Continuo a leggere tranquillamente seduto sul davanzale della finestra dando di tanto in tanto un'occhiata alle gocce di pioggia che fanno a gara a chi scende per prima contro il vetro.
Non mi stupisco di questa pioggia improvvisa che non cessa da ieri, dopotutto siamo a fine autunno e se non piovesse sarebbe strano.D'un tratto un rumore inaspettato mi fa sobbalzare lievemente facendomi posare il libro avviandomi verso il luogo da cui proviene il suono.
______________________________________Chuuya: mi dispiace...
Posso solo dire questo. Mi dispiace. Il senso di colpa che sto provando in questo momento mi fa sentire come umiliato. Non posso fare altro che continuare a guardare le mie mani dandogli la colpa dell'accaduto.
Dazai: cos'è successo? Stai bene?
Chuuya: non volevo rompere la tazza mi dispiace...
Dazai: lo aiuta a rialzarsi sono certo che tu non l'abbia fatto apposta non preoccuparti
Non riesco nemmeno a guardarlo, che ne so io che non ci tenesse a quella tazza? Avrei dovuto lasciar fare a lui. Non so fare nulla, le mie mani sono troppo sensibili le odio. Ora che ci faccio caso entrambe le mani stanno sanguinando, devo essermi tagliato con la ceramica. Sono tagli profondi eppure non sento niente.
Dazai: Chuuya le tue mani stanno sanguinando
Chuuya: lo so ma non fa niente
Nemmeno il tempo di parlare che mi prende per il braccio facendomi sedere sul davanzale mentre mi disinfetta i tagli avvolgendo entrambe le mani con una parte delle bende che ha al polso.
______________________________________Non riesco a smettere di tenergli le mani, fino a qualche minuto fa erano caldissime e ora sono così gelide che nemmeno Chuuya ha sentito il bruciore dei tagli su di esse. Ora la mia ipotesi è confermata.
Dazai: Tieni gli fa indossare dei guanti neri non sono il massimo ma così non avrai freddo e ti farai meno cicatrici alle mani
Chuuya: grazie...
______________________________________Non faccio altro che guardare i guanti neri che calzano a pennello con le mie mani mentre sento lentamente la temperatura di esse scaldarsi piacevolmente.
Dazai: sei malato
Chuuya: cosa?
Dazai: Chuuya, tu sei malato vero?
Chuuya: non so di cosa tu stia parlando
Dazai: a lavoro Tachihara aveva fatto una battuta se non ricordo male, ti aveva chiesto se saresti riuscito a lavorare. Il tuo lavoro da quel che ho capito si concentra fondamentalmente sulle mani. Ho pensato che avessi avuto semplicemente un qualche callo o indolenzimento ma poi ho notato anche a cena come tenevi il bicchiere di vino. Facevi fatica nonostante servissero solo tre dita. Ho provato a testarti ora con la cioccolata.
Chuuya: e con questo?
Dazai: sei affetto dal fenomeno secondario di Raynaud associato invece a diverse patologie. In genere i disturbi non sono invalidanti, ma nei casi più seri, può portare a ulcere e danni tissutali.
Chuuya: come mai sei così informato?
Dazai: sono andato a scuola Chuuya
Prima che io possa rispondergli mi prende in braccio sedendosi sul davanzale tenendomi tra le sue braccia mentre torna a leggere come se nulla fosse successo.
Dazai: ora che sono sicuro della mia ipotesi voglio che tu ti sforzi poco finché non andremo da un dottore, fino ad allora rimarrai sotto la mia supervisione e mi prenderò cura di te Chu Chu.
Chuuya: ti ricordo che sei ancora un estraneo per me quindi non correre troppo gli prende il libro e poi posso usare benissimo le mani anche per tenere un libro da nerd
Non mi degna di una risposta limitandosi a prendere una ciocca dei miei capelli girandosela attorno al dito giocandoci come un bambino. In qualche modo...sento di essere diventato completamente rosso.
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•°STRANGERS°•
RomanceOsamu Dazai, un ragazzo caduto nel vuoto più totale, perso e senza uno scopo, viene salvato proprio sul punto di morte da un individuo molto strano, un ragazzo basso e scorbutico se così si può dire, tuttavia, Dazai non sarà l'unico a dover essere s...