mese

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Delle volte vorrei dire che la mia vita é perfetta, che vivo assieme al ragazzo perfetto, che nessuno dei miei amici ha problemi, e se me lo ripeto ci credo anche.

Kirishima si era trasferito a casa mia ma lavorava tutto il giorno, se non in ufficio lavorava a casa e vi giuro che una volta una pila di scartoffie superava l'altezza di me sopra il divano

Quasi non mi parlava, tutte le mattine mi faceva avere la colazione sul tavolo, dei pancake ai lamponi e mirtilli, succo d'arancia rossa e una rosa rossa, diceva che se facevo una buona colazione ero di buon umore

Apparte questo la mia vita era sempre uguale, la mattina andavo a lavoro e servivo i clienti e poi quando arrivava Denki andavo nel retro e mi occupavo di altre cose, il problema é che prima abitando assieme non é che decidessimo uno stipendio, si potevano a casa i soldi e ce li si divideva come servivano, ora dovevo anche decidere uno stipendio, lui voleva 2.000 euro al mese ma arrivavamo ai 1.000 per un pelo, togliendo i costi del cibo e delle bevande che dovevamo comprare, dove li trovavo gli altri 1.000?

Vi starete chiedendo giustamente

"Se prendete così poco come facevate a pagare la scuola, la casa ed il cibo?"

Per la scuola Denki otteneva delle borse di studio, come facesse ad essere così intelligente? Non lo so nemmeno io

La casa era di sua proprietà quindi non dovevamo pagare l'affitto, Denki mangiava a scuola quindi per pranzo mi compravo un panino e basta, aspettavo che finisse scuola per cercarmi un nuovo lavoro, avevo già trovato un ipotetico posto di lavoro in uno dei ristoranti più prestigioso della città come cuoco, non l'avevo detto al biondo perché avevo paura che si sentisse abbandonato.

Dopo una lunga discussione arrivammo al compromesso di 700 euro al mese, che potevo farci io se il bar non era abbastanza redditizio?

Di solito il periodo con più incassi era quello degli esami, praticamente tutti gli studenti venivano da noi, per bere qualcosa o per studiare

Tornando a parlare di Kirishima, quelle poche volte in cui riuscivamo ad avere una conversazione più lunga di

"Hey"

"Ciao"

"Come va? "

"Bene te?"

"Bene dai"

"Ci vediamo dopo"

"Ok ciao"

Ecco, quando parlavamo a lungo, era davvero bello parlare con lui, scoprii che era bisessuale, viveva con la migliore amica perché così risparmiavano un po di soldi per andare il vacanza in posti nuovi tutti gli anni, non era Giapponese ma era americano, era in Giappone perché era stato adottato da bambino, ama le fragole ed il succo d'arancia.

Ogni tanto provava a cercare di fare delle sedute per farmi da psicologo, ma io trovavo sempre qualcosa da fare, volevo che magari fosse un amico non semplicemente il mio psicologo

Ecco, questo era il riassunto di un mese di convivenza, strano ma vero non era successo praticamente nulla

il mio psicologoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora