Voice

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Dopo essermi svegliato come si deve grazie all'aria fresca del mattino in seguito a una passeggiata rilassante mi avvio verso il mio posto di lavoro.

Ormai i tempi d'oro per questa azienda sono finiti, tuttavia, finché c'è ancora qualcosa che possiamo fare la faremo come ai vecchi tempi. Mi trovo davanti all'enorme edificio dai mattoni rossi purtroppo oggi segnati dalla vecchiaia. Non abbiamo mai avuto i soldi per restaurare questo posto e per nostra fortuna è ancora in piedi. Apro il portone in legno massiccio e mi dirigo nell'edificio centrale.

Ho come l'impressione di essere seguito nonostante abbia chiuso le porte alle mie spalle. Sarà un'altra delle mie paranoie?

Mori: Buongiorno Chuuya. Anche oggi arrivi presto vedo

Chuuya: Mi tengo in forma svegliandomi a quest'ora

Mori: unisce le mani dietro la schiena Koyou oggi arriverà tardi, ha avuto molti impegni ieri sera

Chuuya: Non fa niente, se si presenta Tachihara allora non avrò problemi a lavorare

Mori: poggia una mano sulla sua spalla ricorda che non andremo avanti a lungo quindi non fare sforzi esagerati d'accordo?

Annuisco. Ogni giorno recita le stesse parole e oramai mi sono abituato al messaggio che cerca di darmi. Mentre torna nel suo ufficio mi siedo alla reception appoggiando la guancia sul braccio destro aspettando di veder arrivare i miei colleghi. Se penso che fino a pochi anni fa questo piano era stra colmo di gente che doveva spedire e ritirare lettere e ora non c'è quasi più nessuno quasi ci rimango male. Penso sia nostalgia.

Guardo alla mie spalle e noto i vecchi scaffali a cubo dove una volta riposavano almeno 100 lettere a scaffale. Ne posso contare 12. 12 lettere su 100. Vale la pena andare avanti così?

"Ogni lettera merita di essere consegnata"

Queste parole rimbombano nell'edificio completamente deserto.

"So a cosa pensi Chuuya"

Continuo a guardarmi intorno per capire da dove proviene la voce.

"Solo perché ora non c'è più nessuno non vuol dire che quelle poche lettere vadano gettate nel dimenticatoio di chi le ha scritte"

Penso non mi importi la fonte della voce. Sono più concentrato sulle parole di costui. Nonostante sia così misterioso, chiunque abbia detto tutto questo ha ragione. Le lettere delle persone contengono sentimenti, non importa se sono rabbia, gelosia o tristezza, finché sono sentimenti o emozioni, allora è una lettera.

Tachihara: saluta tenendo una mano in tasca OHI CHUUYA

Chuuya: È arrivato il mio salvatore eh

Tachihara: direi più uno di quegli assistenti che aiutano le vecchiette ehehe

Chuuya: stai dicendo che a 22 sono vecchio?!

Tachihara: no no per carità non voglio mica far arrabbiare il mio superiore

Chuuya: idiota

Dopo pochi minuti l'edificio iniziò a riempirsi di lavoratori, chi rimaneva alla reception, chi saliva al secondo piano per occuparsi degli impegni del capo e chi come me, o andava a consegnare la posta o saliva al terzo e ultimo piano dedicandosi alla vecchia arte della macchina da scrivere per imprimere su carta ciò che le persone provano nel profondo del loro cuore.

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