Angolo autrice
Ciao a tutti!
Sono finalmente tornata ;)I motivi per cui sono stata inattiva sono tanti e non penso sia il caso mettermi a spiegarli tutti.
Ci tengo solo a dire che questa storia l'avevo progettata in modo diverso ma le cose che sono accadute in questo lungo, periodo di pausa come la morte di Astori mi hanno molto condizionata.Volevo ringraziarvi di cuore, i vostri commenti mi hanno spronata a continuare, se dopo tanto sono tornata a pubblicare è veramente merito vostro❤❤
Un ringraziamento speciale a mia cugina che mi supporta sempre, ti voglio bene💚
Finite le smancerie e i saluti vi lascio al capitolo, buona lettura!
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*Se pensavate che la tipa della foto fosse una ragazza tranquilla vi siete sbagliati di grosso. E’ diventata il peggiore dei miei incubi, anche se è passato diverso tempo da quando si sono incontrati non fa altro che cercare Federico. Ogni volta che discutiamo c'è di mezzo sempre lei, come adesso.
“Ma basta! Continua ancora a scriverti?!”
“Non è colpa mia te lo giuro! Perchè non ti fidi?”
“Scusa eh ma se continua a scriverti vuol dire che tu le rispondi”
Federico scatta in piedi provando a mettersi davanti a me ma riesco a spostarmi in tempo.
“Come te lo devo dire che non faccio niente! Porca miseria Gaia! Tieni prendi! Guarda il telefono!”
Sono tentata di prenderlo e guardare ma Fede ha ragione, mi fido di lui, devo fidarmi di lui.
“No, non lo voglio il telefono”
Faccio per appoggiarlo sulla penisola della cucina quando lo schermo si illumina di ancora, è arrivato un nuovo messaggio da Sergia discoteca: “OIII perchè non mi rispondi? Eddai Fede mi manchiii”
“E’ ancora lei non è vero?”
Federico si avvicina, come vede il nome del mittente sospira.
“Te lo giuro, l’ho bloccata su instagram perchè insisteva ma a quanto pare le ho dato il numero di telefono ed ha iniziato a scrivermi anche qui"
Gli prendo una mano e appoggio la testa sulla sua spalla.
Rimaniamo così per un po’.“Ma l’hai davvero salvata Sergia discoteca?”
“Si ahahah, non mi ricordo mai come si chiama”La sua risata cristallina riesce a sciogliermi un po’ i nervi, mi avvicino a lui ancora di più e mi faccio stringere in un abbraccio.
“Lasciala perdere, va ignorata vedrai che smette, non ti ingelosire per una cosa da niente”
“Scusa”
“Non fa niente tranquilla, ti capisco, reagirei allo stesso modo”
Mi lascia un bacio sulla fronte.
E così tutte le preoccupazioni se ne vanno, per adesso.Qualche giorno dopo
“La lezione è finita, mi raccomando ragazzi questo argomento è importante, sicuramente ci sarà all’esame, buona giornata. ”
Mi riscuoto dai miei pensieri solo quando vedo una massa di ragazzi alzarsi per uscire dall’aula. Non sono riuscita a prendere appunti né a seguire la lezione e questo non fa che aumentare il mio nervosismo.
Cerco di uscire più in fretta possibile, ho bisogno di una boccata d’aria fresca.
Non faccio altro che pensare alla discussione di qualche giorno fa con Federico per colpa di quella Sara, la tipa della discoteca.
Non sono una tipa gelosa in genere, non è da me fare scenate o robe simili, ho fiducia in Federico ma lunedì all’ennesimo messaggio non ci ho visto più.
Mi sforzo, cerco di stare tranquilla ma c’è qualcosa che mi agita, il mal di stomaco terribile che ho non aiuta, ho come un brutto presentimento.Raggiungo controvoglia il mio appartamento, cerco di fare il più veloce possibile nel raccogliere un cambio e alcuni libri per non soffermarmi sul casino che c’è in giro tra la tavola ancora apparecchiata dalla sera prima e i piatti sporchi nel lavello.
Sto per andarmene quando dal bagno esce uno dei miei coinquilini senza pantaloni, che dopo essersi grattato la pancia ed aver sbadigliato, si decide a parlarmi:
“Io comunque vorrei sapere che cosa lo paghi a fare l’affitto se in questa casa non ci stai mai”
“Non credo che questi siano affari tuoi”
Ribatto dura.“Sono affari miei perché in teoria fino a che stai qui dovresti aiutare con le pulizie e non mi sembra che tu lo stia facendo, guarda là”
Dice indicando la cucina in disordine:“Ascolta ma cosa centro io? Avete mangiato voi, quella è roba vostra non mia, non penserai che debba mettere a posto le vostre cose vero?”
Quello scemo si mette ad annuire scrollando le spalle, già sono nervosa, non è la giornata giusta per farmi arrabbiare.“Ascolta bellino: punto primo, quello che faccio io, quanto sto in casa non è affar tuo o di nessun altro.
Punto secondo: levati da quella testa del cazzo che ti ritrovi che è fuori dal mondo che mi metta a pulire i casini tuoi e dei tuoi amici tesa di cazzo come te. Penso di essere stata chiara”Sta per aprire di nuovo la bocca ma non gli do tempo.
“Mh mh no shh, non dire niente, stai zitto.”
Esco di casa più nervosa di quanto lo fossi già.Entro in casa di Federico tirando un sospiro di sollievo, che dura pochissimo perchè invece del solito profumo ad accogliermi c’è un orribile puzzo di bruciato.
“Fede sono a casa, tutto bene?”
“Vieni amore sono in cucina”
Non so se ridere o piangere. Federico con indosso il mio grembiule rosso con dei merletti, che probabilmente ho scordato qui qualche sera fa, sventola un canovaccio per far andare via la nuvola di fumo da una padella ormai completamente nera.
Corro ad aprire tutte le finestre della casa, spruzzo un po’ di Oust e nel giro di qualche minuto l’aria diventa di nuovo respirabile.“Ma cosa hai combinato? Tu stai bene?”
Mi avvicino prendendogli il volto tra le mani cercando di controllare che fosse tutto a posto. Lui ne approfitta per darmi un bacio che ricambio con piacere. Quando ci stacchiamo soddisfatti appoggia la fronte sulla mia.“Si si io tutto bene, il pollo con le verdure un po’ meno”
Lancia un occhio alla padella e scoppia a ridere:
"volevo prepararti il pranzo ma a quanto pare il tentativo è miseramente fallito”
Scoppio a ridere anche io.
“Volevi prepararmi il pranzo? Come sapevi che sarei venuta? Mi sono scordata di scriverti”Mi guarda come se la risposta alla domanda fosse la più ovvia del mondo.
“Sono due settimane che pranziamo e ceniamo sempre insieme”
Oddio non me ne ero nemmeno accorta, sono due settimane che praticamente vivo qui, passo dalla mia camera solo per prendere vestiti e libri. Il tempo è volato tra il lavoro e lo studio, tutto sembrava così naturale svegliarsi insieme, tornare a casa da lui, mangiare insieme. Mi sono completamente approfittata della situzione.“ Ed è proprio di questo che volevo parlarti”
Gli avrò dato fastidio? Sicuramente si. Di cosa vorrà parlarmi? Sicuramente vorrà che allentiamo un po’ le cose, ecco lo sapevo ho rovinato tutto. Il mal di stomaco aumenta.Fede mi guarda preoccupato
“Oi che hai? Sei diventata tutta pallida, tieni prendi un bicchier d’acqua”
Mi fa sedere sul divano.
“Scusami”
Dico dispiaciuta
“Ma di cosa?”
Sto per rispondere quando gli squilla il telefono
“E’ mio padre, devo rispondere, tu intanto sdraiati”
Mi mette una coperta addosso e dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte corre a rispondere.
Non riesco a tenere gli occhi aperti, meglio dormire un po’, non ho proprio le forze adesso per ascoltare quello che ha da dirmi. Meglio rimandare il problema per un po’ così mi lascio andare al sonno, sperando di stare un po’ meglio al risveglio.
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Pezzi di paradiso// Federico Chiesa
Fanfiction-Hai presente quelle sensazioni che si provano quando si è innamorati? Il cuore che batte più forte,lo stomaco in subbuglio,il desiderio che quella persona possa essere tua... -Si -Bene,perché è quello che provo quando sto con te.