Capitolo 11 (parte 1)

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Gabry:"Allora, la tua camera di che colore la vuoi?"

Io:"Abbiamo: Grigio perla, Blu notte e Nero, quindi... Blu notte, Grigio perla e Nero" sorrido

Gabry:"Seria? Tutti e tre?"

Io annuisco e lui sbuffa.

Forse è troppo stanco per dipingere e preoccuparsi dei colori perchè diciamocela tutta non è poi cosi tanto facile trovare il colore adatto.Bisogna provare e riprovare finche non si ha la tonalità desiderata

"Io dipingo la parete del letto con il Nero. Tu con il Blu notte la parete della finestra e della porta e infine con il grigio perla faremo il soffitto" dico sicura della scelta e aprendo il secchio con la vernice nera.

"Va bene" risponde con tono debole.

Tra una pennellata e l'altra non posso fare a meno di pensare l'assenza di Emiliano.

'Ci sarò, Te lo prometto' mi disse.Promessa da marinaio.

Chissà forse avrà semplicemente ritardato o sarà successo qualcosa? No, Jenny non pensare male. E se mi stesse tradendo? No,Non puo essere. Devo smetterla con queste paranoie. Potrei chiamarlo, no?!

"Chiamalo" Oddio sa leggere la mente?

"Non posso" scuoto la testa
"Puoi e Devi, sei la ragazza" rimango a riflettere sulle sue parole...in fondo ha ragione, sono la sua ragazza e quindi ho il diritto di sapere perchè non passa il tempo con me, giusto?!
"Mi hai convinta" sorrido, prendo il telefono e compongo il numero
"Squilla" sussurro a Gabry e porto una ciocca di capelli, fuori uscita dalla treccia, dietro l orecchio.

Sbuffo e "Niente" riferisco, sconfitta

"Quando vedrà la chiamata, richiamerà"

"E se non lo facesse?" mi siedo sul letto

"Lo farà, lo farà" mi da due pacche sulla spalla e ritorna a dipingere.

Seguo il suo esempio, ritornando a dipingere la mia parete.

(...)

"Sai ... ho incontrato una e oggi usciremo" racconta restando sul vago

Spalanco gli occhi "Quando tenevi intenzione di dirmelo?" domando girandomi dalla sua parte e posando il tutto, avendo finito la seconda passata di nero alla parete
"Ora" sorride beffardo

Roteo gli occhi "Sono felice per te"sorrido 

"Manca la seconda passata alla parete e potremo iniziare col soffitto"
"Ti do una mano"comunico prendendo il pennello e immergendolo nel secchio di vernice blu notte. Per finire prima ci dividiamo le parti: io quella di sotto e lui quella di sopra, essendo più alto.

"Ti piace?"chiedo,improvvisamente, curiosa di sapere qualcosa sulla sua nuova fiamma
"N-no, ma che dici" arrossisce violentemente

"Ohw, le tue guance dicono il contrario" affondo l'indice nella sua guancia

"Smettila o..." pensa "...o cosa Gabriele?" domando poggiando le mani chiuse a pugno sui fianchi.
"O questo" immerge le mani nella vernice e inizia a schizzarmi, in meno di tre secondi ci ritroviamo entrambi ricoperti di pittura dalla testa ai piedi. Che dire?! A volte sembriamo proprio due bambini, lo ammetto. Non nego che mi sarebbe piaciuto ritrovarmi in una situazione del genere con Emi, ma haimè sono passate diverse ore e di lui non ce n'è traccia.

Lo so sono un mare in tempesta, ma ti prego restaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora