Capitolo 11 (parte 3)

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Abito lungo, con maniche in pizzo tutto di bianco. Capelli perfettamente lisci, ma le punte blu ricce. Ombretto bianco brillantinato, matita e mascara nera e rossetto rosso. Tacchi neri.

Ok, credo di essere abbastanza pronta per questo 'appuntamento'. Sarò sincera, un milione di volte mi è passata per la testa l'idea di cambiarmi. Voglio essere perfetta, ma per quanto ci provi non sembra mai abbastanza, o almeno per me. Non riesco a non pensare a dove mi porterà. Sono molto curiosa. Non vedo l'ora che arrivi.

E come se qualcuno avesse ascoltato le mie preghiere, bussano alla porta.

Mi affretto ad aprirla desiderosa di vedere ed ammirare La mia felicità.

Apro la porta e mi si presenta un Emiliano davvero diverso dal solito. Elegante. Smoking.

"Wow sei uno schianto" penso tra me e me

Ride

"Che hai da ridere?"
"Hai appena detto che sono uno schianto"
Ops...
"Ehm... si beh ecco...io..." mi guardo attorno alla ricerca di una risposta o...un momento, perchè dovrei cercare una scusa?

"Si ho detto che sei uno schianto. Cavolo ho il ragazzo più bello dell intero sistema planetario e voglio urlarlo al mondo intero. Posso vantarmi di avere uno schianto di ragazzo" rispondo soddisfatta della mia risposta. Infondo ho solo detto la pura verità.

"Per uno schianto di ragazzo, non puo non esserci uno schianto di ragazza" ammicca

"Non posso dire il contrario" rispondo osservando le unghie in modo altezzoso

Ridacchia e mi porge un braccio "Madame, é pronta?" annuisco, chiudo la porta e mi aggrappo al braccio del Mio ragazzo.

Del Mio ragazzo, com'è bello dirlo.

"Allora... dove mi porti?" chiedo curiosa

"A cena" risponde, sul vago

"Si, ma dove?" stringo la presa sul suo braccio appena l'aria fredda mi colpisce, rabbrividendomi.

"Credo che tu debba calmare questo tuo momentaneo istinto investigativo" dice levandosi la giacca "E prima che tu me lo richieda: No, non cambierò idea" aggiunge poggiando l indumento sulle mie spalle 

"Ma ch-"
"Va meglio ora?" interrompe

"Si...grazie..." arrorisco per il gesto. Forse sembrerà una cosa banale arrossire per un gesto del genere, ma non posso farne a meno. Quando si tratta di Lui divento Vulnerabile.

Arriviamo alla sua macchina. Apre lo sportello del passeggero, richiudendolo dopo essermi accomodata. Fa il giro della macchina per salire al lato del guidatore.

"Ohw, ma come siamo galanti" lo stuzzico

"Piccola, questo è l effetto che mi fai" sorride visibilmente divertito

"Sai... non mi sarei mai aspettato di... avere una storia seria con qualcuno" sorride

"Beh io non mi sarei mai aspettata di stare con un tipo del genere" lo indico dalla testa ai piedi, cercando di trattenere le risate che minacciano di uscire 

"Dico sulserio" mi guarda per un millisecondo per poi riportare lo sguardo avanti a se, alla strada.

"Oh anche io amore" porto la mano alle marcie per poggiarla sulla sua, per poi guardarlo.

È normale trovarlo stupendo anche mentre guida?

Parcheggia, ferma la macchina, toglie la cintura e si gira dal mio lato.

"Sai che mi rendi felice, vero?"

Copio i suoi stessi gesti. Mi sporgo in avanti e gli stampo un bacio sulla mascella "Ti basta come risposta?"

"Ed io? Io ti rendo felice?"

"Non dirmi che sei serio" incrocio le braccia al petto, distoglie lo sguardo dal mio.

Sbuffo, con l'inidice e il pollice gli afferro in modo delicato il mento, per farlo girare dalla mia parte.

"Hey guardami! Come puoi pensare una cosa del genere? Tu mi rendi talmente felice... che nemmeno puoi immaginare" ci guardiamo negl occhi e ci sorridiamo

"Siamo arrivati comunque" indica dietro di se

"Dobbiamo proprio?Sai si sta bene qui...al caldo"

Sospira e "Sì" scende e mi apre lo sportello

"Sai, se mi avessero raccontato una cosa del genere, non c'avrei mai creduto" mi poggio a lui mentre camminiamo

"Perchè?"
"Beh, basti pensare che all inizio, per me, eri solo uno Stronzo" Ride

"Beh per me eri una ragazza che non sapeva fare il suo lavoro"

What?!

"Ah io? Non è colpa mia se hai avuto la brillante idea di camminare vicino ad una ragazza con un vassoio in mano"

"Pensa che se non l'avessi fatto, a quest'ora non sarei quì, con Te"

"Beh io sono felice di averti sporcato la maglietta quella sera" Ride "Te lo meritavi" continuo

Scuote la testa e apre la porta di un lussuoso ristorante. Se avesse un Tema sarebbe: Black and White.

Ci avviciniamo al tavolo prenotato, suppongo, e Emi mi sposta la sedia per farmi sedere. Questa sera è un galantuomo  coi fiocchi.

La cena passa normalmente, con risate, sorrisi e giochi di sguardi.

Arriva il momento di andare, ci prepariamo e usciamo.

Saliamo in macchina e durante la strada del ritorno "Non voglio tornare" ammetto

"Dove vuoi andare?"

Gli do le indicazioni per arrivare al mio posto segreto. Si tratta di un laghetto. È abbastanza grande. Nelle sue acque viene riflessa la luce della Luna, dando inizio ad uno spettacolo di colori. È contornato da un'enorme giardino pieno di fiorellini. E su di essi, sotto un albero di ciliegio una di quelle altalene eleganti di legno con pelle bianca.

"Ci venivo con mia nonna" sorrido

Mi abbraccia da dietro e mi asciuga la lacrima solitaria che scende lentamente sul mio viso.
"Dai vieni" mi districo dall abbraccio, tolgo i tacchi, gli prendo la mano e inizio a correre trascinandomi anche lui.

Ci sentiamo entrambi sull'altalena, la quale inizia a dondolare lentamente. Rimango incantata dal panorama, come sempre d'altronde. Rimaniamo abbracciati, in silenzio.

"Sei il primo con cui condivido questo posto" alzo il viso alla Luna

Mi stringe più forte, mi bacia la fronte e rivolge lo sguardo nello stesso punto del mio.

Il vento muove i rami del ciliegio facendo cadere i suoi meravigliosi petali rosa, portandoli giu, portandoli in acqua.

"Grazie"sussurro al suo orecchio, prima di baciarlo. Bacio, che non tarda ad essere ricambiato. Ci stacchiamo solo per riprendere aria nei polmoni. E in quell attimo aggiungo "Di tutto".

Il grande amore ci fa paura perchè ci mette in una situazione di pericolo,perchè si diventa vulnerabili; si perde la corazza che abbiamo nei confronti del mondo. Perchè in amore si dà tutto e si può anche perdere, e perdere tutto.

Ed io, ho terribilmente paura.

Lo so sono un mare in tempesta, ma ti prego restaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora