cap 2

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Il giorno dopo, appena mi svegliai, scesi subito giù in salotto, per augurare buona fortuna a Denki per l'esame di inglese.

Io avevo 27 anni e Denki 24, io avevo finito l'università l'anno prima, mentre al Pikachu mancavano ancora due anni, povero Pokemon.

Appena scesi però, Denki non c'era, guardai l'ora e vidi che erano le 10 del mattino

-PORCA PUTTANA-

L'esame lo avrebbe avuto alle 10.15, gli avevo promesso che lo avrei accompagnato io, corsi verso camera mia ed afferrai dei jeans ed una maglia, per poi correre verso la mia macchina per andare all'università.

Appena arrivai guardai l'ora, erano le 10.20, imprecai sottovoce ed uscii dall'auto, di solito dormivo con un maglia e dei pantaloni della tuta quindi nessuno si sarebbe accorto che fossi in pigiama.

Provai ad entrare, visto che l'esame era orale e allo studente sarebbe stato concesso portare una persona, ma quando provai a chiedere, mi dissero che c'era già qualcuno, ed io non potevo entrare.

Pensai a chi potesse essere, i suoi genitori assolutamente no, lo avevano cacciato di casa appena aveva fatto coming-out, la zia da cui era andato era morta l'anno prima, quindi o era risorta oppure forse era improbabile che fosse stata lei, gli altri parenti lo odiavano per il fatto che era trans, Sero no, perchè lui era in America a studiare, io ero davanti al portone e Denki non aveva altri amici.

Mi venne in mente una possibilità, ma la eliminai subito, Denki non poteva essere così stupido da  averlo fatto davvero.

Alla fine, decisi di andare al bar per aprire prima, visto che l'orario di apertura solito era alle 12.00.

Il bar era vicini all'università visto, nel bar c'era il wifi gratis, bevande a prezzo ridotto se eri uno studente, e nel retro c'erano anche un paio di stampanti, la clientela non mancava, molte volte pure i prof venivano da noi.

Denki lavorava il sabato e mentre io mi occupavo degli altri giorni apparte la domenica, il bar lo avevamo aperto assieme a Sero, che però dopo essersi trasferito in America ha lasciato il lavoro sporco a noi.

Andai nel retro ed indossai i vestiti che mi ero portato via 

Mentre sistemavo le sedie, i tavoli e il bancone, entrò l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento

-Uraraka mi sembrava che fossi stata tu quella volta a dire che avresti preferito essere torturata piuttosto di rincontrarmi-

Lei come se fosse stata a casa sua si sedette sopra uno dei tavolini, e si guardò intorno

-è cambiato dall'ultima volta che sono stata qui-

-sono passati 3 anni, pensavi che non avremmo un po' ristrutturato?-

Il bar al contrario di quando lo avevamo aperto aveva una vetrata che portava sulla strada che divideva il locale dall'università, le pareti erano grigie perla con delle greche sul soffitto di colore arancione, giallo e nero, i colori preferiti da me, il Pokemon e lo scotch umano, i tavolini erano in metallo nero, mentre le sedie di plastica erano bianche, il bancone era lungo tutta una parete, si preparavano drink, alcolici vari, panini e dolci, i soldi non erano un problema vista il numero giornaliero di clienti, il problema era che l'unico dipendente ero io, Denki si mi aiutava ma tutte le volte io provavo a convincerlo a spendere il suo tempo a studiare più che ad aiutarmi, ma nel contesto generale era tutto perfetto

-senti Bakugo vorrei parlare di Izuku-

Io sentii una fitta al cuore e la bottiglia di birra che tenevo in mano cadde a terra e si ruppe

il mio psicologoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora