Chapter 5

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daisy;

Mi sveglio verso l'1 del pomeriggio, distrutta dalle poche ore di sonno che avevo fatto. Non ho chiuso occhio fino alle 9, pensando ancora a tutto quello che era successo, e al dolore che il mio corpo stava provando in quel momento.
Accendo il cellulare ritrovandomi un messaggio di Moisés.

Moisés

<<ho raccontato tutto a Cesar, se
non vuoi venire a lavoro per lui va bene>>
10:30

<<no verrò, ci vediamo dopo>>
13:20

Spengo il cellulare e vado a fare una doccia. Quando tolgo i vestiti noto il mio corpo totalmente rosso, pieno di lividi, con dei graffi...
Mi fiondo sotto la doccia, e apro l'acqua completamente fredda, anche se in effetti il massimo della temperatura fuori era 10 gradi.
Rimango a pensare per diverso tempo sotto il getto che fa scorrere l'acqua sul mio corpo, come se potesse portare via tutte quelle cose che avevo addosso, tutti i problemi che dentro mi stavano uccidendo, ma nulla si risolve con una doccia.
Dopo aver pranzato, prendo la macchina e mi reco a lavoro. Avevo le occhiaie, gli occhi gonfi, e le mani che ancora tremavano a causa del terrore e della forza che ha usato quell'uomo.
<<ciao ragazzi>>
Saluto attraversando la porta del locale, e tutti mi sorridono, come per darmi conforto.
Forse sanno, ma spero di no.
<<Juliette>>
Cesar viene ad abbracciarmi, cosa che prima d'ora non aveva mai fatto.
Non è stata la prima volta che un uomo ha usato la violenza su di me, ma questo ha superato qualsiasi limite, si è letteralmente dato alla "pazza gioia".
<<come ti senti? Se non vuoi lavorare non fa niente>>
<<no va bene>>
<<come vuoi, puoi sempre cambiare idea>>
<<si ok>>
Posso sembrare fredda, lo so, è che ora ho paura di tutto e tutti, soprattutto di coloro che appartengono al genere maschile.
Inizio ad indossare le calze nere per evitare di mostrare tutte quelle chiazze, e sopra metto un pantaloncino corto. Prendo il fondotinta e copro tutto il seno, e la pancia, lasciando solo la schiena libera siccome coperta dal top.
Mi trucco in modo molto pesante per nascondere gli occhi gonfi. Più mi guardo allo specchio e meno mi riconosco, ero una bambina con tanti sogni nel cassetto, che amava correre spensierata per i parchi, e perdere la testa per i bambini della sua classe, che amava le bambole, i cavalli, il mare, uscire con le amiche e ora...beh ora...non sono più io, e di questo ne sono ormai certa. La maschera ormai si è impossessata della mia pelle, non credo sarà facile staccarmene.
Brooke e Blanca entrano in stanza e vengono ad abbracciarmi.
<<come stai?>>
<<bene>>
<<non mentire Daisy>>
Mi richiama Brooke.
<<no davvero, sto bene, andiamo>>
<<torna a casa>>
<<non ne ho voglia, significherebbe chiudermi nella mia stanza e non smettere di pensare a quello stronzo>>
<<come vuoi>>
Lascio un bacio sulla guancia ad entrambe e loro fanno lo stesso con me.
<<vi voglio bene, siete la mia seconda famiglia>>
<<anche tu lo sei per noi piccola>>
Mi dice Brooke.
Usciamo fuori e sembra che ogni giorno ci siano sempre più persone...ma l'unica che aspettavo è sempre quella ritardataria.
Mi sorride e la stessa cosa faccio io, ma debolmente.
Parla subito con Cesar, forse per evitare che qualcuno lo faccia prima di lui. Iniziamo a ballare, e tutti quei maschi non smettono di mordersi le labbra, ridere, guardarci, è così disgustoso.
Quando mi volto verso il divanetto di fronte ai nostri cubi, noto i suoi occhi squadrarmi dalla testa ai piedi...mi piace quando è lui a farlo, o i suoi amici, mi sembrano delle bravissime persone.
A un certo punto, dopo ben 2 ore, sono senza forze e sfinita, non riesco più a ballare, e non mi è mai successo.
Scendo dal cubo e mi siedo vicino al bancone.
<<stai bene?>>
Mi chiede Cesar.
<<sono sfinita non ce la faccio più>>
<<sei solo stanca>>
<<Hey Juliette stai bene?>>
Neymar si avvicina a me, mettendo una mano sulla mia spalla, ma a questo tocco sussulto.
<<oi sono io, sta' tranquilla>>
<<scusa Neymar>>
<<andiamo a prendere le tue cose dai>>
Mi prende per mano e sotto gli occhi di tutti andiamo verso la stanza.
<<che hai Juliette?>>
<<sono solo sfinita Neymar, davvero>>
Saliamo in macchina e ci rechiamo verso l'hotel. Una volta in stanza mi avvicino alla finestra e osservo il panorama.
<<devo chiederti una cosa>>
<<si dimmi tutto, che c'è?>>
<<stasera non me la sento Ney, grazie per avermi "salvata" da chiunque di quelli volesse portarmi a letto, ma il mio corpo fa schifo e io non voglio mostrarmi così. Non voglio mostrati tutte le chiazze che ho addosso>>
Sento le lacrime scendere, mi fa tutto così schifo.
<<Hey Juliette>>
Mi gira verso di lui, abbasso la testa prima che potesse vedermi piangere, ma con scarsi risultati.
<<se stasera non te la senti va bene, non mi oppongo a questa cosa, ma se è per il tuo corpo, credimi che è comunque bellissimo. A me non importa di tutto quello che hai sulla tua pelle, mi importa solamente che stai bene, e che cancelli dalla tua mente tutto quello che è successo. Per me sei bella anche così>>
Mi sposta i capelli e mi lascia un bacio sul collo, mentre con le dita ferma le mie lacrime.
Ci ritroviamo naso contro naso, passa il suo pollice sul mio labbro inferiore del tutto distrutto e mi bacia.
<<scusa>>
Mi dice.
<<no va tutto bene>>
Continuo ciò che lui ha fermato e lo approfondisco.
È vero, non me la sentivo, ma credo sia l'unica persona a cui piace il mio corpo anche ridotto così.
Quando mi toglie tutti i vestiti rimane per un attimo ad osservarmi e vedo che stringe i pugni.
<<hey>>
<<lo voglio uccidere, nessuna donna lo merita>>
<<ai loro occhi non sono una donna, ma una puttana>>
<<e cosa c'entra questo?>>
<<beh possono fare di me ciò che vogliono>>
<<non dire mai più una cosa del genere>>
Inizia a baciare tutti i lividi e i succhiotti che avevo dal collo fino alle gambe, come se realmente ciò che si racconta ai bambini funzionasse, ovvero il bacio che calma il dolore della ferita.
E forse stava funzionando davvero, forse perché stava apprezzando il mio corpo pieno di crepe, cosa che io non sono riuscita a fare.
Quando prende possesso del mio corpo, le scene della scorsa notte ritornano in mente...non vedo Neymar, ma quel maiale sul mio corpo, che non pensava minimamente a quanto io sotto di lui stessi soffrendo, bensì solo a godere.
<<Hey aspetta che c'è?>>
Neymar si ferma, probabilmente dopo aver visto che avevo gli occhi chiusi in modo forte e che stavano uscendo delle lacrime.
<<non smetto di pensare alla scorsa notte Neymar, sento le sue mani sul mio corpo che toccano qualsiasi cosa e mi stringono forte, i suoi movimenti veloci dentro di me e io che urlo come una matta perché stavo soffrendo da morire. Scusa, mi dispiace>>
Dico quasi urlando completamente in lacrime.
Mi stringe forte al suo petto, mentre io continuo a piangere. Mi lascia dei baci tra i capelli, e delle carezze sul corpo...il suo tocco mi rilassa, come la ninna nanna che si canta ai neonati prima di dormire e loro con la voce del genitore crollano in un sonno profondo.

neymar;

Ho il cuore distrutto dalla scena di 15 minuti fa: Juliette che piange tra le mie braccia perché sente ancora il tocco di quello stronzo sul suo corpo e non riesce a farsi toccare da me.
Ora dorme con la testa appoggiata sul mio petto e la schiena rivolta verso l'alto dove io passo le dita per farla rilassare.
Anche qui dietro ci sono i lividi e anche dei graffi, non oso immaginare quanta forza abbia usato con questa ragazza così fragile.
Sento il suo respiro pesante, segno che è letteralmente crollata tra le braccia di Morfeo, e non potrei esserne più felice, merita di riposarsi e di smettere di pensare a quell'uomo che tale non può essere definito.
Forse ho sbagliato ad insistere prima, anche se è stata lei a continuare il bacio...dovevo solamente rimanergli accanto e non lasciarmi trasportare dalla mia mente perversa, ho sbagliato e me ne pento, è stato struggente vederla così, spero non succeda mai più.
Continuo a stringere il suo corpo nudo contro il mio, come se potesse arrivare qualcuno e togliermela tra le braccia in pochi secondi. Chiudo anche io gli occhi, cullato dal suo respiro sul mio petto e dalle sue unghie che tracciano segni sulla mia pelle.

𝘼 𝙘𝙤𝙣𝙛𝙪𝙨𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩 | 𝙉𝙚𝙮𝙢𝙖𝙧 𝙅𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora