Capitolo 3

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Erano passati due giorni da quando Severus se ne era andato da casa di Harry ed il giovane mago non si era ancora deciso ad andare da lui per chiarire.
Alla fine, proprio quella mattina, decise di lasciar perdere ogni indugio ed andare da lui anche perché Hermione lo assillava chiedendogli se avevamo chiarito e non sarebbe riuscito ad evitarla ancora a lungo. Prese un po' di polvere volante e si avvicinò al camino. "Hogwarts, studio del professor Piton " Disse con chiarezza per poi apparire nello studio del pozionista. Si guardò attorno non sapendo bene dove andare. Perfetto! E adesso dove abita quel pipistrello? Purtroppo non poteva fare nemmeno affidamento sull'odore perché lì tutto aveva il profumo del suo Omega. Camminó un po' per la stanza per poi fermarsi quando sentì del rumore dietro di sé. Si girò appena in tempo per vedere Severus entrare nello studio.
S:"E tu cosa diamine ci fai qui!"
Che accoglienza calorosa! Certo se la doveva aspettare anche se un po' la cosa lo feriva. "Ecco sono venuto per vedere come stava... dopo quello che mi ha detto... Ecco io..."
S:"È così difficile fare un discorso Potter? E comunque come vedi sto bene. Sei andato a segno! Complimenti! L'Alpha che è in te sarà felicissimo " commentó con il suo solido sarcasmo. Harry da un lato era felice di sapere che Severus era incinto, ma non solo perché era il suo lato Alpha ad esserne contento, ma anche perché finalmente avrebbe avuto una famiglia anche se non era quella che si sarebbe immaginato all'inizio. "Io voglio prendermi le mie responsabilità! S-se lei è d'accordo " Harry voleva davvero avere una famiglia, ma non sapeva se anche l'altro desiderava la stessa cosa.

Severus quella mattina era uscito presto dalla sua stanza per andare nella foresta proibita a fare scorta di erbe medicinali dato che aveva usato le ultime per produrre una pozione antiemetica per lui. Quando era tornato poi si era trovato davanti proprio il suo incubo:Potter. Ovviamente non l'aveva trattato con carineria come avrebbe fatto un qualunque Omega, anzi l'aveva aggredito come suo solito. Per di più quando sentì dire all'altro che voleva prendersi le sue responsabilità, per poco non scoppiò a ridere mentre il suo lato Omega era euforico all'idea che il suo Alpha non volesse abbandonarlo. "E lo credo bene testa di legno che non sei altro! Ci sei dentro fino al collo anche tu in questo casino! Anzi è tutta colpa tua quello che è successo! Arrogante come tuo padre! Brutta razza!"
H:"Basta! Smettila!"
Urlò con un timbro di voce che non sapeva nemmeno gli appartenesse. Severus sgranó appena gli occhi sentendo la voce da Alpha del più piccolo per poi vederlo cadere sulle ginocchia tenendosi le mani sulle orecchie mentre delle calde lacrime gli rigavano il viso.
H:"Non sono come mio padre... non lo sono..."
Lo sentì sussurrare ed in quel momento il cuore di pietra di Piton iniziò a sciogliersi. Si inginocchió davanti a quello che ai suoi occhi appariva come un ragazzino e non come un uomo e un Alpha. "È vero, non sei come tuo padre. Assomigli più a tua madre " disse con una strana sfumatura di dolcezza nella voce per poi allungare le braccia verso il più piccolo ed avvicinarlo al proprio petto. Non sapeva nemmeno lui perché lo stava facendo, ma in quel momento sentiva che questa era l'unica cosa giusta da fare per far stare meglio il suo Alpha.

Harry era crollato quando Piton l'aveva, come sempre, paragonato al padre. Lui che per anni aveva ammirato quell'uomo, dopo le lezioni di Occlumanzia aveva iniziato ad odiarlo quando aveva visto tutto quello che aveva fatto a Severus. Come si poteva fare del male ad una persona solo per divertimento? Questo proprio non lo capiva. Iniziò a piangere senza alcun controllo. La guerra gli aveva tolto tutte le barriere che negli anni si era creato e adesso appariva fragile e debole proprio come un bambolotto ormai rotto.
Sentì delle braccia calde avvolgerlo e la voce di Severus che lo calmava. Rimasero in quella posizione per un quarto d'ora buono e poi, appena Harry si fu calmato, alzò lo sguardo sul più grande. "Grazie"
S:"Scordati altre smancerie simili"
Harry ridacchiò appena a quelle parole e poi si alzò da terra e si passò la mano sul viso così da asciugare le ultime lacrime.
S:"Bene. Vieni con me, così parliamo "

Ho una testa di legno come AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora