Matteo

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Matteo

Per l'Atalanta era finita l'avventura in Champions League agli ottavi di finale contro il Real Madrid, il 16 marzo 2021. Matteo, sebbene deluso, era soddisfatto di dove erano arrivati: la squadra era partita forte, e fino al primo gol del Real avevano giocato proprio la partita che avevano preparato, con pressing alto e tentativi di creare occasioni. Poi, però, due errori decisivi avevano portato ai gol avversari, tagliando le gambe a tutta la squadra. Nonostante l'amarezza, Matteo si sentiva pronto a voltare pagina.

Con circa un mese di pausa prima di riprendere la Serie A, Matteo decise di tornare all'università e seguire in presenza le lezioni che non aveva mai avuto modo di frequentare. Era al terzo anno di Economia e Management e, pur amando lo studio e la conoscenza, non era mai stato libero dagli impegni sportivi per partecipare alle lezioni in aula. Fino a quel momento, la Luiss era stata solo un luogo in cui presentarsi per esami e documenti, e quel giorno si era recato lì per sistemare alcune pratiche amministrative e discutere la sua situazione con il rettore. Non che fosse preoccupato: il rettore, un grande tifoso dell'Atalanta, era di certo ben disposto.

Negli studi Matteo aveva sempre mantenuto una media alta, attorno al 27, sorprendendo spesso chi scopriva che riuscisse a destreggiarsi tra allenamenti, partite e preparazione degli esami. La passione per lo studio era nata grazie a sua nonna, la quale gli aveva trasmesso un amore per il latino che si rifletteva in un motto divenuto per lui guida: "Gutta cavat lapidem" — la goccia scava la pietra.

Quella mattina di marzo si sentiva leggermente fuori posto. Per quanto cercasse di considerarsi un ragazzo normale, non si era ancora abituato agli sguardi curiosi, alle persone che si fermavano per chiedere una foto o un saluto. Non gli dispiaceva, anzi, era contento che i suoi sforzi venissero apprezzati, ma non capiva ancora come il semplice fatto di scattare una foto con lui potesse rendere le persone così felici. La voce della sua presenza all'università si era sparsa in fretta, ma come sempre, Matteo cercò di non darci troppo peso e proseguì con le sue pratiche, preferendo mantenere un basso profilo.

Quello che non poteva immaginare, però, era che proprio quel giorno avrebbe segnato l'inizio di qualcosa di inaspettato, una svolta che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.


Buongiornooo, anzi buon pranzo. Oggi vediamo il punto di vista di Matteo. È molto molto corto, lo so, ma è semplicemente un'introduzione alla storia fatta dal punto di vista di Matteo. 

Al prossimo aggiornamento e grazie.

We are young - Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora