Pov Federico
Ore 00:26
La musica continua a rimbombarmi nelle orecchie è veramente troppo alta, comincio a trovarla abbastanza fastidiosa ma mai quanto la ragazza che mi sta accanto.
Beatrice continua a parlare e parlare, io ho ascoltato veramente poco. Credo che stia ancora parlando di quanto sia dispiaciuta per quello che ha fatto e che non voleva farmi soffrire.
-Non volevo, te lo giuro. Non mi hai dato neanche modo di spiegare.Continua a insistere con questa filastrocca da un po' ormai, io continuo a non rispondere ma lei sembra non capire che non ho nessuna voglia di parlarne.
-Un altro, per favore.
Un altro drink non mi farà male, no?
Non so nemmeno quanti ne ho bevuto fino adesso tre, quattro o cinque?
Non ne ho idea.
Arriva quello che ho ordinato e ringrazio il barman con un cenno del capo.
-Ti prego Federico, almeno parliamone.
Beatrice per richiamare l'attenzione mi strattona il braccio proprio mentre stavo per bere.
Addio cara camicia bianca.
Appoggio con cattiveria il bicchiere sul bancone.
-Parlare di cosa? Eh?! Dobbiamo parlare di come riuscivi ad avere il fegato per andare a letto con quella mummia del tuo professore per prendere 30? Dobbiamo parlare di questo?
-Fede io...
È imbarazzata anche perché ho alzato leggermente la voce e il luogo non è dei più intimi ma di certo nessuno si accorgerà di noi con tutto questo casino.
-Fede cosa Beatrice?? Ti ho visto con i miei occhi. Ti amo, amore qui amore là. Tutte stronzate.È stata una secchiata d'acqua fresca trovarla nel letto con quello, il suo carissimo professore di filosofia e io che ero andato a portarle dei fiori per scusarmi del comportamento che avevo avuto negli ultimi giorni.
Se solo ripenso alla faccia che ha fatto quella razza di uomo ammuffito mi sale ancora di più il nervoso. Sorrideva soddisfatto, contento del risultato che aveva ottenuto.
Sono andato via senza dire una parola e non mi sono fatto più sentire.
Devo ammettere che qui ho anche io le mie colpe, non ho mai cercato di ascoltarla o in qualche modo provato a perdonarla. La verità è che ho approfittato della situazione per prendere il coraggio per lasciarla. Era da un po' che le cose non andavano un granché, non stavamo più bene insieme ma nessuno dei due voleva troncare. L'ho usata in qualche modo e mi sento un po' stronzo ma ormai ci ho messo una pietra sopra. Dovrebbe farlo anche lei.-Ho fatto i miei errori, non posso tornare indietro per aggiustarli ma voglio rimediare. Se l'ho fatto non lo capisco nemmeno io. All'inizio mi sembrava un gioco, potevo non studiare,andare a divertirmi e fare ciò che volevo.
Si ferma un attimo e per la prima volta beve un sorso del suo mojto prima di continuare.
-Non erano tutte stronzate e questo lo sai anche tu. Non l'ho fatto con l'intento di farti soffrire ma solo per alleggerirmi un po' dai pensieri dell'università tutto qui.
Butto un occhio all'orologio è già l'una e mezza, meglio andare a cercare Fede, voglio uscire da questa conversazione (e questo posto) al più presto.
Ore 1:45
-Ho provato a smetterla ma lui ha minacciato di cacciarmi dall'università. Cosa dovevo fare?
-Parlarmene.
Se lo avesse fatto sarebbe davvero servito a qualcosa? Magari saremmo qui a discuterne comunque.-Non c'è nessun modo per recuperare?
Lo chiede prendendomi di nuovo per il braccio, con quella voce ammaliante che mi aveva fatto innamorare e che adesso non mi fa più nessun effetto.
-No, è finita basta. Io ci ho messo una pietra sopra, fallo anche te.
Sorride beffarda mentre si alza
-Tanto prima o poi il mio cellulare squillerà e sullo schermo comparirà il tuo nome. Non è finita Federico. Ti stancherai di lei prima o poi, hai bisogno di qualcuno più simile a te, lei non è come noi.
La interrompo prima che possa dire altro, lei continua a sorridere mi si avvicina all'orecchio.
-Ci vediamo presto.
Poi scompare tra la folla.
Ore 2:58
Prendo il telefono per controllare che non ci siano chiamate o messaggi ma mi accorgo che qui dentro non c'è segnale. Vedo Federico ballare appiccicato alla ragazza che doveva incontrare,non so neanche come si chiama adesso che ci penso, rimedierò più tardi.
Porto per l'ennesima volta alla bocca quel liquido scuro che brucia quando mi bagna la gola ma almeno mi permette di non pensare troppo a Beatrice o almeno a quello che mi ha detto perché in fondo mi ha spaventato un po'.Ore 3:57
-Fede dai andiamo, ti porto a casa.
Arriva finalmente il numero dieci della viola che cerca di tirarmi su dal divanetto dove sono sprofondato.
Proprio adesso che iniziavo a divertirmi.
Questa ragazza che si è messa a parlare con me è davvero simpatica.
Sofia, Sonia, Sergia? Boh chi se lo ricorda come si chiama però è davvero davvero divertente.
Provo ad alzarmi ma non è un'impresa facile, barcollo un po', devo aver bevuto un po' troppo.
Saliamo in macchina e con noi c'è , oltre all'amica del Berna, anche quella ragazza con la S .
Come ci è finita in macchina con noi?Devo davvero aver bevuto troppo.
Berna mi guarda preoccupato dallo specchietto.-Stasera hai esagerato un po', non ti pare?
Strascico qualche parola senza neanche capire cosa sto dicendo meglio stare zitto.Pov Gaia
Continuo a guardar le lancette scorrere sull'orologio tic-tac tic-tac. Tra poco Rocio dovrebbe arrivare, ho bisogno di sapere dove è Federico, continuo a chiamarlo ma lui non risponde e la paura che sia successo qualcosa aumenta sempre di più. Sono talmente presa dai mei pensieri che non mi accorgo che i padroni di casa sono arrivati.
-Allora come sono stati questi bambini?
-Sono stati bravissimi come sempre.
Non riesco a rispondere con la stessa enfasi del solito, Rocio si accorge subito che qualcosa non va anche perché non devo avere una bella cera dopo una nottata in bianco.-Che succede?
Le spiego la situazione mentre raccolgo le mie cose.
-Ti devo accompagnare?
-No grazie, ho la macchina.
-Va bene, ma stai tranquilla, magari sta ancora dormendo. Fammi sapere comunque.
Esco di casa velocemente scusandomi ma non posso aspettare un minuto di più. Dannato carattere ansioso, tutta colpa di mia mamma.
Arrivo a casa di Fede in poco tempo nonostante il traffico,approfittando del portone aperto entro senza citofonare.
Ogni secondo che passo in ascensore è un possibile motivo del suo non essere rintracciabile.
E se ci fosse una ragazza con lui?
Magri sta solo dormendo e ha il telefono spento. Questa è senza dubbio la più plausibile di tutte, almeno spero.
Stacco il dito dal campanello, da quanto stavo suonando?
Finalmente la porta si apre.
Una ragazza dalla carnagione olivastra e capelli neri come la pece mi viene ad aprire.
-Io stavo cercando Federico.
Balbetto leggermente, sposto lo sguardo per vedere se è in salotto ma no, non c'è.
-Tu sei...?
Chi sei tu piuttosto! Calma magari è solo un equivoco, un equivoco con gli occhi da cerbiatta ma pur sempre un equivoco.
-La sua ragazza.
Ed entro senza aspettare la sua risposta.Angolo autrice
Buon anno! 🎉 (Anche se un po' in ritardo)
Aver raggiunto le 2K letture è un traguardo veramente grande per me, quindi grazie mille a tutti quelli che seguono la storia,che visualizzano,mettono le stelline e commentano, grazie davvero❤️❤️❤️
Alla prossima😉Ps. Ma l'immagine di copertina? Ma come sarà il nostro Fede?! 😍😍
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Pezzi di paradiso// Federico Chiesa
Fiksi Penggemar-Hai presente quelle sensazioni che si provano quando si è innamorati? Il cuore che batte più forte,lo stomaco in subbuglio,il desiderio che quella persona possa essere tua... -Si -Bene,perché è quello che provo quando sto con te.