Nel vedere le condizioni del mio lupo, rabbrividì. Iniziai subito a pensare al peggio. Mi girai verso Inumaki-senpai e gli feci un cenno con la testa. Avrei proseguito anche io per a strada da dove provenivano le urla, avrei voluto sapere che cosa stesse succedendo. Lui capì ma non avrebbe permesso che ci sarei andata da sola,quindi mi seguì.
Ci inoltrammo fino al centro del bosco. Lì vedemmo Itadori e Togo che combattevamo contro una strana creatura, non avevo mai visto maledizioni di questo genere. Con il linguaggio dei segni Inumaki-senpai mi fece capire che era pericoloso stare lì, che dovevamo andare e che quella non fosse una maledizione che facilmente potevamo sconfiggere noi, era un livello speciale mandato da qualche stregone nero. Io non ero nelle migliori delle condizioni a dire la verità e neanche Toge, perdeva sangue dalla bocca, forse era meglio uscire.
Mi girai verso sinistra, nonché dove si trovava la parte più vicina della fine del velo.
Vedemmo panda-senpai, coì decidemmo di avvicinarci a lui. Ma quando lo facemmo, ci rendemmo conto che non era solo.
Aveva caricato il corpo di Megumi sulla spalla destra, mentre con l'altra teneva Maki-senpai.
P: < Quella sì che è una brutta maledizione >, sospirò.
Io deglutì a quella vista.
T: < tuna mayo... > disse rivolgendosi a me, intendeva dire che era meglio uscire da quel posto, mi vedeva che non ero al massimo delle mie energie... soprattutto dopo aver visto Megumi e Maki-senpai ridotti in quella maniera. Così mi mise una mano nella spalla e insieme a Panda-senpai, uscimmo dal velo.
Una vola fuori, io diedi un bacio sulla fronte a Megumi e poi Panda-senpai lo portò in infermeria insieme a Maki.
Rimasi fuori ad osservare quello che accadeva dentro il velo (non che si vedesse molto) ma onestamente stavo solo cercando di distrarmi. Iniziavo a ripensare alle mie azioni e a tutto quello che fosse successo in quell'incontro. Mi pentivo di non essere andata con Megumi. Non riuscivo a non pensare a in quanto poco tempo la situazione fosse degenerata e che adesso c'erano i nostri senpai e sensei a combattere contro una maledizione di livello speciale.
Ad un certo punto però la maledizione che teneva in piedi il velo si infranse. Dall'alto vedemmo una figura fluttuare in aria. Non riuscivo bene a vederla, Inumaki-senpai mi fece capire che fosse Gojo-sensei.
Non avevo mai visto Gojo combattere contro delle maledizioni, beh magari capitava ogni tanto, ma nulla di serio.
Dopo tutto era anche un onore vedere quella scena dal vivo, l'albino diceva sempre di essere il più forte. Esorcizzò quella maledizione con una facilità assurda. Tutti rimanemmo sconvolti, anche se ci sentivamo più rassicurati.
Mentre guardavo la scena di tutti che si ritiravano dal bosco, mi sentì stringere da dietro. Con la coda dell'occhio intravidi Megumi con la sua ennesima fascia in testa. Lo abbracciai con tutta la forza che mi rimaneva in corpo. Averlo lì tra le mie braccia era tutto quello che volevo in quel momento.
Ci baciammo, lì davanti a Inumaki-senpai, Panda e tutti gli altri. Non ci importava.
Quando tutto finì, tornammo al centro per accettarci se stavamo tutti bene. Megumi mi abbracciava da dietro mentre Itadori ci raccontava come senza motivo Todo lo considerava il suo migliore amico. Noi di Tokyo eravamo al completo (un po' feriti, però tutto sommato nulla di grave), poi arrivarono anche i ragazzi di Kyoto, i nostri presidi e sensei.
Date le circostanze, l'incontro era meglio fermalo. I sensei avrebbero in seguito pensato a qualche altro tipo di gara a cui avremmo potuto scontrarci. Alcuni insegnati si assicurarono che l'istituto era privo di altre maledizioni, gli stregoni di Kyoto se ne andarono e Gojo ci lasciò il resto della giornata libero per riprenderci.
Ognuno di noi tornò nei rispettivi dormitori.
Mi buttai sul letto esausta. Mi resi conto solo allora che stavo perdendo sangue dal braccio sinistro. Levai la maglietta per vedere meglio la ferita. Non sembrava essere nulla di serio, però decisi di farlo disinfettare.
Solitamente nel dormitorio femminile, Io, Nobara e Maki, lasciavamo la porta aperta, o comunque socchiusa. Una volta parlammo di questa cosa ai ragazzi e Itadori confermò che pure loro lo facevamo molte volte. Diciamo che il preside aveva imposto delle regole riguardante la circolazione dei ragazzi nei dormitori del sesso opposto, in poche parole era vietato, ma Gojo ci ha sempre fatto il lavaggio del cervello dicendo che era meglio essere responsabili delle nostre azioni... in realtà era davvero un pettegolo e voleva che le cose capitassero così che potesse far parte dei drammi di noi studenti. Quella volta lasciai la porta mezza aperta, non era solito mio lasciarla così però avevo così tanta voglia di buttarmi nel letto che non ci pensai più di tanto. Dopo essermi decisa di passare in infermeria, ripresi la maglia che avevo levato poco prima e mentre uscivo dalla stanza, me la stavo mettendo.
Uscì di colpo, e con gli occhi coperti dalla maglia che mi attraversava la testa, urtai contro qualcuno. Istintivamente abbassai la maglia solo dalla parte della testa, quando mi ritrovai Megumi davanti che mi guardava. Abbassò lo sguardo senza neanche pensarci e appena mi vide in reggiseno arrossì in volto, facendo un passo indietro imbarazzato. Io altrettanto in imbarazzo, abbassai subito la maglietta. Lui non riusciva neanche a guardami in faccia, così mentre osservava un vaso che si trovava lì accanto cominciò a parlarmi.
M: < N-Nobara ha chiesto se ti va di vedere un film insieme? >
Sorrisi leggermente nel vederlo in quello stato.
Gli spiegai della ferita e che preferivo farmela controllare da Panda (diciamo che utilizzavamo Panda-senpai come un infermiere), però gli spiegai che se lui voleva, poteva andare senza farsi problemi per me. Ma lui scosse la testa.
M: < Io vengo in infermeria con te > rispose subito alle mie parole.
< Non voglio rovinarti la serata film con i tuoi amici... e poi, farò subito, solo il tempo di farla disinfettare. Arriverò un po' in ritardo >
M: < Allora vuol dire che ci andremo in ritardo insieme. I miei amici possono aspettare, io voglio stare con te. Sei mia, sei la mia ragazza >
Megumi è un ragazzo davvero timido e a suo modo anche molto geloso. Molte volte in privato mi diceva che io fossi sua, e questa cosa mi eccitava parecchio.
Allora mi accompagnò. Fortunatamente la ferita non era nulla, Panda-sensei mi mi disinfettò e fasciò il braccio. E infine io e Megumi raggiungemmo gli altri in camera di Itadori.
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bitter-sweet [Megumi Fushiguro x reader]
Fiksi Penggemar[Megumi Fushiguro x fem reader] Interessata all'avvistamento di varie creature strane che da sempre hanno segnato um confuso lasso di tempo della tua vita, decidi finalmente di approfondire al meglio. Vai a Tokyo e inizi a studiare le maledizioni in...