Ti amo

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Autore:
Questo capitolo è smut e più 18
La lettura è a vostra discrezione
Si SimonaDecola so che la leggerai

Ero in piedi a braccia conserte a guardare oltre la parete di vetro, era così surreale trovarsi lì.
La torre era così bianca e luminosa, la stanza che avevo allo shiedl era buia e do colori scuri, li era l'opposto e l'unico colore scuro era quello del cielo, puntellato di stelle luminose ed una luna piena dal bagliore accecante.

Ero in pigiama, t-shirt bianca di tessuto morbido e pantaloncini blu che arrivavano a mezza coscia, i miei capelli erano una cascata ricciola che arrivava fino a metà fronte, avevo fatto la doccia poco prima e si erano arricciati in piccole sprali come filamenti di RNA.

Sentii la porta aprirsi le giunture di metallo scivolarono l'una contro l'altra, la porta si richiuse e dei passi si avvicinavano sempre di più, il cattivo accelerò ero agitato, contento, ma allo stesso tempo teso, aveva detto di sì, all'idea di dormire con me, aveva detto..."sarà arrapante ci sto"
Mi voltai lentamente teso e strapieno di dubbi, indeciso pure se dovessi fare domande o meno per esprimere la mia perplessità.
Davanti a me però trovai un sorriso celestiale e degli occhi profondi che mj calnarono immediatamente.

Lo amavo tantissimo percepivo la bontà del suo animo.
Mi fiondai tra le sue braccia.
Mi strinse forte.
-mi sei mancato-
Dissi contro il suo collo.
-anche tu-
Rispose accarezzando k miei capelli, i suoi lisci e castani erano bellissime, portati anche io la mia mano sulla sua testa e gli accarezzai quel ciuffo morbido.
-ti amo-

Lo dicemmo entrambi.
Contemporaneamente.
All'unisono.
Stupiti ci guardammo negli occhi.
Non avevo paura, non mi avrebbe fatto alcun male.
Lo baciai.
Un piccolo e rapido bacio a stampo sulle labbra.
Poi lo feci ancora.
E ancora.
Mi bloccò il viso tra le sue mani e me lo tenne fermo.
Avvicinò il suo volto, poggiò le sue labbra sulle mie e iniziò a muoverle lentamente.
Fu un bacio in piena regola.
Ero totalmente cotto, fu come se mi fossi ubriacato restando astemio, non controllavo più niente, mi lasciai sovrastare senza nemmeno provare a ribellarmi.

Posai le mie mani sul suo petto.
Tremai al contatto con i suoi pettorali, nonostante indossasse una canotta nera.
Continuammo a baciarci, staccandoci poi per riprendere fiato.
Quando fui pronto afferrai la sua canottiera dalle bretelle e iniziai a tirarlo verso il letto mentre continuavano a sbaciucchoarci.
Le mani mi tremavano per l'emozione e non riuscì più a muovermi, così fu lui ad iniziare a spingermi contro il letto, le nostre labbra si staccarino nuovamente e riprendemmo fiato.
In modo fin troppo sensuale tolse la cannotta e restò a petto nudo.
Uno spettacolo, il suo corpo era un tempio.

Mi sospense sul materasso ero sdraiato, con lui che si sorreggeva su due me bloccandomi con braccie e gambe le vie d'uscita che non avrei mai usato per sfuggire alla mia più grande felicità.
Ora lo capivo, avevo finalmente capito perché la sua amicizia era stata così importante per me, perché la sua lontananza era stata come immergersi in acque gelide e aspettare il suo ritorno per tornare in superficie e respirare.

-ho appena capito quanto ti amo-
Dissi con voce affievolita dall'emozione e dall'insicirezza di quel gran passo avanti un una relazione.
-quato?-
Chiese lui chino su su me, con le ciocche di capelli che mi solleticarono la fronte.
Spense la luce, spargendosi verso l'interruttore ora eravamo al buio illuminati solamente dallinmesità della volta celeste.
Un risolto sfuggì dalla sua bocca.
Aveva capito che era tanto quanto le stelle e il cielo ne era pieno.

Si chinò un po di più per baciarmi la guancia in modo estremamente dolce, era così delicato e il suo sorriso mi sarebbe bastato per seguirlo in capo all'universo.
Gli accarezzai io viso, ma le mie mani scivolarino sul suo corpo, fermandosi ai fianchi.
-sei pronto?-
In risposta feci un sorriso sghembo.
-avevamo detto che si saremmo messi a dormire-

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