Avevo ricevuto il mio distintivo dello Shidel, ora ero un agente dello shield, quella sera mi sentivo scoppiare di gioia e quasi dimenticai il mio desiderio di diventare spider-boy... quasi.
Erano passati tre giorni da allora, Coulson e May erano tornati e mi aiutarono a sentirmi a mio agio come agente, May si era rivelata molto dolce nonostante la corazza dura che dava a vedere e la sua dote assassina nel combattimento, andavamo d'amore e d'accordo quando non mi Gridava contro che dovevo combattere.
Elena, Daisy e Mac si erano battuti contro di me e nonostante rischiarono di darmi a pezzi non riuscivo ancora a contrattaccare, non avrei combattuto contro persone amiche.
May era delusa quando nella sala dei combattimenti mi limitato a schivare, ma sapevo che si comportava così per il mio bene.In quei tre giorni rimasi nello stabilimento dello Shield.
A tenermi compagnia oltre a phil e melinda c'era Simona e Violetta, la ragazza ora stava bene, doveva solamente imparare a controllare il suo potere anche lei sarebbe stato un importante risorsa per lo shield, a volte parlavamo tramite un vetro era costretta a restare in un box di contenimento quando si agitava troppo ed iniziava a rilasciare nebbia per la struttura.Peter però non era tornato, nonostante mi avessero regalato un telefono non avevo comunque avuto sue notizie un giorno Simona venne da me, probabilmente aveva sentito in giro che avevo provato a contattarlo.
-è in silenzio radio-
Mi disse così di colpo.
-capito-
Mentii, non ero certo cosa significasse quella frase, ma mascherai la mia ignoranza.
-sei preoccupato per peter?-
Chiese.
Feci una faccia strana, in effetti non ero preoccupato ero...in ansia, ma ero certo che il termine giusto fosse attesa.Non capivo il perché di una tale attesa, probabilmente era solo perché è mio amico mi dissi.
-terra chiama Matt-
Cantilenò la ragazza.
-il nostro piccolo agente è innamorato-
Si tolse gli occhiali e finse di asciugarsi le lacrime.
-na che stai dicendo-
La rinproverai in un sussurro.
Rimise gli occhiali dalle lenti tonde e la fine montatura color oro.
-dimmi, ti piace vero?-
Mi irrigidì, come poteva farmi una certa domanda.Ci pensai un attimo.
Mi sentì dissolvere in un buco nero.
Mi si atyorgigliò lo stomaco, mi sj svuotarono i polmoni, la testa mi iniziò a giare.
Io lo amavo e anche lui... a patto che non fosse stata la follia del momento, magari lo avevo solo sognato, quando sarebbe tornato come si sarebbe comportato con me?
-si, si ti piace-
Esclamò Simona euforica, mi sbattè su un divano in pelle bianca.
-Ora mi racconti tutto-
Presi grandi respiri e la guardai.
-si... mi piace e anche tanto, ma non so se è lo stesso per lui-
Mi imposi di non tremare o almeno di non farmi tremare la voce.
-ti prego non dirlo a nessuno-La ragazza mi fece l'occhiolino.
-sarà il nostro segreto, a patto che mi racconterai tutto o spiffereò tutto a tutti-
Annuì terrorizzato.
Mi rivolse un sorriso affettuoso e con una risatina divertita Aggiunse.
-allora vai alla torre, io tuo fidanzatino è arrivato-
Un brivido freddo mi percorse tutto il corpo.Mi alzai di scatto e scoprì che il mio corpo tremava, forse per l'attenzione o l'attesa.
Cercai di fare grandi respiri mentre mi trascinavo fuori dalla struttura.
Dopo infiniti tentativi riuscì ad avere una respirazione regolare.
Ripresi anche controllo del mio corpo.
-dove vai?-
Un tono di voce fermo e deciso sovraggiunse poco prima dell'atrio.
Guardai melinda May che mi scrutava con tono da giudice.
-oh, ehm... è arrivato peter, cioè vado alla torre-
Parev le sue labbra tremolarono come se stesse per ridere, ma non si scompose.
-scherzo, vai pure-
Mi mise una mano tra i capelli, la ritrasse subito e si allontanò rigida.Giungendo in prossimità della torre mi fermai ad osservare la grande A che vi torreggiava in cima.
-Bella vero?-
Mi voltai e trovai Phil Coulson sempre impeccabile con giacca e camicia.
-si è vero-
-dai entra, ne varrà la pena-
Detto ciò si allontanò.
Rimasi allibito, possibile che simona avesse già spifferato tutto?
Sperai di no oltre a sperare che il rossore sul mio viso scomparisse.Presi l'ascensore, ceda fermento nella torre e percorsi il corridoio che conduceva ad una grande sala comune.
Percorsi le pareti bianche con i dipinti degli Avengers.
E li, lo trovai stava entrando nella sala, ma non era solo con lui c'era pepper e Morgan, sorretta in braccio da...Tony Stark.
Smisi di respirare, era Vivo?
Era vero!
Peter mi fece un mezzo sorriso.
-è lui la recluta?-
Domandò il signor Stark.
Annuì, mi si era seccata la gola non sarei riuscito a proferire alcuna parola.
-si è lui-
Rispose Peter guardandomi.
-bene, buon lavoro-
Alle sue parole dubitare che fosse reale.
Riportò la sua Concentrazione sul bellissimo ragazzo del queens.
-figliolo noi andiamo dentro, vai a preparare la sala conferenze?-
Peter rispose in segno di assenso.Scomparvero dietro ad una porta lucida a due ante.
-ciao- Dissi con un filo di voce.
-ciao- mi RisposeRiordinai le idee.
-cos... era reale?-
Lui annuì.
-è ti ha chiamato figliolo?-
Si strinse nelle spalle.
-mi hanno adottato entrambi e ufficialmente... hanno riportato in vita tony, proprio come avevano fatto con Coulson-
Sfoggiai la mia espressione da non ho capito.
-carol-
Ancora nulla.
-lei è Kree, il sangue kree ripristinare nostre facoltà vitali-
-ecco perché era un po' che non la vedevo-Sentivo che pian piano tutto sarebbe quadrato.
Poi Peter con tono distaccato mi superò.
-devo preparare la sala riunioni-
Mi sentii raggelare il sangue.
Mi lasciò lo completamente da solo era stato... freddo.Impietrito dal suo comportamento presi in fretta il telefono è controllai la rubrica e con mani tremanti cercai il contatto di simona e fortunatamente c'era, dopotutto avevo i numeri dei avri agenti dello Shield.
-Matt?-
-simona devi aiutarmi-
Suplicai.
-che succede?-
Chiese.
-peter... mi ha ignorato è a dato in una sala lontano da tutti e mi ha lasciato solo-
Mi accorsi di quanto fossi stupido appena terminata quella frase.
Cosa mi era saltato in mente.
-Ma sei idiota?-
Strillò.
-è da solo e tutti gli aveva un' altra parte, vai da lui no?-
Riattaccò.Con il cuore in gola entrai nella sala dove si trovava lui.
-ah-
Scattò allarmato, ignorando il computer con cui stava armeggiando.
-ciao, volevo solo dirti che l'ultima sera in cui eravamo insieme... ehm-
-si lo so-
Mi interruppe lui.
-scusami, non so cosa mi sia preso mi spiace-
Qualcosa si ruppe in me.
Ma decisi di giocarmi il tutto per tutto.
-non scusarti...io... sono stato bene-
E lui mi guardò stupefatto.
-scusa se ho reagito così, credevo ce l'avessi con me perché sono sparito-Scossi vigorosamente la testa, mi sentivo leggerissimo.
Ero così emozionato, lottai per trattenere le lacrime e riuscì a vincere, guardai altrove, stretto nelle spalle.
Sentii il profumo di Peter farsi più inteso e capì che si era avvicinato con il suo passo felpato.
Alzai la testa e me lo ritrovai a millimetri dal mio volto.
-mi sei mancato-
Sussurrò, il suo respiro sulle mie labbra fu di una delicatezza surreale.
-anche tu-
Confessai in un sospiro.Iniziò a muoversi così anch'io mi protesi, i nostri momenti erano incerti, lenti ma qualunque cosa sarebbe potuta accadere le nostre labbra erano così vicine che si sarebbero comunque rincontrare.
Guardai i suoi meravigliosi occhi i capelli morbidi che tanto mi incantavano e il suo viso dolce.
Chiusi gli occhi e lo baciai.
Ci baciammo le nostre labbra si incontrarono.Sussultai quando mi afferrò I fianchi, in risposta infilai le mie mani tra la sua fluente chioma castana.
E le nostre labbra si posarono ancora una volta Lula sull'altra e presero a modellarsi, muovendosi in sincrono.
Movimenti, lenti, cauti per godere di ogni piccolo istante.
Ci staccammo, con uno scocco.
Entrambi rossi in volto ed euforici nel battito cardiaco.
-cosa devi fare qui?-
Domandai allarmato che qualcuno potesse trovarci lì.
-oh devo preparare la conferenza-
Esclamò e Tornò ad armeggiare con i portatili.
-fatto-
Si voltò e mi sorrise.Poco dopo quella sala fu piena, tutti assistevano seduti nello spazio semicircolare, come mariatocratici che assistevano ad una battaglia tra gladiatori.
Al centro c'era Tony che faceva il suo saluto per testimoniare di essere lì, vero e vivo.
Il suo avversario era la morte e per il momento era stata sconfitta.
-ringrazio Phil Couolson per il suo piano e carol danvers per il suo sangue-
Concluse.
-e... io sono iron man-
Terminò in grande stile, la folla urlò e sollevò boati di esaltazione.-hai avuto incubi?-
Peter doveva quasi urlare per farsi sentire.
-no... ma faticavo ad addormentarmi, ma è un inizio no?-
-dormiamo insieme?-
Propose a gran voce, ma nessuno ci udì nel frastuono dei festeggiamenti.
-da me?-
Proposi.
-in quel letto stretto?-
Fece contro il mio collo, quel gesto mi fece venire i brividi.
-ehm...-
Che dovevo dire?
-sarà arrapante...ci sto-
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Spider-Boy
FanficBenvenuti nel multiverso! In questa stora vedremo Peter parker inserirsi definitivamente nei ranghi degli avengers con il meraviglioso sostegno della zia May, ma soprattutto di pepper. La stora sarà la continuazione di Spider-man far from home, con...