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Sono passati 4 giorni da quando Dazai ha scoperto la mia difficoltà.
Spesso si comporta come faceva prima dell'accaduto, ma, a volte, capita che si porga a me in modo più aperto e disponibile, probabilmente non scherzava quando diceva che si sarebbe preso cura di me. In genere l'idea che uno sconosciuto ti tratti in questo modo e ti tenga a casa sua senza farti spendere un soldo è spaventoso e sospetto però...lui non è una cattiva persona me lo sento.
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Continua ad osservare da fuori la finestra e non ne comprendo il motivo. Può essere che si senta male lontano dalla sua abitazione? Forse è spaventato da me perché nonostante non ci conosciamo lo tratto come un amico.

Chuuya: quando potrò tornare a casa?

Dazai: quando vorrai

Chuuya: quindi potrei andarmene anche ora?

Dazai: si avvicina porgendogli una tazza di cioccolata calda guardando l'ambiente visibile fuori dalla finestra solo se ti senti bene

Chuuya: mh Guarda la tazza è meno calda del solito

Dazai: sorseggia guardandolo con la coda dell'occhio

Chuuya: chiude gli occhi ridendo facendo un leggero sospiro è perché sono sensibili vero?

Dazai: Se non fosse così l'avrei fatta rovente no?

Chuuya: grazie

Pongo il mio sguardo verso il suo per qualche istante finendo per ritrovarci faccia a faccia davanti a una finestra in grado di separarci dalla pioggia che rammarica l'ambiente circostante all'infuori dell'appartamento.
Le tazze fumanti, il suo respiro, le mie mani calde, le sue gelide, i suoi occhi celesti che catturano l'attenzione dei miei. Può esistere momento più soave e gentile di questo?
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Sento di poter morire. Mi sembra di morire. Probabilmente sto già morendo. L'atmosfera che cala lentamente in questo istante è come quella di quando ti togli la vita. È tutto così tranquillo e silenzioso. La pioggia contro il vetro, il suo sguardo rivolto a me, tutto per me. Non voglio venir frainteso se dico che amo la sua espressione sollevata in questo momento. Innamorarmi di uno sconosciuto non rientra nei miei piani, dico solo che è bello vederlo tranquillo avvolto dal tempo taciturno.

Dazai: ti hanno mai detto che il tuo sguardo trasmette quiete?

Chuuya: il mio sguardo? Quiete?

Dazai: non fraintendermi se dico che per quanto tu possa essere rumoroso con gli altri appena ti trovi con qualcuno con cui ti senti a tuo agio diventi dolce e silenzioso.

Chuuya: probabilmente Si siede sul divano è perché mi spengo

Dazai: inclina la testa ti spegni? Sei un televisore Chuuya?

Chuuya: sarà capitato anche a te almeno una volta di esserti arreso e aver smesso di provare emozioni, di ideare pensieri fissi o di non saper dare una risposta no?

Dazai: Si siede al momento non ricordo una sensazione simile

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Lo capisco eccome. Se c'è una cosa che capisco fino in fondo è la sensazione di morire dentro, a volte con motivi, a volte senza. L'immaginario del proprio corpo completamente grigio senza caratteristiche corporee, un buco incolmabile dentro di sé, diavolo se lo capisco. Quando avverti questo, è fatta, sei spento, non c'è più scampo.
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ANGOLO AUTORE:

Perdonate la lunghissima assenza, è stato un periodo tremendo e penso si sia intuito dai profondi pensieri dei nostri Chuuya e Dazai. Non mi piace inserire il personale nei racconti ma avevo il blocco dello scrittore e questa sembrava l'unica strada. Spero di tornare ad aggiornare presto.

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