Mentre tornavo in camera mi vennero in mente le parole di Moody.
'Quindi Silente aveva ragione.'
'Non ho tempo da perdere dietro ad una ragazzina traumatizzata.'Non sapevo perché ma ci ripensai.
Avevo sempre pensato che Silente sapesse più di me sul mio passato ma cosa c'entrava Moody?
Perché anche lui sapeva?Senza nemmeno accorgermene, le mie gambe si mossero verso l'ufficio di Silente.
Conoscevo la parola d'ordine, i primi anni era di routine entrare in quella stanza."Sorbetto al limone."
Mormorai.La statua si spostò rivelando una scala a chiocciola che iniziai a salire.
Non sapevo cosa avevo intenzione di fare anche perché era chiaro che se Silente non mi aveva detto nulla fino a quel momento, avrebbe continuato a non farlo.Arrivai in quell'enorme ufficio, non era cambiato per nulla, del resto nemmeno Silente lo era.
Il pensatoio era al solito posto, avevo sempre voluto provarlo.
Mi aveva sempre attirata, come se avesse dei ricordi da mostrarmi."Signorina Smith, non mi aspettavo di trovarla qui."
Mi girai di scatto sentendo la voce del preside e portai una mano dietro la nuca per l'imbarazzo di essere stata scoperta a curiosare quando lui non c'era."Oh...ehm salve professor Silente."
Lentamente si avvicinò a me mentre cercavo di abbozzare un sorriso.
"Come sta? La vedo più magra dell'anno scorso."
"Sa che non ho sempre la possibilità di mangiare purtroppo."
Silente conosceva la mia situazione, il luogo in cui vivevo, quello che subivo ogni volta che ci ritornavo...
Eppure non gli avevo mai chiesto aiuto e avrei continuato a non farlo."Madama Chips mi ha informato che nemmeno a scuola mangia molto."
Abbassai lo sguardo perché quella era pura verità.
Mi sforzavo ma proprio non riuscivo a fare dei pasti completi e regolari.
O vomitavo o non mangiavo perché mi facevo schifo.Sospirò e incrociò le mani camminando verso la sua scrivania con la sua lunga toga azzurrina.
"Credo di sapere perché è qui.
Le parole del professor Moody hanno risvegliato in lei la curiosità di sapere di più sul suo passato."Lo seguii ponendomi di fronte a lui.
"So che lei sa professore. Mi dica qualcosa per favore.
Vorrei poter controllare almeno qualcosa nella mia vita.""Vede signorina, il fatto è che non sta a me dirglielo.
So che muore dalla voglia di sapere e vorrei condividere le mie informazioni con lei.""Ma?"
Chiesi."Ma non è compito mio.
Le prometto che con il tempo capirà."
Era sempre così vago.Insoddisfacente, come al solito.
Mi trovavo sempre allo stesso punto, come un vicolo cieco.
Be' la mia vita lo era.Continuare a parlare non mi avrebbe dato risultati, quell'uomo era irremovibile.
Mi congedai e uscii dall'ufficio.
Una volta fuori tirai un grosso sospiro disperato.Se il preside non mi avesse aiutata, avrei dovuto procedere da sola.
Ma da dove potevo partire?Dovevo tenere in conto tutte le ipotesi.
Potevo ottenere da qualcuno gli elenchi di tutte le famiglie del mondo magico e bussare alle loro porte?
No, avrei ottenuto troppe delusioni e ci avrei impiegato millenni.Forse le sparizioni?
Con quelle avrei impiegato meno tempo ma non avrei mai ottenuto quelle informazioni, erano riservate,Cercare il mio cognome da qualche parte?
Nemmeno.
Non era il mio reale cognome e poi Smith era molto diffuso, proprio per questo Silente me l'aveva dato.
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scars // draco malfoy
Fanfiction"Sei mia mezzosangue, mia e di nessun'altro." Mi faceva male, era sbagliato per me, eppure era l'unico in grado di curare le mie cicatrici. Isabel Smith e Draco Malfoy. L'uno la cicatrice dell'altro. ⚠️LA STORIA CONTIENE TOSSICITÀ ; SCENE E LINGUAGG...