scontro

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Corsi in avanti e mi gettai nel fumo nero.
Pensai che fortunatamente indossando la maschera avrei diminuito il fumo respirato, ma tutte quelle persone non avevano una maschera, dovevo farle uscire un fretta.

Un gruppo sbucò dal corridoio.
-ce ne sono altri dentro-
Disse una donna stra i singhiozzi.
Saltai per superare un armadio caduto a terra e arrivai nella zona dell'esplosione.
Vidi Il fuoco agli angoli della sala che faceva divampato il fumo nero irrespirabile.

L'esplosione aveva fatto cadere una porzione del soffitto, uan grande trave era spezzata in due e formava una V rovesciata due ragazze erano bloccate sotto le materie.
-aiuto-
Gemette una ragazzina dai capelli ricci scuri tinti di rosso.
-siamo bloccate-
Graclcchiò un' altra dai lunghi capelli lisci e gli occhiali rigati.

Mi misi sorto il pilastro che le bloccava, piegando le gambe e mettendo le mani sotto la struttura.
-copritevi bocca e naso con un panno, se riuscite a camminare aiutate gli altri-
Iniziai a fare forza con le gambe, poi concentrai le energie sulle braccia e riuscì a tenere sollevata la piglia.
Pesava tantissimo, sentivo ogni mio muscolo che si tendeva per sorreggere quel peso.

Le ragazze scapparono via.
-grazie spider-man-
Disse una, senza capire quale.
Scattai in avanti, lasciando la presa.
Alzando la testa vidi un condotto d'aereazione, lo avrei sfruttato per allontanarmi dal fumo che si faceva più denso e rendevaaria irrespirabile.
Presi un sasso e lo scagliai contro le vetrate, così che da favorire il ricircolo d'aria, poi mi infilai nel condotto.

Avrei tanto voluto cominciare con Pepper, ma ancora non sapevo come funzionasse il meccanismo, d'un tratto quando mi trovai su una griglia che dava ad una strana stanza sentii la sua voce.
-peter come procede?-
Mi aveva chiamato per nome... scossi la testa, dovevo restare concentrato.
-ho liberato i civili-
Risposi.
-ascolta, ho ristabilito le funzioni del tuo costume da remoto, quindi ora puoi accedere a edith e comunicare con la squadra-
Strabuzzai gli occhi, anche se nessuno poteva vedermi.
-okay, perfetto-
Dissi cercando di restare serio e nascondere il mio stupore.
-hi trovato le bombe, ma sono controllate da un computer, devi trovarlo e disinserire gli esplosivi.
-ricevuto-

Mi apparve sulle lento della maschera un ologramma di una mappa che portava alla sala del computer.
Mi mossi nel condotto come... beh un ragno.
Mi spostai a zig zag e poi salendo nei piani superiori alla fine trovai una griglia, la colpì con un calcio e cadde sulla schiena di uno dei mercenari di questo fisk.
Atterrai, ero nel posto giusto, ma avevo compagnia.
Una decina di mercenari in assetto da guerra si voltò verso di me.

Sospirai.
-hey sapete che state mettendo a rischio la vita di innocenti?-
Chiesi mettendomi in posizione da combattimento, piegandomi sulle ginocchia e stringendo i pugni.
-cosa state facendo, che diavolo credete di fare-
Sentivo la rabbia farsi strada nella mia voce, come se oltre alle parole la mia gola si prepararsi a scaturire un ringhio.
Rividi nella mente tutte le immagini...

L'erosione e le volanti della polizia distrutte, poliziotti a terra, vetri e calcinacci che crollando giù dal palazzo sui civili, le esplosioni che intossicavano  gli innocenti, uomini e donne intrappolate nelle macerie e tra le fiamme, no non potevo perdonarli.
Protesi le braccia sparando ragnatele, lasciai che la forza della furia primordiale prendesse il sopravvento.
Due ragnatele presero i due tizi centrali, allagrai le braccia con forza e furono dc
Scaraventati contro le pareti.
Le loro urla mi fecero rinvenire e mi calmai, riassumendo il controllo di me stesso.

Prio in quel momento si apre un portale del signor strange, sfruttando la confusione generale drappo via le armi ai mercenari.
Dal portale esce la signorina potts.
-Peter qui ci penso siano noi, disinneschiano tutto, devi trovare Fisk è lui che da gli ordini, devi fermarlo e scoprire le sue intenzioni-
Con un cenno del capo annuisco.

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