Spider-Boy

prima missiome

Mi svegliai molto presto quel mattino, il letto aveva il materasso meravigliosamente morbido e si stava benissimo, ma stare in quella torre mi dava un' adrenalina assurda, dovevo assolutamente fare qualcosa.

Mi alzai e presi i primi panni che trovai, una t-shirt bianca della NASA e un pantaloncini da basket.
Posai il tutto sul mobilio bianco marmo del bagno e mi misi in doccia, lasciando cadere l'acqua fresca per svegliarmi, girando poi la manopola d'acciaio verso sinistra, richiamando l'acqua calda.
Mi gidetti il tepore mentre il vapore acqueo simile a quello delle saune si innalzata verso l'alto riempiendo la stanza ed appannato il box.

Chiusi le mani a pugno e mi ci appoggiati sopra, così da rilassarmi e non toccare con i glutei le pareti fredde.
Quando fui pronto, mo ascougai ed una volta vestito, pettinai con la mano i capelli all'indietro, mi controllai nel riflesso dello specchio rettangolare e mi diressi nei piani sottostanti alla ricerca della zona comune, trovai natasha che preparava dei pancake, mentre il signor coulson beveva una tazza di caffè leggendo delle news su un tablet.

-buongiorno-
Salutai, un po' incerto.
Risposero con le stesse parole, ma in tono più mattiniero e mettendoci più enfasi.
-hey Peter, ti vanno i pancake?-
In quel momento mi accorsi di avere una fame assurda.
-ehm, si certo-

Il signor stamge stava bevendo qualcosa di differente, la tazza sembrava fatta in ceramica e il liquido che vi si trovava all'interno era forse té.
Mangiai quell'insolita colazione di buon grado e soddisfatto.
Arrivò zia may, puntualmente accompagnata dal suo principe nero un giacca e cravatta.
Vedere may così felice e spensierata fu qualcosa di indescrivibile.
Arrivò poi la signorina Potts e pian piano la grande sala si riempì per il consumo del primo pasto della giornata.

-peter ho un incarico per te-
Disse ad alta voce, così perché tutti potessero udire o semplicemente le urla di Morgan e Cassie, quando scoprirono la pietanza cucinata da natasha.
- c'è un trafficante darmi, si chiama Fisk, il suo nome è noto, conosciuto come grande uomo d'affari, grazie alla collaborazione con lo shield abbiamo scoperto che è in combutta con la criminalità organizzata.

-Il piano è quello di entrare nel suo palazzo, sistemare i malviventi e fermarlo, una volta che lo avrai trovato.-
Tutto si era fatto silenzioso.
-dovrai immobilizzarlo-
Continuò.
-ti forniremo supporto io, banner e Stange, proteggeremo i civili e le autorità dovrai collaborare con loro-

Dopo aver mangiato mi ritirai nella mia stanza e mi preparai psicologicamente.
Scoprì che l'intera camera era connessa ad Edith, così indossai gli occhiali Stark.
-edith accendi il laptop, passami tutte le informazioni su fisk-
A quanto pareva oltre ad essere un venditore aveva qualche tratto mafioso, cosa più sorprendente era che grazie ai fascicoli dello shield avevo scoperto che stava lavorando sul sieri del sper soldato.

Passai ad analizzare la struttura e trovai delle immagini dell' interno.
Analizzai le planimetrie, c'erano dei condotti d'aereazione, avrei potuto usarli per infiltrarmi all'interno.
Una volta che ebbi studiato il piano mi preparai.
Tolsi i miei indumenti e misi il mio capo d'abbigliamento preferito, il mio costume nero è rosso.
Era super comodo e adatto al combattimento, quando sarei tornato, lo avrei sistemato nel mio modesto laboratorio, in maniera da rendere il tessuto più resistente.

Tenevo ancora gli occhiali sul volto, quando le lenti si illumiarono e una voce robotica, come se provenisse da una rice trasmittente parlò.
-segnalata presenza armata dinanzi allo stabilimento Fisk; intervento immediato per tutte le unità in zona-
Era il momento, posai gli occhiali ordinando a Edith di avvisare tutti.
Saltai fuori dalla finestra buttandomi nel vuoto.
Allargai le braccia attivando la tuta alare e planando così, con le ali a ragnatela.

Iniziai poi a dondolarmi verso lo stabilimento.
Al male non c'era mai il peggio, sentii una forte esplosione in direzione dell'edificio.
Una pira di fumo nero si levò nel cielo, minacciando di oscurare l'azzurro del cielo mattutino.
Le autorità locali erano barricate dietro le loro volanti.
Uomini in assetto da guerra li tenevano sotto tiro davanti al portone d'entrata, dovevo intervenire.