𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢𝐜𝐢𝐚𝐧𝐧𝐨𝐯𝐞

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Draco's pov
Il bruciore provocato dall'ennesimo bicchiere di whisky si espandeva nella mia gola mentre mi preparavo ad un'altra notte insonne.

Non riuscivo più a dormire da quella notte e se lo facevo perché crollavo, mi svegliavo urlando.

Conoscevo perfettamente gli attacchi di panico ed era per questo che quando vidi Isabel nella mia stessa situazione, feci come faceva mia madre.

Non sopportavo sentire il pianto di qualcuno senza poter fare nulla, e per quanto odiassi ogni individuo che respirasse salvo due o tre persone, non potevo abbandonarla.

Non potevo soprattutto perché la causa di quello che aveva ero io.
Non potevo abbandonare un'altra persona ancora.

Inizio flashback, Draco's pov
'Lasciala ti prego!'
Urlo all'uomo davanti a me ottenendo un'espressione divertita in risposta.

Sono steso sul freddo pavimento mentre a tentoni cerco di avvicinarmi alla mia bacchetta che però viene allontanata con un calcio.

'Cosa credi di fare? Sei debole, non sei in grado di fare nulla e lei ne è la prova.'
Dice dando uno strattone ai capelli della donna davanti a me.

'Non ucciderla ti prego! Prendi me!'

'Prendere te? Ma ti senti quando parli? Pensavo di averti cresciuto meglio di così, Draco.'

Lei rimane in silenzio, consapevole di stare per morire a causa mia.
È solo colpa mia se un fascio di luce verde la colpirà tra poco.

'Con questo imparerai a fare meglio le tue scelte.'

Butta la ragazza sul pavimento che mi guarda con le lacrime agli occhi.
'Andrà tutto bene.'
Mi sussurra.

'No! Ti prego!'

Mio padre tira fuori la bacchetta e gliela punta contro.
'Meritate tutti la stessa fine.'

'Ti amo Draco.'
Le sue ultime parole.

'Avada kedavra!.'

Fine flashback, Draco's pov
Quelle tre parole mi ricordavano ogni notte che era stata posta fine ad una vita a causa mia.

Era colpa mia.
Lo era sempre.

Avevo bisogno del perdono di Isabel, lei doveva essere la strada per redimermi.
Dovevo riuscire a sentirmi meno in colpa per diminuire quella voragine che avevo nel petto.

Avevo bisogno del suo aiuto.

Volevo sapere a tutti i costi cosa fossero i segni sul suo corpo.
Chi glieli aveva fatti e perché. 

Era l'alba quando sentii dei rumori provenire dalla sala comune che mi incuriosirono a tal punto da spingermi a posare il whisky, a mettere l'uniforme e ad uscire dal buco di depressione in cui passavo la maggior parte del mio tempo.

Un corpo camminava verso l'uscita e in quanto prefetto avrei dovuto evitarlo.
Non si poteva uscire prima delle sette, doveva essere qualche stupido bambino del primo anno.

"Tu lì! Sta' fermo!"
Gli urlai ottenendo ciò che volevo.

"Girati."
Dissi ancora.

Isabel's pov
"Girati."
Ordinò.

Lentamente lo feci avvicinandomi a Draco.
"Sono solo io."

scars // draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora