.
ama anche il modo in cui raffredda la calda e umida atmosfera dell'Australia. a volte, il calore può diventare insopportabile durante l'estate, ma da quando é inverno la pioggia fredda calza a pennello con l'aria agghiacciante.
mentre guarda attarverso la porta di vetro, colorata da gocce di pioggia sparse, entra. immediatamente, i suoi occhiali si appannano con il vapore quando l'aria calda all'interno le colpisce la pelle umida.
mentre toglie i rinomati occhiali per pulirli sulla maglietta grigia, qualcuno va a sbattere contro la sua schiena, facendoglieli cadere.
"oh, mi disp- hey. tu sei quella ragazza della scorsa settimana." inizia lo sconosciuto.
"huh?" risponde lei, confusa, non prestando attenzione ma cercando di scorgere i suoi occhiali sul tappeto bordeaux. è piuttosto difficile da fare:
uno) i suoi occhiali sono di un colore scuro e sembra che si mescolino esattamente con il pavimento,
e due) lei è sostanzialmente cieca.
sentendo lo straniero sospirare (molto esageratamente secondo lei), vede il contorno sfocato del suo corpo chinarsi. guardando obliquamente per provare a vedere, salta un po' quando ad un tratto sente delle lunghe e agili dita posare qualcosa sul suo naso.
poi, può vedere di nuovo tutto che cambia e si mette a fuoco e la sua vista si libera.
strizzando gli occhi, si ritrova a guardare lo sconosciuto abbronzato che le è fin troppo familiare.
"mi devi un drink." proferisce lui prima di lasciar cadere nuovamente le mani lungo i suoi fianchi. Stando in piedi in tutta la sua altezza, le lancia un'occhiata che aspetta [N.A. l'unica traduzione era questa] mentre ficca la mano dentro la tasca dei suoi skinny jeans.
con gli occhi spalancati, lei guarda fisso in alto verso di lui considerando che è più alto di quanto si ricordasse. comunque è ancora tanto intimidatorio.
mentre mette una ciocca di capelli neri bagnati dietro l'orecchio, non può fare a meno di sentirsi nervosa alla presenza dello straniero. da vicino, vede i suoi bicipiti sporgenti adornare le braccia toniche; uno spargimento di tatuaggi ad inchiostro gli decorano la pelle bronzea e gli occhi marroni di lei indugiano sul tatuaggio sulla clavicola che nasconde sotto la maglietta della band.
"uh..." risponde scioccamente, incapace di staccare gli occhi dal tatuaggio coperto, curiosa di sapere cosa potrebbe essere.
"ebbene?" il ragazzo insiste, alzando le sopracciglia, facendola scattare fuori dalle sue fantasticherie.
schiarendosi la gola, sta un po' più dritta, volendosi difendere contro il ragazzo alto.
"tu sei stato quello che ha riversato tutta la bevanda su di me," lei lo informa "quindi semmai, tu me lo devi."
è interrotta da una risata fragorosa. è sarcastica e schernisce l'idea di una vera e propria risata.
"ma se ricorodo bene, prima di tutto sei stata tu quella che ha preso il mio drink. Non c'è nessun errore."
il suo atteggiamento condiscendente la irrita. Sta cominciando ad agitarsi.
"non ho intenzione di comprarti niente." la ragazza si rifiuta di spostarsi.
togliendo la mano dalla tasca, lui fa un passo avanti verso di lei, facendole fare automaticamente un passo indietro.
vedendo questo, un sorrisetto si fa lentamente spazio tra le sue labbra.
"è solo un caffè."
"esattamente. quindi lascia correre." replica lei
"hmm..." mormora prima di stirngere gli occhi e sfrecciare dietro di lei verso la parte anteriore della coda.
facendo un sospiro di sollievo, la ragazza deglutisce tremante, sentendo il cuore correre come una minaccia nel petto. l'intimidazione causa l'adrenalina che droga il suo sistema.
in tutta onestà, lei è cauta nei confronti dello sconosciuto, intimidita dal suo attaccare.
passandosi le dita tra i capelli scuri, espira e vede il suo respiro danzarle davanti prima di sparire. dopo un paio di minuti rimasti a fissare uno spazio vuoto, ordina il suo solito mocha bianco per placare il mal di testa.
"ordinazione per Cal."
le sopracciglia della ragazza salgono, sorpresa della rapidità del suo ordine.
facendosi strada verso il bancone, prende la tazza calda tra i suoi palmi e ringrazia la barista. controllando il nome su di essa, non voendo fare lo stesso errore della scorsa settimana, ci trova scritto Cal e sospira contenta.
certo, lei esce dalla caffetteria con una bevanda che è scura e amara.
intanto, il ragazzo che indossa la maglia della band esce più tardi con una bevanda chiara e delicata.
N.A. sto avendo alcuni problemi, quindi se magari la settimana prossima non aggiornerò di martedì, perdonatemi. Che ne dite di lasciare qualche commento? :)
alla settimana prossima xx
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tuesday mix ups • c.h. (ita)
Fiksi PenggemarOgni martedì, lei fa un'ordinazione a nome di "Cal." Ogni martedì, anche lui ordina a nome di "Cal." 》Calum Hood《 questa è solo una traduzione, la storia non è stata scritta da me, tutti i crediti vanno a @littlerascalJR Copyright, all rights reserv...