Capitolo 17

395 17 1
                                    

-Jennipher-

"Voglio fare l'Amore con Te"

"Voglio fare l'Amore con Te"

"Voglio fare l'Amore con Te"

Queste parole... questa frase, sono un colpo al cuore. Non in senso negativo, anzi. Mi ama ed io sono l'unica per lui, ma allo stesso tempo ho paura. 

Mi osserva, aspettando esitante una risposta. Che dirgli? La verità ovviamente

"Emiliano io non so se... cioè... io beh ecco..." 

"Non preoccuparti. Volevo che tu sapessi" mi guarda ancora, ma questa volta non riesco a decifrare il suo sguardo. Si sente ferito, lo noto.

"Se non te la senti, aspetterò. Aspetterò finche' vorrai perchè Ti amo da morire e mi basta respirare l'aria che respiri, per stare bene "  sorride e mi accarezza una guancia.

"No amore mio, non è quello che stai pensando. Vorrei anche io, ma...io... non ho mai..." abbasso lo sguardo, molto imbarazzata. Ebbene sì, ho quasi 20 anni e non ho mai avuto rapporti di quel genere.

"È solo per questo motivo?" 

Annuisco lentamente, continuando ad avere la testa rivolta verso il basso.

"Hey guardami" mi alza il mento con le sue dita "È la notizia più bella che potessimi darmi" si fionda sulle mie labbra "Non devi vergognarti se sei ancora vergine".

Gli colpisco la spalla "Emilianooo!" mi nascondo la testa sotto le lenzuola

Lui ride e non posso fare a meno di unirmi a lui. Esco fuori dal mio nascondiglio e rimango ammaliata dalla visione paradisiaca del mio Emiliano. Vederlo felice, mi fa star bene. Non so perchè e non so come.

Se sta bene lui, sto bene io.

Se sta male lui, sto male io.

Se sta stressato lui, sto stressata io.

Ci completiamo. Io non esisto senza lui e lui non esiste senza me. Siamo essenziali l uno per l altro.

"Principessa, vuole farmi l'onore di far colazione assieme?"

Lo guardo. Accettare o non accettare? O meglio, alzarmi dal letto o rimanerci? Beh la risposta è semplice "No, mi spiace" ridacchio di nascosto

"Perfetto. Farò colazione con la prima che mi chiede compagnia"
"Tu!" gli punto l'incide in pieno viso "Permettiti e vedrai, vedrai cosa ti succederà poi"
"Quando sei aggressiva sei... Eccitante" mi bacia la punta del nasino e si alza, per vestirsi. Roteo gli occhi e lo imito.

"Hai forse cambiato idea?"
"Non lascerò che qualche ochetta si avvicini a te."

Mi avvicino all armadio ed estraggo una tuta nera, con canotta e scarpe verdi fluo. Non fa freddo quindi va bene così. Vado in bagno, mi lavo, mi preparo ed esco dalla stanza.

"Non mi aspetti nemmeno?" cammina a passo veloce per raggiungermi. Poggia il suo braccio sulle mie spalle e mi attira a se'

"Volevo accertarmi che non ci fossero ragazze al bar" faccio spallucce e continuo a camminare

"Sei stupenda" sussurra.

Arrossisco e faccio di tutto per non farmi notare, ma indovinate? Missione fallita.

Arriviamo al bar dopo 10 minuti.

Ci sediamo ad un tavolino ed ordiniamo. Nell'attesa noto una ragazza guardare il Mio ragazzo. Mi giro nella sua direzione e "Vuoi una foto? dura di più sai" tamburello le dita sul tavolino, visibilmente infastidita. Lei imbarazzata o intimidita, si alza e se ne va. Meglio così.
"Sii più  gentile" scuote la testa

"Ti stava spogliando con lo sguardo"sbuffo

"Davvero?" alza un sopracciglio

"E non è l'unica" mi copro gli occhi con le mani.

Jenny, trattieni gli istinti omicidi. 
Ce la puoi fare.

Scosto lo sguardo e noto che Emiliano è rivolto verso destra con lo sguardo. Seguo la sua traiettoria e vedo che guarda una ragazza, qualche tavolino più in là.

Arriva il cameriere e ci porge le ordinazioni. Senza proferir parola,  sorseggio la mia cioccolata caldo.

"Hai finito di guardare quella bionda probabilmente rifatta dalla testa ai piedi?" soffio sul liquido per raffreddarlo un po'

"Non stavo guardando" poggia le sue mani sulle mie. Io, le levo e "Vuole solo portarti a letto" confermo.

"Secondo me, ti sbagli" si rigira verso la ragazza e le sorride. E no, quando è troppo è troppo. Mi alzo e gli rovescio in testa la cioccolata. "Prova a sorridere adesso, Emiliano".

Osservo la ragazza, sorpresa dal mio gesto e allo stesso tempo felice.

Me ne vado, ma prima mi giro un'ultima volta e a saperlo, non lo avrei mai fatto.

La ragazza, vicino a lui.

Rimango per un po' a fissarli e dopo, via come il vento.

Non gliela farò passare liscia, questa volta, ha esagerato. Questa volta non basterà uno "Scusa".

Prendo il telefono e compongo il numero di Gabry.

"Hey piccola" urlacchia.

Allontano il telefono dall orecchio.

"Sei impegnato?" chiedo

"Ti raggiungo in albergo" diventa serio.  Attacco la chiamata, non serve rispondere.

È quasi impossibile il modo in cui riesce a capire anche solo col tono della voce. Incredibile.

Troppo immersa nei miei pensieri che solo dopo aver ricevuto un caloroso abbraccio mi rendo conto di trovarmi nell albergo. 

Mi accarezza i capelli legiadramente. Si guarda in giro, "Non c'è" avverto capendo il motivo del perchè si guarda attorno.

"Cos'è successo?"

Gli racconto tutto.

"Avrei voluto vedere la scena della cioccolata" ride. Gli colpisco la spalla.

"Stasera ti porto a ballare" mi sposta i capelli dalla fronte per poi posarvi le labbra

"Non ne ho voglia" mi butto svogliatamente sul letto

"Non accetto 'no' o 'forse'. Questa sera alle 9, fatti trovare pronta" mi avverte.

Sbuffo, "Essià" sussurro. "Questa sera festa, evviva" esclamo euforica.
"A dopo" mi abbraccia.
"Almeno sii presentabile, altrimenti sfiguro",sussurro all orecchio e ricambiando l abbraccio.

"Son sempre un figo pazzesco"

A questa frase scoppio in una fragorosa risata.

Rotea gli occhi ed esce.

Questa sera, mi divertirò. O almeno, ci proverò.

Lo so sono un mare in tempesta, ma ti prego restaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora