Se appena svegliata Ashley non era in ritardo, lo fu sicuramente dopo aver impiegato leggermente troppo tempo a fare colazione.
Niente da fare, sarebbe sempre e comunque rimasta una frana in questo genere di cose.
Indossò velocemente una vecchia gonna di jeans, una canottiera bianca e un giubbotto di pelle nero che probabilmente era sopravvissuto a entrambe le guerre mondiali.
Una volta finito si guardò allo specchio e sbuffò seccata. Il suo fantomatico naso non accennava a sgonfiarsi e le dava terribilmente fastidio vedersi le stecche in faccia.
Si commiserò per circa un secondo e mezzo, perchè poi si ricordò di essere in ritardo e, mugugnando un "ciao" frettoloso a suo padre, si precipitò giù per le scale.
In totale, rischiò di ammazzarsi tre o quattro volte mancando un gradino, ma alla fine arrivò in atrio sana e salva.
Una volta in strada guardò di nuovo l'orologio. Le 7:45, aveva solo un quarto d'ora per raggiungere l'altro lato della città. Perciò ben presto iniziò a correre più veloce che potè, anche se pesantemente debilitata dallo zaino che le ciondolava sulla schiena.
Respirava affannosamente e le faceva male la milza, ma non smise di correre. Ad un certo punto sentì anche il giubbotto di pelle appiccicarsi disgustosamente alle braccia, da quanto stava sudando, ma non ebbe tempo di fermarsi e toglierlo, anche perchè non avrebbe saputo dove metterlo.
Passò la paninoteca, la stazione della metro, la pizzeria da Hank e finalmente arrivò a scuola alle 7:57.
Era più sudata di un maratoneta, coi capelli che le si appiccicavano alla fronte e la lingua dolorante per aver respirato con la bocca correndo. Una cosa davvero fastidiosa.Avrebbe preferito non dover iniziare nuovamente a correre, ma doveva anche arrivare a lezione in tempo in qualche modo.
Fece così un ultimissimo sforzo, prima di collassare sfinita su una sedia in terza fila nell'aula di matematica.Non osò nemmeno togliersi il giubbotto, perchè sapeva che la canottiera era sudata all'inverosimile.
-Tutto ok?- chiese Cindy sedendosi nel banco vicino al suo. Ashley annuì, non riuscendo a spiccicar parola.
-Non so perchè ma non mi hai proprio convinta- disse divertita, e l'altra alzò gli occhi al cielo mettendosi a ridacchiare. Pensò che doveva avere un aspetto terribile in quel momento, tra naso rotto e tutto il resto.
-Ah comunque dopo ci troviamo alle 15 in biblioteca- aggiunse lei.
Già è vero, il progetto. Che meraviglia di giornata.
-Perfetto- riuscì a sussurrare Ashley facendo di sì col pollice, giusto in tempo per veder entrare il prof.
Per tutta la mattinata, la ragazza dovette concentrarsi con tutte le sue forze per non addormentarsi sulla sedia, ma alla fine riuscì a uscirne vittoriosa.
Col trascorrere delle ore intanto, il cielo si era fatto sempre più buio. Verso mezzogiorno cominciò a diluviare, ed entro mezz'ora il tutto si era trasformato in una fantastica tromba d'aria, con tuoni e fulmini in continuazione.
Poco prima della campanella entrò in classe il bidello avvisandoli che, causa emergenza meteo, sarebbero dovuti rimanere a scuola fino a tardo pomeriggio e che avrebbero dovuto chiamare a casa per avvisare che rientravano tardi.
Al che dalla classe si era levato un "noo" corale. A lei in realtà non cambiava molto, visto che avrebbe dovuto fermarsi a fare la ricerca di storia.Quando suonò la campanella, Ashley si diresse alla mensa come tutti gli altri. Stranamente mancavano sia Amanda che Helen che Matt, che sarebbe stato sicuramente trucidato da lei per aver saltato la ricerca se non fosse stato a casa con la febbre. In più JP, Cindy e Jared erano indaffarati con il club del decathlon, quindi Ashley finì per mangiare da sola.
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SIGHT
Ficção AdolescenteCiao, il mio nome è Ashley Gray... Credetemi se vi dico che la mia storia non è convenzionale. Potrei dare la colpa di tutto questo a qualsiasi cosa: a quella stupida scogliera, al fato, al destino... ma probabilmente alla fine il merito è solo mio...