Meeting Point

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Sulle punte, con le braccia distese, aspetto il vento, il vento che mi fa sentire vivo, la brezza che mi darà l'ultimo addio, che mi risveglierà in punto di morte. Sporgendomi oltre la linea gialla, oltre il confine, oltre il gradino, quel piccolo gradino che mi divide dalla fine. Sento il terreno tremare, le persone parlare senza accorgersene, il treno arriva, arriva, arriva, sempre più vicino, solo per me, solo per far finire tutto questo. Voglio ricordare solo quella notte stellata prima di sparire dalla memoria di tutti.

Un passo avanti, solo un passo.

"Solo un pazzo farebbe una cosa simile"

Una mano mi afferra il braccio tirandomi indietro, allontanandomi dalla mia morte.

"Si può sapere che problemi hai? Devi essere disperato per tentare di farti investire da un treno, ti ha lasciato la tua ragazza?"

Guardai colui che decise di farmi continuare quest'agonia. Era un ragazzino, poco più basso di me, aveva dei capelli arancioni che solo alla vista sembravano morbidi, due occhi azzurri come il cielo limpido e uno sguardo severo.

"Allora? Mi rispondi o rimani a fissarmi?"

Dazai: "Sembri un nano"

Non so per quale motivo ma lo dissi.

"....cosa?!"

Dazai: "Non vedi? Sei bassino, carino, scorbutico e se aspetti qualche anno avrai anche la barba, un nano perfetto. Sei brontolo?"

"TI HO SALVATO LA VITA E TU MI RINGRAZI COSÌ?!"

Dazai: "Non ho mai detto di voler essere salvato"

"Aspettiamo il prossimo treno così ti ci spingo sotto"

In qualche modo la sua espressione e la sua schiettezza mi fecero ridere. Era da tanto che non ridevo, che sensazione piacevole...

"Quando ridi sembri uno psicopatico"

Fu in quel momento che ci guardammo senza dire una parola. Cosa lo portasse da me nessuno dei due lo sapeva. Probabilmente fui io a essere portato da lui, forse non ero io quello che aveva bisogno di lui, era lui ad aver bisogno di me.

•°STRANGERS°•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora