Capitolo 17

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Ci misero una settimana a scegliere tutto il necessario per la casa ma alla fine, il sabato successivo, tutto era pronto. "Allora sei sicuro di trasferirti oggi?" Domandò Severus mentre faceva colazione assieme al proprio Alpha. "Certo! Prima ci trasferiamo e meglio è. Per di più adesso non hai più le lezioni quindi puoi concentrarti solo sulla tua salute e lì sarai certamente più tranquillo che qui a scuola" Rispose Harry mentre sorseggiava il suo thè mattutino. Severus sorrise a quelle parole e si accarezzò istintivamente il pancione mentre la sua mente vagava a quando i piccoli sarebbero nati. Non vedo l'ora che nascano, così saremo a tutti gli effetti una famiglia. Pensò felice per poi tornare a bere il proprio caffè. Finito di fare colazione, si materializzò nella stanza Kreacher. "Padron Harry, ho portato tutte le vostre cose nella nuova casa come richiesto, anche il laboratorio di padron Severus è stato svuotato" Disse l'elfo ed i due annuirono per poi vestirsi con un giaccone pesante a testa ed una sciarpa ben legata al collo. "Allora amore, andiamo nella nuova casa?" Disse Harry tenendo la mano al compagno che, con un po' di riluttanza, la prese stringendola con dolcezza. "Smettila con queste smancerie, moccioso" Commentò arrossendo appena per poi seguire Harry per i corridoi ignorando gli sguardi degli studenti che li vedevano passare mano nella mano.

"Allora oggi è il gran giorno del trasferimento eh?" Domandò Ron quando li vide passare ed il corvino annuì felice. "Già, finalmente la casa è pronta. Noi ci vediamo lunedì a lezione ok?" Rispose per poi salutarlo ed uscire dalla scuola assieme al professore e dirigersi verso Hogsmade superando le vie trafficate del paesino per raggiungere la loro nuova casa. "Ho fatto collegare il camino della cucina con il tuo studio ad Hogwarts, la professoressa McGranitt mi ha dato il permesso di farlo così entrambi possiamo andare avanti ed indietro senza dover passare per forza per il paese" Spiegò Harry aprendo finalmente la porta di casa loro ed entrando assieme a Severus. "Casa dolce casa" Commentò l'uomo ed il giovane sorrise sereno per poi prenderlo per il colletto della camicia e tirarlo a sé baciandolo con passione e desiderio. "Giuro che testerò tutte le stanze con te" "Pervertito" commentò il pozionista per poi andare in salotto mentre Harry rideva come un matto e con un colpo di bacchetta accendeva il camino così che iniziasse a riscaldarsi un po' la stanza per poi sedersi sul divano accanto all'amato ed iniziare a coccolarlo con dolcezza.

...

Passarono l'intero fine settimana a coccolarsi e baciarsi e nessuno dei due pensò minimante a staccarsi dal compagno fino al lunedì mattina quando, dopo colazione, Harry si diresse a scuola. "Finalmente! Pensavo avessi dato buca!" Disse Ron quando lo vide spuntare dai sotterranei. "Scusate ragazzi, ma è stato più difficile del previsto uscire di casa stamattina" Disse ridacchiando Harry mentre Ron arrossiva come un peperone ed Hermione rideva come una matta. Camminarono tranquilli verso l'aula di erbologia e, una volta arrivati, iniziarono a seguire le lezioni anche se la mente del corvino era rivolta solo al compagno.

Severus, nel frattempo, aveva deciso di rinchiudersi un po' nel proprio laboratorio per fare un po' di pozioni di uso comune fino a quando non si accorse che gli mancavano alcuni ingredienti. "Andrò a Diagon Alley a prenderli" Borbottò uscendo dal laboratorio e vestendosi per bene per poi prendere il portafogli del compagno e smaterializzarsi nella via trafficata di Londra.

Camminò per un po' fino a quando non trovò un negozio di pozioni in cui entrò. Si avvicinò al bancone e chiese al proprietario se aveva gli ingredienti di cui aveva bisogno. "Oh certo signore! Glieli vado a prendere subito" Disse l'uomo allontanandosi per andare nel retrobottega mentre Severus gironzolava per il negozio curiosando nel caso trovasse qualcos'altro che potesse essergli d'aiuto. "Scusi signore, ma il sangue di drago è regolamentato adesso, a che nome la metto la vendita?" Domandò l'uomo una volta tornato al bancone e il pozionista si avvicinò a lui. "Severus Piton" Disse di slancio ma l'uomo si bloccò oscurandosi in viso per poi alzare un sopracciglio infastidito. "Mi spiace, allora non posso venderle nulla" Disse improvvisamente serio l'uomo tanto che Severus sobbalzò appena a quelle parole. "Come non può vendermi nulla?" Domandò di getto anche se, nella sua testa, sapeva già la risposta alla domanda. "Non possiamo vendere prodotti agli Omega. Solo gli Alpha possono comprare da noi, al massimo possiamo consegnare la mercanzia ad un Omega se questo presenta una pergamena scritta dall'Alpha" Rispose freddo l'uomo ed in quel momento Piton si sentì completamente impotente. Sono un Omega, questo l'ho sempre saputo, ma essere trattato come Omega era da molti anni che non mi capitava più. "Se porta una pergamena scritta dal suo Alpha le tengo i prodotti fino a questa sera, ma non oltre" Aggiunse l'uomo e Severus non potè che annuire appena con il capo per poi uscire dal negozio e smaterializzarsi a casa andando subito a rinchiudersi nel laboratorio senza un vero obiettivo.

Ho una testa di legno come AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora