Capitolo VIII: Infermeria

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//flashback//

Narratore's pov

I due ragazzi erano ancora nel bel mezzo di un combattimento. Il corvino era in svantaggio per le arti marziali. L'unico modo che poteva usare per contrattaccare come si deve, era la sua energia malefica, ma Todo continuava a metterlo spalle a muro e il ragazzo non era abbastanza concentrato da poterla usare.

Dopo svariati colpi alla testa, Fushiguro svenne, ma fortunatamente i suoi senpai arrivarono in suo soccorso. Così mentre il corvino giaceva a terra, Panda si occupò di Todo.

Todo: < Forse non mi annoierò così tanto all'incontro > disse sorridendo, uscendo sconfitto contro Panda.

Maki si unì ai suoi compagni, e i due di Kyoto se ne andarono.

Panda si inginocchiò poi verso il ragazzo svenuto e lo girò a pancia in su.

< Megumi-chan > chiamarono i ragazzi per tentare di svegliarlo.

M: < (T-t/n) ... > sussurrò piano senza aprire gli occhi.

Panda lo alzò e lo portò alla sua spalla.

P: < Maki, tu dì a Gojo dello scontro, io porto Fushiguro in infermeria >, poi dopo che la ragazza era già andata, si avvicinò all'altro suo compagno, < Inumaki... tu chiama (T/n) > gli sussurrò.

T: < Sake! >

// fine flashback//


(T/n) 's pov

Alla vista di Megumi in quelle condizioni, non riuscivo a provare imbarazzo o qualsiasi altro sentimento che mi bloccava. Gli tenevo stretta la mano e gli accarezzavo il viso e i capelli.

< Megumi... > continuavo a chiamare sottovoce.

Non era svenuto, stava solo risposando, lo notavo, quindi decisi di lasciarlo dormire.

Mi avvicinai solo al tavolo che c'era lì accanto per prendere un po' di carta, c'era del sangue che gli sgocciolava da una ferita sulla testa, così decisi di asciugarglielo. Appena lo lasciai, senti la sua mano avvicinarsi.

Sembrava che stesse cercando qualcosa.

Arrivò alla mia coscia e ci mise una mano sopra, stringendola.

Io subito arrossì nervosa.

Avevo già la carta in mano, quindi mi avvicinai lo stesso e provando a non portargli molto fastidio asciugai quelle gocce di sangue.

Non volevo lasciarlo. Lui non voleva che me ne andassi.

Rimasi al suo fianco per più di mezz'ora. Tornai ad accarezzargli il viso, era perfetto, il suo volto non smetteva di provocarmi nel baciarlo, ma non volevo approfittarmi di lui mentre dormiva, e poi, non sarebbe neanche stato il caso, sapevo di correre troppo. Poi mi soffermai di nuovo sui suoi capelli corvini. Erano così morbidi, avrei potuto toccarli per ore, mi rilassava. Continuai nel massaggiargli l'orecchio, per poi togliermi questo mio sfizio ed iniziare a toccargli le labbra.

Concentrai il mio sguardo sulla sua mano, gliela alzai ( quella che aveva sulla mia coscia) e rimase alzata per il suo gomito, così che davanti ci misi la mia.

Tornai a guardare il suo viso, era arrossito. E per paura che si stava per svegliare, gli levai la mano che poggiava sulle sue labbra.

Lui iniziò leggermente ad aprire gli occhi. Appena vide che le nostre mani si stavano toccando, arrossì ancora di più. E senza pensarci due volte, me la strinse.

M: < Non c'era bisogno che tu ti disturbassi nello stare qui... >, era imbarazzato, ma allo stesso tempo non gli dispiaceva per niente che io fossi lì al suo fianco.

< Volevo essere qui quando ti saresti svegliato > gli sorrisi.

Lui guardò altrove per nascondere le sue guance rosse.

< Come ti senti? >

M: < Un po' di fastidio alla testa, ma del resto niente di che > riprese a guardami.

Mi persi in quegli occhi blu notte.

Poi sentimmo la porta dell'infermeria aprirsi di colpo, ed entrambi sobbalzammo.

Era Panda.

P: < Vedo che ti sei svegliato! >

Megumi si mise seduto.

P: < Lascia che io ti cambi la fascia, non muoverti >

Io allora mi allontanai e lasciai fare a Panda.


*****

Tutto sommato, Megumi non rimase tanto in infermeria. Poche ore dopo uscì e fortunatamente si sentiva molto meglio.

L'indomani decidemmo di iniziare gli allenamenti per l'incontro con la scuola di Kyoto. Riuscì a vincere in un combattimento corpo a corpo con Itadori, anche se più che forza fisica, usai la testa per vincere. Poi osservammo Panda combattere con Nobara, e non smettevamo di ridere dal modo in cui la girava.

Gojo se ne era andato via per qualche giorno e a noi rimasero molte ore libere dopo gli allenamenti, così ne approfittammo per conoscerci meglio.

Entrai molto in confidenza con Panda e Inumaki-senpai, tant'è che pian piano iniziavo a capire a fondo il modo di parlare di quest'ultimo.

Megumi rimase a riposo per i primi due giorni, poi iniziò ad allenarsi con noi.

Dopo quell'avvenimento in infermeria non ci rivolgemmo più la parola, forse avevamo un po' esagerato entrambi.

O meglio, forse lo credevo solo io.

Un paio di giorni prima dell'incontro, ancora non ci eravamo rivolti la parola.

Stavo per i fatti miei in camera mia, stavo aggiustando un po' di cose dato che prima non avevo tempo. Avevamo fatto molti allenamenti e Gojo non ci lasciava neanche respirare da tutte quelle volte che ci portava via per esorcizzare maledizioni. Quindi, un po' di pulizie, camera mia se le meritava!

Sapendo che a quell'ora nella parte dei dormitori femminili non passava nessuno, né approfittai per tenere la porta aperta per far passare un po' d'aria.

Ma il destino decise di non far passare solo l'aria per camera mia... perché dopo non molto mi trovai Megumi davanti la porta che mi guardava.

M: < Credevo ti stessi allenando >

Quando mi accorsi della sua presenza, nervosa, lo feci accomodare. Era la prima volta che entrava davvero in camera mia.

< Ho preso un po' di tempo di libertà > risposi scherzando.

M: < Quindi non ti dispiace se rimango un po' qui > 

bitter-sweet [Megumi Fushiguro x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora