Adesso era tarda notte, la coppia era stesa nel letto di Taehyung mentre Jungkook costellava di baci il collo di Taehyung. Era innocente all’inizio, ma poco dopo Jungkook iniziò a lasciare baci bagnati.
“Jungkook.” Sussurrò Taehyung, “Non qui.” Ciò fece sì che Jungkook lo guardasse, “Perché no? Mi manchi.” Taehyung sorrise a ciò, ma nonostante ciò scosse la testa, “I miei genitori sono letteralmente nella stanza accanto alla nostra.”
Jungkook gli baciò le labbra dolcemente prima di sussurrare, “Allora dovremo solo essere molto silenziosi.” Guardò Taehyung per vedere la sua reazione, quando Taehyung annuì confermando, “Odio il modo in cui non posso dire di no ai tuoi occhioni.”
La mattina dopo, Jungkook e Taehyung stavano scendendo le scale per fare colazione con i genitori dell’ultimo. “Jungkook, giuro su Dio che se i miei genitori mi chiedono perché sto zoppicando, ti lascio.” Taehyung lo minacciò carinamente, mentre prendeva nel pugno la maglia dell’altro.
“Non è così ovvio piccolo, non preoccuparti.” Jungkook fece un occhiolino, “E sei carino quando mi minacci.” Disse sporgendosi per baciare il naso del maggiore.
“Buongiorno.” La mamma di Taehyung si sentì dalla fine delle scale, “Venite qui. La colazione è pronta.” Entrambi annuirono e scesero per sedersi attorno al tavolo.
Il padre di Taehyung sorrise ai due, “Avete dormito bene?” chiese, cosa a cui Jungkook annuì, “Sì, grazie.” “Spero che non siate stanchi, sapete, dopo una notte selvaggia eccetera.” Disse la madre di Taehyung così innocentemente mentre batteva le mani scherzando.
Gli occhi di Jungkook si spalancarono e iniziò a tossire un po’, mentre Taehyung diede un calcio a sua madre da sotto il tavolo, “Che diamine mamma? Per favore no.” Supplicò intanto che sua madre semplicemente rideva.
“Dato che non voglio che questa sia l’ultima volta che mio figlio e il suo ragazzo ci visitano, cambiamo soggetto.” Commentò Chiwon, “Tua madre ed io andremo a fare shopping oggi, vi piacerebbe venire con noi?” entrambi annuirono in silenzio.
I quattro andarono al centro commerciale, da negozio in negozio perché Taehyung era letteralmente meravigliato da ogni vetrata dei negozi e doveva visitare ognuno di essi, cosa a cui, chiaramente, Jungkook non poteva dire di no.
“Siamo stanchi, saremo lì quando avrete finito.” Chiwon disse indicando il piccolo bar sull’altro lato. “E io andrò davvero velocemente in bagno.” Jungkook disse baciando l’altro, prima di allontanarsi e lasciare Taehyung da solo.
Taehyung si guardò attorno e decise, dato che era da solo, di visitare il negozio su cui aveva gli occhi sin da quando erano arrivati. Un negozio di robe da donna.
Dopo la loro piccola gita al centro commerciale, i genitori di Taehyung andarono a casa dei loro amici, lasciando la giovane coppia da sola a casa.
Taehyung batté le mani carinamente, “Ho preso così tante cose e le amo tutte!” disse con entusiasmo. “Vuoi vedere?” Jungkook annuì con un sorriso sul viso, perché come diamine puoi non sorridere a Taehyung che diventava un bimbo eccitato?
Taehyung iniziò a mostrargli le cose, ancora entusiasta per ognuno di essi, robe, acceassori, scarpe e letteralmente altre cose inutili.
“E cosa c’è qui dentro?” Jungkook prese la busta rimasta, prima che venisse strappata dalla sua presa, “Niente, l’abbiamo già visto.” Jungkook scosse la testa, “No, non l’abbiamo fatto. Fammi vedere.” Imbronciò le labbra e Taehyung si sporse velocemente per baciarlo via.
“Ok quindi, so che non mi giudicheresti mai, vero? E posso essere me stesso con te, vero?” Taehyung chiese dopo un po’ di silenzio. Jungkook era un po’ confuso, ma comunque annuì, “Certamente piccolo. Perché lo chiedi?”
Taehyung raggiunse la busta, “Ho preso un po’ di cose, potresti trovarlo strano o qualcosa del genere, ma ti prometto che non li indosserò, semplicemente mi piacevano e ho pensato che avrei potuto prenderli. Non li indossero o qualcosa del genere.” Cercò di spiegare, cosa che rese ancor più confuso Jungkook.
“Piccolo, puoi dirmi qualsiasi cosa, ok? Sembri preoccupato e non lo voglio, solo fammi vedere, non ti direi mai qualcosa che non ti farebbe piacere, ok? Adesso fammi vedere e non preoccuparti. Quanto potrà essere brutto?” Jungkook cercò di calmare il maggiore, cosa che un po’ funzionò quando Taehyung gli ricambiò il sorriso.
Raggiunse di nuovo la busta e fece uscire qualche piccolo pantaloncino, una felpa corta e una vestaglia da notte in seta. Jungkook spalancò un po’ gli occhi, cosa che lo spaventò, quindi li rimise nella busta, “Mi dispiace.” Sussurrò mentre sentiva delle lacrime formarsi negli occhi.
Jungkook uscì dal suo stato confusionale e scosse leggermente la testa, “Di cosa ti dispiace? Hmm?” chiese dolcemente, mentre alzava il mento del maggiore per guardarlo. “Pensi che lo troverei strano se ti piacesse il cross dressing? Non è per niente strano per me. Infatti, penso che saresti davvero carino con quelli.” Disse indicando la busta.
Taehyung lasciò cadere le lacrime a ciò e abbracciò il minore, “Pensavo- pensavo dato che non hai detto nulla che lo trovassi disgustoso o qualcosa di simile.” La sua voce fu ovattata dal petto dell’altro.
Jungkook sorrise, “Non troverei mai disgustoso qualcosa legato a te. Tutto quel che fai mi stupisce, anche se è la cosa più piccola. Quindi non piangere, ok?”
“Che ne dici di provarli per me, hm?” Jungkook chiese dopo un po’, rompendo il silenzio che si era creato.a Taehyung scosse la testa, “Penso davvero che non dovrei, sono un uomo di trentacinque anni, sarebbe semplicemente strano. Li ho presi davvero solo perché sono carini. Tutto qui.”
Jungkook non credeva a ciò, sapeva che anche il maggiore voleva provarli, ma era semplicemente troppo timido. “Potrai anche essere un uomo di trentacinque anni, ma sei il mio bel ragazzo fiore. E il mio ragazzo fiore è ancora giovane e sicuramente spaccherà con i suoi nuovi vestiti, non pensi?” disse, cose che fece sorridere Taehyung, “Non so cos’ho fatto per meritarti.” Disse prima di baciare il minore, mentre si alzava per provare i suoi nuovi vestiti.
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Abbiamo superato le 2k letture, piango.
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35.
FanficJungkook ha 25 anni e Taehyung 35. Libro di @yoxnguk che mi ha gentilmente permesso di tradurre.