Capitolo 20 (parte 1)

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'Caro Diario, è da un bel po' che non ti scrivo, che non ti racconto, che non mi sfogo ed è da un bel po' che non mi ascolti. In questo arco di tempo sono successe molte cose, cose che nemmeno puoi immaginare. Oramai, mi conosci da tutt'una vita. Siamo cresciuti insieme, in un certo senso. È strano parlarti, o meglio scriverti. È strano considerarti come una persona in carne ed ossa e non come un oggetto. Bando alle ciance, hai presente il ragazzo di cui ti parlo?  Il cui nome ricopre le tue pagine?  Esatto, Emiliano. È successa una cosa straordinariamente fantastica. Ci siamo scontrati, letteralmente. Abbiamo discusso. Ci siamo incontrati. Abbiamo parlato, giocato e scherzato. E, dopo un mese dalla nostra conoscenza ci siamo ufficialmente e pubblicamente fidanzati. Ed io, grazie a lui, sono diventata la ragazza piu' felice al mondo. LO AMO. LO AMO. LO AMO. Quanto vorrei che fossi una persona, cosi da poter ascoltare i tuoi pareri e condividere con te la mia gioia. Se fossi stata una ragazza ti avrei presentato Gabriele. Ah già, Gabriele è il mio "Fratellino", non di sangue ma è come se lo fosse. Senza di lui non saprei come andare avanti, lo giuro. L unico suo problema è la stupidità, ma puo' curarsi... Spero! È un ragazzo speciale. È: Dolce, ascolta, Divertente, Stupido,  Permaloso, Sincero. Ah, ed è Stupendo.
Alto, muscoli al punto giusto, capelli biondi, che porta sempre alzati in un ciuffo, e gli occhi? Beh, gli occhi  sono due distese di acqua pura e limpida, praticamente: Stupendi. Mai quanto quelli del mio Amore, ma si avvicinano. In quel marrone, ci vedo il mio mondo. Lui è il mio mondo. Sono così Contenta che lo urlerei al mondo intero per farmi sentire, anche se al Mondo intero, probabilmente, non gliene importerà nulla ma vabbè, pazienza. Ora devo andare, tra poco Emiliano si sveglierà e voglio fargli una bella sorpresa al suo risveglio. Grazie di tutto, caro Diario.'

Ripongo,o meglio nascondo, il diarietto in una tasca nascosta della valigia. 

Mi fermo allo stipite della porta della nostra stanza da letto e lo osservo. È tenero anche mentre dorme. Abbraccia il cuscino, come se fosse una persona, come se avesse paura che scappasse.

Meglio che vada, altrimenti faccio tardi.

Prendo le chiavi della stanza, metto il giubbino, prendo il telefono ed esco.

Oggi, ho intenzione di sorprenderlo. Voglio preparargli qualcosa e fargli levare il dubbio che lui ha, ovvero di non essere l uomo adatto per me.

Io lo amo e voglio che lo capisca una volta e per tutte. Voglio dargli certezze così come lui ne da a me. Il problema é che non so proprio da dove iniziare. Non ho nessun'idea in mente.

Cammino, scalciando i ciottoli che trovo lungo il mio cammino.

Passano minuti dopo minuti, ore dopo ore e il mio cammino termina nel momento in cui i miei occhi si illuminano alla vista di un laghetto, distante dalla città e dalla vita urbana. C'è silenzio e tranquillità. Il laghetto, contornato esclusivamente da piante, fiori ed erba. Un'immensa distesa di verde. Sembra un posto fiabesco... un po' come la nostra storia, è una favola.

Ho deciso! La sorpresa si farà quì.

Prendo il telefono e "Cavoli" penso tra me e me. 13 chiamate perse da Emiliano, 7 da Gabriele e 7 messaggi persi da entrambi. Decido di aprire i messaggi del mio adorabile ragazzo:

"Buongiorno Amore, dove sei?"

"Amore? "

"Cazzo rispondi mi stai facendo preoccupare!"

"Giuro che se non rispondi convoco tutti i telegiornalisti, i giornalisti e farò appello al programma 'Chi l'ha visto' "

"Rispondi! Ora. Adesso. Subito!"

"Dove cazzo sei?"

"Mi manchi"

Ohw che dolce, si è preoccupato per me, come sempre.

Procedo con quelli di Gabriele:

"Piccola Peste dove cazzo sei?"

"Il tuo ragazzo mi sta sfracassando i coglioni. Lo rispondi?"

"Dio santo. Vorrei ritornare a dormire. Rispondi a quel cazzo di telefono."

"Appena torneremo a casa, ti investirò con la macchina. Ti passerò sopra minimo trenta volte."

"Ti avverto: Sto entrando in modalità Killer"

"Rispondi a 'sto cazzo di telefonooo"

"No ok, considerati una morta vivente che cammina. Ti torturerò col solletico. Parola di Gariele."

Decido di rispondere con un unico messaggio ad entrambi:

"Sto arrivando"

Non ho voglio di chiedere scusa o dare spiegazioni, in fondo non ho fatto nulla di male, ho semplicemente fatto una lunga passeggiata.

Ripercorro le viottole per tornare in albergo. Come sempre, pensieri su pensieri.

Dopo tre ore finalmente sono arrivata. Rimango con la mano sospesa in aria, con la chiave pronta ad essere inserita nella serratura. E se non rientrassi? Tanto per farlo preoccupare e per fare la pace subito dopo.

Non faccio in tempo ad andare che la porta si apre rivelando una tenera scena:

Un ragazzo assonnato, coi capelli scompigliati e gli occhi socchiusi per il sonno. Si stropiccia gli occhi e quando si accorge che avanti a se' ci sono io mi abbraccia.

"Dove sei stata?" chiede nell incavo del mio collo

Scrollo le spalle e "In giro" rispondo
"Non farlo mai più" mi accarezza delicatamente i capelli e mi stampa un bacio sulla fronte.

Allaccio le braccia attorno al suo corpo e unisco le mie mani per tenerlo meglio.

"Mai più" sussurro contro il sul suo petto.

Lo so sono un mare in tempesta, ma ti prego restaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora