under the rain

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Questo capitolo sarà un po' più lungo degli altri per la mia poca attività su Wattpad. Cerco di portare avanti la storia trovando ispirazione qua e là sperando di non farla diventare un fiasco. Buona lettura.

Non credevo che accettasse veramente di venire a cena con me. Pensavo fosse una cosa troppo "omosessuale" per lui eppure dopo pochi minuti si è deciso a dirmi di si. È vero che ci conosciamo da poco e non sappiamo quasi nulla l'uno dell'altro ma voglio che Chuuya sia il mio unico e migliore amico.

Apro l'armadio cercando fra i tanti vestiti che non metto quasi mai e prendo una camicia bianca e un gilet blu scuro. Afferro il cappotto dall'attacca panni vicino alla porta e esco di casa chiamando Chuuya.

Il telefono squilla affianco a me.

Chuuya: appoggiato al muro affianco alla porta con le mani in tasca non sprecare i soldi per le chiamate se sono davanti al tuo appartamento faccia da sgombro

Dazai: Chu Chu mi ha stalkerato ( ˘ ³˘)

Chuuya: rotea gli occhi sei tu che sui social scrivi "venitemi a uccidere sono in via ******* in provincia di *****"

Dazai: quindi guardi i miei profili social (*´ω`*)

Chuuya: SENTI STAI ZITTO NON AVEVO VOGLIA DI ASPETTARTI DA SOLO IN MEZZO A DEGLI SCONOSCIUTI IN UN RISTORANTE DEL CAZZO

Dazai: Chu Chu si arrabbia >:0

Chuuya: ...andiamo prima che ti prenda a calci

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Iniziamo a camminare uscendo dall'edificio dove abita Dazai. Tengo le mani in tasca cercando di scaldarle data la bassa temperatura che in questi giorni mi sta causando problemi fisici.

Guardo lo sgombro con i piedi affianco a me e noto quanto sia stranamente calmo e serio in pubblico. È bravo a fingersi una persona normale davanti agli altri eh.
Torno a guardare dritto davanti a me chiedendomi per quale motivo mi abbia chiesto di uscire a cena con lui, non mi dispiace anche perché è ovvio che non è un appuntamento ma il punto è che trovo strano che uno "sconosciuto" dopo 4 giorni mi chieda di cenare con lui. Ammetto che è simpatico e sento di potermi fidare ciecamente di lui però non posso abbassare la guardia, che ne so che non è un maniaco o un assassino vestito da suicida?

Magari la sua era una messinscena per adescare bambini alla stazione.

Dopo una quindicina di minuti di completo silenzio arriviamo al ristorante, me lo aspettavo peggio e invece è davvero molto carino e accogliente. La clientela non manca e il personale è poco numeroso ma efficiente. Scegliamo un tavolo per due e ci sediamo tranquillamente iniziando a guardare i menù.

Dazai: mh...tu cosa prendi?

Chuuya: non ne ho idea sono abituato a mangiare la prima cosa che mi capita nel frigo

Dazai: dovresti mangiare più salutare Chuuya

Chuuya: abbassa il menù guardandolo come mi hai chiamato?

Dazai: Chuuya?

Chuuya: sicuro che sia tutto ok? È da quando ci siamo allontanati da casa tua che hai smesso di parlare e sei serio

Dazai: sono un po' di pessimo umore quando esco di casa

Chuuya: ne vuoi parlare?

Dazai: preferisco parlarne in privato

Chuuya: capito

Il cameriere raggiunge il nostro tavolo prendendo le ordinazioni e tornando in cucina.

Sistemo la mia giacca sulla sedia controllando ogni tanto la schermata del telefono per assicurarmi di non ricevere messaggi.

Chuuya: Perché mi hai invitato a cena?

Dazai: Ammetto che possa sembrarti strana come cosa perché in fondo ci conosciamo da poco e siamo ancora estranei però ho pensato che cenare insieme avrebbe potuto farci conoscere meglio. E poi, parlando sinceramente, non abbiamo nessuno a casa che ci aspetta...o sbaglio Chuuya?

Attendo a rispondere, mi limito ad osservarlo. Non so per quale motivo ma la sua semi-affermazione mi ha fatto sentire una sensazione particolare. Solitudine? Malinconia? Forse entrambe

Chuuya: hai ragione. Non ci si può conoscere soltando parlando in chiamata, bisogna anche avere contatti visivi e creare esperienze

Dazai: sono felice che tu mi abbia compreso senza fraintendere
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Dopo pochi minuti il cameriere ci raggiunge servendo i piatti che abbiamo ordinato. Inizio a mangiare tranquillamente senza distogliere lo sguardo da Chuuya senza farmi notare. Continua a guardare il telefono come se aspettasse qualcosa mentre mangia controvoglia. Non credo sia arrabbiato o triste. Non penso nemmeno che gli crei disgusto il cibo. Che non si senta bene?

Dazai: Chuuya?

Chuuya: mh? Dimmi

Dazai: non hai fame?

Chuuya: è che sono abituato a porzioni ridotte. Mi dispiace sprecare il cibo quindi provo a mangiare ciò che riesco

Dazai: non devi sforzarti, se non te la senti possiamo farlo mettere in qualche scatola e portarlo a casa

Chuuya: scuote la testa tranquillo, ce la faccio. Piuttosto, come conosci questo posto?

Dazai: nulla di epico, l'ho trovato su Google

Chuuya: mi aspettavo una storia divertente con una figura di merda all'interno, che delusione

Ci mettiamo a ridere anche se probabilmente nessuno oltre noi troverebbe divertente questa "battuta".

Iniziamo a tenere delle conversazioni sensate e divertenti finché un tuono non rovina l'atmosfera.

Chuuya: guarda il cielo non ci credo, pioverà davvero alle 20 di sera?

Dazai: vado a pagare il conto, con il freddo che fa se prendiamo la pioggia finiamo a letto con la broncopolmonite

Chuuya: annuisce

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Si alza di scatto andando velocemente dentro al ristorante dirigendosi verso il bancone pagando il conto della cena. Appena torna inizia a piovere abbondantemente facendo correre al riparo tutti i clienti del locale che si rifugiano all'interno di esso.

Dazai: svelto Chuuya

Mi prende per mano correndo in mezzo alla strada cercando di arrivare sotto a un balcone pe ripararci.

Chuuya: spero finisca presto, non posso tornare a casa così a piedi, dista mezz'ora da qui.

D'un tratto vengo coperto dal cappotto di Dazai che si stringe a me prendendomi le mani scaldandole con le sue.

Dazai: forse non te ne sei accorto ma sei gelido, non voglio che tu ti prenda un raffreddore, vieni qui allarga le braccia

•°STRANGERS°•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora