Quel venerdì pomeriggio era arrivato più in fretta di quanto Sara avesse sperato. La sua mente era un vortice di emozioni e pensieri, mentre ripercorreva il piano che aveva stabilito con Matteo. Si sarebbero visti davanti a casa sua alle 21:00 in punto. La festa in realtà sarebbe iniziata alle 22:00, ma Matteo aveva espresso il desiderio di portarla in un posto speciale prima di arrivare al locale. Sara non riusciva a trattenere la curiosità riguardo a dove l'avrebbe portata; Matteo aveva deciso di non svelarle nulla.
Aveva avvisato Giulia e Simone che, non appena fosse arrivata alla festa, avrebbe inviato loro la posizione per permettere loro di raggiungerla. "Spero che non ci siano troppi intoppi," pensò, mentre si preoccupava del tempo. Aveva anche chiesto a Matteo se la festa fosse elegante o più casual chic, e lui aveva confermato che si trattava di un evento informale. Quella semplice risposta non fece altro che aumentare il suo stato d'ansia. Non sapeva davvero cosa indossare e si sentiva completamente nel pallone. Non che non le piacesse vestirsi in modo un po' più elegante del solito, ma la verità era che non aveva abiti adatti. Ecco perché si era rivolta alla sua migliore amica.
"Sara, prova questo, secondo me ti starà benissimo!" Giulia le passò un vestito nero, molto semplice, ma con uno spacco laterale piuttosto pronunciato. Era forse la sesta volta che sentiva quella frase. Sara guardò il vestito, incerta. La sua altezza la faceva sentire insicura riguardo a quell'abito lungo. "Sicuramente mi starà male," pensò, ma alla fine decise di indossarlo. Con un paio di tacchetti verde pastello, si sentì diversa. Quando si specchiò, si rese conto che il vestito le stava divinamente. Era strano per lei farsi dei complimenti, ma lo sguardo di Giulia quando l'aveva vista vestita con quell'abito le confermò che aveva fatto la scelta giusta.
"Sei davvero stupenda! Chissà perché non indossi mai questa meraviglia," le disse Giulia, entusiasta.
Sara si era presa tutto il pomeriggio per prepararsi con calma, ma si era sorbita anche le battutine dei suoi migliori amici, che sembravano convinti che si stesse preparando per impressionare Matteo. "Vi ho già detto che è fidanzato, siamo solo amici!" replicò, esasperata. La verità era che, nonostante le sue parole, la tensione tra loro sembrava palpabile, e, in fondo, non poteva negare di essere attratta da lui.
"Quello fidanzato vuole portarti a vedere un posto, ti ricordo," rispose Simone, con un tono che lasciava intendere la sua preoccupazione. Quella frase la colpì. Perché Matteo avesse deciso di portarla a vedere un posto prima della festa era un mistero anche per lei.
Il tempo passò in un attimo e, mentre cercava di sistemare i suoi ricci, sentì il suono del telefono. "Vedi che sono giù, scendi veloce che sennò non ci arriviamo," la voce di Matteo era allegra e carica di entusiasmo.
"Arrivo, arrivo, sono già pronta!" rispose, sentendo un misto di ansia ed eccitazione mentre si affrettava a scendere. Fece un respiro profondo e aprì la portiera. Matteo era appoggiato allo sportello, elegante come non mai, con una camicia bianca e pantaloni che, nel buio, sembravano blu. Stava fissando il cellulare, probabilmente scorreva Instagram, e non alzò lo sguardo nemmeno quando entrò in macchina.
"Sei davvero stata veloce! Vorrei che anche Alessandra fosse così," disse, alzando finalmente lo sguardo e rimanendo colpito dalla sua bellezza. Sara si sentì un po' imbarazzata, ma dentro di sé la sua autostima sembrava ricevere una piccola iniezione di fiducia.Matteo
Matteo non poté fare a meno di ammirare la ragazza accanto a lui. Era davvero bellissima, una di quelle ragazze che oggettivamente non puoi considerare altro che belle. Tossì per cercare di nascondere il suo imbarazzo. Non era stato affatto discreto nel fissarla, eppure nessuna ragazza lo aveva colpito tanto quanto Sara negli ultimi anni, se si escludeva Alessandra. Quella ragazza gli stava entrando nel cuore e, nonostante fosse solo un'amica, desiderava mostrarle il suo posto preferito a Roma. "Allora, dove mi porta questo macchinone oggi?" chiese lei, sorridendo. Era un sorriso genuino, e Matteo si sentì sollevato dal fatto che non avesse frainteso le sue intenzioni.
"È assolutamente una sorpresa, non ti dico nulla prima," rispose, mentre accendeva il motore. Il tragitto in macchina fu molto breve e, in pochi minuti, arrivarono al famoso Belvedere del Gianicolo. La vista notturna di Roma era mozzafiato, ma niente lo colpiva tanto quanto vedere Sara ammirarla con gli occhi pieni di meraviglia. "Conoscevo questo posto, ma davvero di notte è stupendo," disse lei, mentre Matteo si sentiva sempre più attratto da lei. Nonostante la sua coscienza lo disturbasse per non aver condiviso quel luogo neanche con Alessandra, non poté fare a meno di voler mostrare a Sara quanto quel posto significasse per lui.
"Sono venuto qui la prima notte che ho passato a Roma. Non riuscivo a dormire," iniziò a spiegare, sorpreso di trovarsi così a suo agio nel condividere i suoi pensieri. "Lo so, suona strano, ma per me è davvero complicato. Così ho cercato un posto dove poter osservare il panorama, ed eccomi qui. Ormai è diventato il mio posto."
"Roma è davvero magica. Credo che, se non fossi tanto legata alla mia città e alla mia famiglia, mi trasferirei volentieri qui per sempre," rispose Sara, con un'espressione sognante. Le sue parole lo colpirono profondamente, facendogli tornare in mente Monza e sua nonna. La nonna che gli aveva insegnato ad amare il latino e che credeva fermamente nel suo talento.
Passarono dieci minuti ad ammirare il paesaggio, in un silenzio carico di significato. Matteo rifletté su quanto Sara fosse diventata importante per lui in così poco tempo. Un silenzio come quello era prezioso e, per un momento, si dimenticò di tutto il resto. La tranquillità di quel momento fu interrotta da una domanda che lo colse di sorpresa. "Con Alessandra va tutto bene?" chiese Sara, il suo tono quasi un sussurro.
"È tutto okay, sì. Perché?" rispose Matteo, confuso. Perché quella domanda era spuntata così all'improvviso?
"Siamo amici, no? Posso dirti qualsiasi cosa," continuò lei, mentre il cuore di Matteo iniziava a battere più velocemente. "Non voglio sembrarti superficiale, ma come fa una persona come te a stare con una persona come lei?" La domanda lo lasciò spiazzato. Non era la prima volta che qualcuno gli poneva un interrogativo del genere. Anche sua madre, da qualche anno a questa parte, si preoccupava sempre per lui. "Questa ragazza ti spegne, non sei te stesso quando sei con lei," erano parole che gli risuonavano in testa.
"Te l'ho detto, mi è stata vicino per molto tempo. Sono davvero legato a lei," rispose, cercando di giustificare la loro relazione.
"Legato o innamorato?" chiese Sara, provocandolo. "È la stessa cosa, praticamente." Fortunatamente, fu interrotto dalla chiamata di Alessandra, e non si sentì pronto ad affrontare quel discorso. Molti avevano tentato di fargli aprire gli occhi, ma non era mai stato il momento giusto, o probabilmente non era la persona giusta a chiederglielo."Ma dove cazzo sei? Dovevi arrivare quando sono arrivata io!" La voce di Alessandra lo fece sobbalzare. Guardò l'orario e si rese conto che erano già le ventidue passate. "Sì, amore, scusami, ho perso tempo a prendere Sara. Arrivo," rispose, un brivido di ansia attraversò la sua mente.
La strada verso il locale non era lunga, se non si contava il traffico del venerdì sera a Roma. Arrivarono al locale con un ritardo di mezz'ora. Mentre Sara parlava al telefono con i suoi amici, Alessandra, che li aveva avvistati, si stava avvicinando. Fortunatamente, Sara stava parlando e Matteo colse lo sguardo di Alessandra mentre la scrutava con attenzione.
Sara
Il locale dove Alessandra aveva organizzato la festa era meraviglioso: si chiamava Baja. Era essenzialmente un barcone ormeggiato sulle rive del Tevere, ma era decorato in modo tale da sembrare un vero e proprio locale di lusso. Sara mandò la posizione a Giulia e Simone, che non persero tempo ad arrivare. Giulia, in particolare, non vedeva l'ora di conoscere Matteo e, soprattutto, Federico Chiesa, che ai suoi occhi sembrava un vero e proprio Dio. Sara provò a farle capire che era fidanzato, e che proprio la fidanzata aveva organizzato la festa, ma Giulia sperava ancora in un colpo di fulmine in stile film Disney. A quel punto, Sara si rassegnò.
"Sara, com'è andata l'uscita con Matteo?" urlò Giulia non appena arrivò alla festa. Sara si assicurò che non ci fosse nessuno di sospetto nei paraggi, in particolare Alessandra. "Racconterò tutto dopo," le fece segno, sperando di poter evitare qualsiasi discussione in quel momento.
Simone sembrava a disagio, molto più del solito. Era riservato, e non era frequente che andasse a feste. Se gli avesse chiesto qualcosa, sicuramente avrebbe risposto che andava tutto alla grande, per usare una delle sue frasi tipiche. Sara notò Matteo e Alessandra in lontananza e, senza perdere tempo, si avvicinò per presentare i suoi amici al calciatore. "Matteo," disse, toccandogli la spalla. Si guadagnò uno sguardo malevolo da parte di Alessandra.
"Loro sono i miei amici Giulia e..." cominciò, ma Matteo la interruppe.
"Simone?!" rispose, visibilmente sorpreso. I due si conoscevano? "Ciao Pessina, piacere di rivederti," disse Matteo, rendendo l'atmosfera ancora più carica di tensione.
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We are young - Matteo Pessina
FanfictionMatteo, giovane calciatore , si trova a un crocevia tra il sogno di essere convocato per gli Europei e le complicazioni della sua vita personale. Mentre lotta per dimostrare il suo valore, il suo cuore è diviso tra Alessandra, la sua fidanzata, e Sa...